Al via un bando per favorire l’inclusione sociale dei detenuti

Fanfani e Bugliani, impegnati per migliorare condizioni detenuti e personale di Sollicciano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2022 23:40
Al via un bando per favorire l’inclusione sociale dei detenuti

Favorire l’accesso dei detenuti ai diritti e alle tutele sociali, e supportarli nel percorso di re-inserimento nella società. E’ questo il duplice obiettivo del bando pubblicato dalla Regione Toscana e per il quale potranno presentare progetti le imprese e le cooperative sociali e i soggetti pubblici e privati che operano nel recupero socio-lavorativo di soggetti svantaggiati.

L’intervento, da 1 milione di euro complessivi, è destinato a favorire l’inclusione sociale delle persone detenute in tutte le zone della Toscana in cui sono presenti istituti penitenziari.

“Il rapporto con la società esterna – spiega l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli - è sempre molto delicato per le persone detenute: rafforzare questo legame, garantendo al detenuto tutte le tutele sociali di cui ha diritto è un fattore molto importante per favorire il suo graduale ed effettivo reinserimento. Perché un detenuto possa tornare a essere parte integrante di una società, infatti, serve che si attivi una rete di sostegni e di collaborazioni all'interno e soprattutto all’esterno del carcere, anche per coloro che si trovano a fine pena affinché possano essere presi in carico in continuità da parte dei servizi territoriali".

Con questo bando, in scadenza il prossimo 19 aprile, la Regione Toscana intende dare continuità alle azioni di inclusione sociale rivolte alle persone detenute ed ex-detenute già avviate con il finanziamento di precedenti progetti a valere sul POR FSE 2014–2020 e favorirne l'estensione sul territorio regionale.

I progetti che dovranno essere presentati in risposta al bando dovranno prevedere due tipologie di servizi: ono sportello per le tutele sociali, e un servizio ponte di collegamento con i servizi pubblici territoriali.

Lo sportello dovrà essere finalizzato alla preparazione delle pratiche necessarie per l’accesso a tutti i benefici sociali di cui le persone detenute hanno diritto: si va dai documenti per l’accesso ai servizi socio-sanitari alle pratiche per la pensione sino alle problematiche relative al permesso di soggiorno e all’accesso al lavoro.

Il servizio -ponte dovrà invece diventare un punto di riferimento per i detenuti che stanno concludendo il periodo penale per favorire il reinserimento sociale. L’operatore di questo servizio potrà aiutare il detenuto o l’ex detenuto in tante necessità: per esempio supportarlo nelle problematiche legali o agevolarne il collegamento con i servizi per l’impiego, e comunque assisterlo nelle necessità connesse al reinserimento.

Il bando “Servizi di inclusione sociale per persone detenute” sarà al centro di un webinar in programma martedì 29 marzo. Un appuntamento prezioso per tutti coloro che sono interessati a partecipare al bando. A questo appuntamento (inizio ore 14.30), parteciperanno oltre all’assessora Spinelli, Pierpaolo D’Andria, Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Toscane l’Umbria, Simone Gheri, direttore di Anci Toscana e Giuseppe Fanfani, Garante regionale dei diritti dei detenuti. Il bando regionale sarà illustrato da Alessandro Salvi e Lucia Bani del settore Welfare e Innovazione sociale della Regione Toscana.

Parte da Sollicciano il percorso della commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale e del Garante toscano dei detenuti per toccare con mano l’universo delle carceri in Toscana. Dopo l’audizione del provveditore regionale delegato del ministero della Giustizia, provveditore della penitenziaria ToscanaUmbria, Pierpaolo D’Andria, che ha messo in luce le emergenze, Giacomo Bugliani e Giuseppe Fanfani hanno deciso di avviare sopralluoghi e incontrare detenuti e personale.

“Abbiamo deciso di visitare per primo Sollicciano, il carcere più grande in Toscana, perché negli anni tante sono state le criticità legate a sovraffollamento e condizioni strutturali. Oggi sembra che qualcosa sia stato risolto, ma occorre continuare ad impegnarsi per migliorare le condizioni di vita di detenuti e personale”, ha dichiarato il presidente della commissione Giacomo Bugliani (Pd) al termine della visita. “Il nostro obiettivo – ha proseguito Bugliani – è quello di arrivare ad una proposta di risoluzione che impegni la Giunta, per quanto di sua competenza, ad attivare interventi su più fronti. E penso al tema della salute psichica e fisica dei detenuti così come la formazione anche per il personale impiegato”.

All’uscita dal carcere e incontrando i giornalisti, il garante Giuseppe Fanfani ha parlato di una visita che lascia “impressioni molto positive. Conoscevo già le condizioni di Sollicciano, ma oggi posso affermare che si sono attivati impegni concreti per affrontare criticità e problematiche note”. Il confronto poi con i detenuti è stato “particolarmente istruttivo. Da loro è arrivata forte la richiesta di formazione per un vero reinserimento sociale e su questo la Regione può fare molto”, ha dichiarato ancora Fanfani.

Il forte impegno che le istituzioni devono assicurare al sistema carcerario è stato ribadito dal vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci (Lega), che ha ricordato come “ancora questa notte si sia verificata un’aggressione. Segno evidente che sul fronte sicurezza e vigilanza ci sia ancora molto da fare”. Sui problemi strutturali dell’istituto, “su cui si è cominciato ad intervenire da poco tempo”, Casucci ha rilevato le condizioni delle celle: “Ci sono segni evidenti di infiltrazioni e i disagi manifestati dai detenuti sono stati molti”. “Il sistema va affrontato nella sua interezza, dal punto di vista del personale e di chi è recluso. Continueremo ad impegnarci per offrire formazione, lavoro, assistenza sanitaria, fisica e psicologica”, ha concluso.

Si è soffermata invece sul tema delle malattie mentali la vicepresidente segretaria della commissione Valentina Mercanti (Pd): “Le carceri sono uno spaccato della società che non può essere ignorato. Quello della salute mentale è problema che deve essere affrontato e la nostra volontà di trovare soluzioni è forte”.

“Le esigenze più materiali dei detenuti, che diventano poi quelle più centrali nella vita in carcere, sono emerse chiaramente e sono al fianco di altrettante esigenze manifestate dal personale interno. Su alcuni di questi aspetti lavoreremo come commissione e Consiglio regionale” ha assicurato il consigliere Massimiliano Pescini (Pd). “Con oggi inizia un percorso che vogliamo sia proficuo e operativo”.

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