Al via la riorganizzazione della macchina regionale: nominati i nuovi direttori

In attesa del divieto di cumulo dei vitalizi per i politici, Donzelli (Fratelli d'Italia): "Nel 2014 i 126 stipendi top ci sono costati 15 milioni. C'era bisogno di caricarsene altri? Premio non è sparito, Rossi ha 13 persone solo nel suo staff"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 agosto 2015 16:40
Al via la riorganizzazione della macchina regionale: nominati i nuovi direttori

FIRENZE- C'erano fino a ieri in Regione Toscana un direttore alla presidenza, primus inter pares, e sette direttori generali: all'organizzazione, alla competitività e sviluppo delle competenze, al governo del territorio, alle politiche ambientali e energia, alle politiche per la mobilità, trasporto pubblico e infrastrutture, all'avvocatura, ai diritti di cittadinanza e coesione sociale. C'erano anche quattordici dirigenti a capo di altrettante aree di coordinamento. Ora scompariranno. Dal 1 agosto, da oggi, diventa operativa la riorganizzazione della macchina regionale annunciata nei mesi scorsi e definita nei dettagli nelle scorse settimane.

Tutti i nuovi direttori sono stati nominati (salvo uno, che sarà scelto dopo l'estate): i primi sono stati nominati una settimana fa, gli ultimi ieri. La riorganizzazione serve a modellare una macchina più snella e pensata per essere ancora più efficiente: un solo direttore generale invece di otto, tredici direttori (con l'aggiunta di uno a scadenza per la gara sul trasporto pubblico locale, fino alla fine del 2015) al posto degli altri sette ex direttori generali e dei quattordici dirigenti di aree di coordinamento.

Quattordici figure anzichè di ventidue, otto in meno, con un risparmio a regime dal 2016 di quasi 1 milione e 200 mila euro l'anno, oneri riflessi compresi a carico del datore di lavoro. Tra i nuovi vertici , senza considerare i riconfermati, due arrivano dal di fuori dei ranghi della Regione, scelti per guidare la direzione agricoltura e sviluppo rurale e la cultura e ricerca. Molte sono le conferme. Qualcuno ha cambiato area o è stato promosso.

I nomi del direttore generale e dei tredici direttoriIl neo direttore generale della giunta regionale, negli ultimi cinque anni direttore generale alla presidenza, è Antonio Davide Barretta. Lucia Bora rimane alla guida dell'avvocatura regionale. Patrizia Magazzini dirigerà gli affari legislativi, giuridici e istituzionali. A Paolo Giacomelli rimane affidata la programmazione e bilancio. Carla Donati è stata confermata alla guida della direzione organizzazione e sistemi informativi.

Monica Piovi è il nuovo direttore per i diritti di cittadinanza e coesione sociale (ovvero sanità e sociale): dopo un'esperienza maturata in più uffici regionali ed anche in Consiglio regionale, dal novembre 2006 è stata nominata direttore amministrativo dell'Estav centro, l'ente di area vasta a supporto delle aziende sanitarie, dal settembre 2010 direttore generale dell'Estav centro, quindi Estav Sud-est (2012), direttore dell'Asl di Empoli (2013) e dallo scorso maggio commiss rio dell'area vasta Sud Est.

Nuovo è anche il direttore all'agricoltura e sviluppo rurale: Roberto Scalacci, già responsabile della Confederazione italiana agricoltori (Cia) a Bruxelles. Edo Bernini continuerà ad occuparsi di Ambiente e Energia ma, ad interim fino probabilmente a dopo l'estate, avrà anche la direzione delle difesa del suolo e protezione civile. A capo di infrastrutture e mobilità rimane Enrico Becattini. Ad urbanistica e politiche abitative, - dopo che nei giorni scorsi Maria Sargentini (già presidente dell'Osservatorio sulla rimozione della Costa Concordia) è stata nominata direttore dell'Arpat, l'agenzia di protezione ambientale della Regione - arriva Aldo Ianniello, fino a ieri dirigente responsabile del settore delle Via, le valutazioni di impatto ambientale.

Per la cultura e la ricerca la Regione ha reclutato l'economista della cultura e consulente e docente di management culturale Roberto Ferrari. Albino Caporale è il nuovo direttore alle attività produttive. Paolo Baldi guiderà la direzione istruzione e formazione, mentre Saverio Montella è il direttore a tempo, fino alla fine dell'anno, che dovrà seguire la gara per l'affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale.

StipendiIl direttore generale della giunta regionale, rispetto al precedente assetto gerarchicamente sovraordinato rispetto agli altri direttori e dunque con maggiori responsabilità, avrà uno stipendio annuo (lordo, al netto degli oneri riflessi) di 170 mila euro. Il compenso dei tredici direttori è stato fissato in 130 mila euro l'anno ciascuno (120 mila per la direzione a termine per la gara sul Tpl) contro i 127 e 162 mila euro che potevano essere pagati fino ad oggi. Scompare la quota di compenso correlata ai risultati conseguiti. I direttori continueranno ad essere valutati rispetti agli obiettivi annuali assegnati, ma il lavoro svolto bene non comporterà alcun premio. In caso di valutazione negativa decadranno invece dall'incarico.

“Dato che la Regione Toscana costa così poco Enrico Rossi ha pensato bene di nominare quasi tutti i direttori generali con una chiamata diretta, cioè assumendoli fra figure esterne alla macchina regionale. Così il taglio è in realtà un bluff, perché i dirigenti messi da parte continuano a percepire uno stipendio alto e le casse pubbliche si caricano di spese ulteriori". Così il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli contesta le cifre diffuse oggi dal governatore Rossi. E sul tema annuncia un’interrogazione per conoscere nel dettaglio i costi della nuova macchina regionale. “L’operazione di ‘dimagrimento’ di Rossi è una vera e propria finta - sottolinea Donzelli - solo nell'anno 2014 la Regione ha speso, soltanto per i dirigenti, oltre 15 milioni di euro.

C’era bisogno di assumere nuovo personale? Fra i 126 dirigenti e gli oltre 2.600 dipendenti in forza alla Regione non c’era personale in grado di ricoprire questi incarichi? Inoltre, come sottolineano gli stessi sindacati, il premio di risultato per oltre cento dirigenti non è affatto sparito perché è stato inglobato nella retribuzione, salita ancora fino a 170mila lordi annui. Senza contare che solo nel suo personale ufficio di gabinetto Rossi ha a disposizione ben 13 dipendenti”. “Il Partito democratico ha bolscevizzato la Regione, premiando dirigenti e piazzandoli nei posti di responsabilità per eseguire i diktat dall’alto, un’occupazione della macchina burocratica degna di un vero e proprio regime - prosegue il capogruppo di Fratelli d'Italia - ciononostante non è pago e aggiunge nuove poltrone e nuovi stipendi per la macchina regionale.

Più che il metodo delle assunzioni a chiamata, che sarebbero legittime nel rapporto fiduciario che dovrebbe esserci per i collaboratori dei politici - conclude Donzelli - in Regione si è creata una vera e propria agenzia di assunzione per gli amichetti del Pd e del governatore Rossi, in barba a qualsiasi criterio di merito”.

 “Divieto di cumulo tra l'assegno vitalizio regionale e quelli derivanti da altre cariche elettive, come il mandato da parlamentare o europarlamentare. E’ la proposta di legge a firma del presidente Rossi, del capogruppo Marras e del vicesegretario del Pd toscano Mazzeo con la quale la Toscana va incontro all’esigenza di dare risposte chiare e forti ai cittadini, dopo gli sprechi di cui la politica è stata accusata. Una misura importante, anche tenendo conto del fatto che arriva dopo l’inizio della prima legislatura che non prevede il diritto al vitalizio per i consiglieri regionali.

Come IdV plaudiamo a questa scelta, che va incontro anche a quanto concordato con lo stesso presidente Rossi al momento in cui abbiamo deciso di sostenere la sua candidatura, ritenendo necessario costituire uno schieramento di centrosinistra in grado di guardare al futuro, creando anche nuove prospettive di governo. Battaglia contro i vitalizi che come partito portiamo avanti da tempo e che adesso potrebbe concretizzarsi. Certo sono ancora tanti i passi da fare, ma la strada è quella giusta, se vogliamo riportare la politica al suo posto, cioè la guida del paese”.

E’ il commento del segretario regionale dell’IdV Toscana, Giovanni Fittante.

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