C’è anche l’Unione Europea, con le sue massime istituzioni, al Next Generation Fest, il primo festival dedicato alla generazione Z ed organizzato da Regione Toscana attraverso Giovanisì, che si è aperto questa mattina, sabato 5 novembre, al Teatro del Maggio di Firenze. La presidente della Commissione europea, Ursula von de Leyen, ha inviato un video messaggio.
“La vostra generazione è una costante fonte di ispirazione per me” ha esordito, rivolta ai giovani. “E’ una generazione - dice - di sognatori, ma anche di creatori. Ogni giorno spingete i nostri governi ad essere più coraggiosi nella loro azione contro il cambiamento climatico. Durante la pandemia avete rinunciato a così tanto per mantenere al sicuro le persone più fragili. E oggi state dimostrando una grande solidarietà all’Ucraina, ad esempio accogliendo gli studenti ucraini nelle vostre scuole e università. Quando vedete ingiustizie nel mondo, quando vedete qualcosa che non funziona, non vi lamentate, agite e cercate di cambiare le cose. Vorrei che l’Europa fosse più simile alla vostra generazione, e che fosse veramente al vostro servizio. Voglio un’Europa per i giovani”.
“Abbiamo chiamato il nostro programma di ripresa Next Generation EU perché trasformerà l’economia dell’Europa per la vostra generazione” ha aggiunto. “In Toscana, ad esempio - ha spiegato -, Next Generation EU finanzia il trasporto pubblico sostenibile in tutta la regione, o il rinnovamento delle scuole per renderle più sicure ed efficienti dal punto di vista energetico, e porterà internet ad alta velocità a mezzo milione di persone e aziende di 125 città e paesi toscani”.
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“Oltre alla Next Generation EU - ha proseguito -, abbiamo anche raddoppiato il budget per il programma Erasmus, e abbiamo appena annunciato una nuova iniziativa europea per la salute mentale, diventata più urgente che mai dopo la pandemia. Ogni azione che la nostra Unione intraprende non deve compromettere il futuro dei nostri figli. E dobbiamo lasciare il mondo un posto migliore per le generazioni future. Per questo ho proposto di cambiare i trattati istitutivi dell’Unione Europea, che sono la legge fondamentale della nostra Unione, per includere la solidarietà fra le generazioni come uno dei principi fondamentali".
"Dovremmo mettere le vostre aspirazioni al centro di tutto ciò che facciamo” ha precisato la presidente della Commissione europea. “I giovani - ha concluso - dovrebbero essere più coinvolti nell’imprimere una direzione all’Europa. La democrazia ha bisogno del vostro impegno. E’ per questo che abbiamo indicato il 2022 come Anno europeo dei giovani. Volevamo aprire nuovi spazi per discutere le politiche europee con voi. Nuove opportunità per i giovani per suggerirci le vostre aspirazioni per l’Europa.
L’evento di oggi fa parte di questo impegno. Parlateci delle vostre preoccupazioni e dei vostri sogni. Diteci che cosa vorreste che facesse l’Europa: per il pianeta, per la pace, per il vostro lavoro, per la vostra salute, per la vostra educazione, per il vostro futuro. Parlate e l’Europa vi ascolterà”.
Dallo stilista attento al modo di fare impresa alla giovane ricercatrice che cerca la vita su Marte, dall’autore teatrale che parla della paura di star male a chi ha trovato il coraggio invece di rischiare, dall’influencer che fa tendenza e dice che i valori dei giovani non sono rappresentati in questa società al docente di demografia che spiega la difficoltà italiana nel costruire una casa per il futuro dei giovani.
Tanti gli ospiti sul palco del Next Generation Fest a Firenze nelle due ore e mezzo della sessione mattutina. C’è Brunello Cucinelli, imprenditore della moda attento al rispetto della dignità dei lavoratori. Ai ragazzi parla della necessità di un “equilibrio tra profitto sano e dono”, ricordando quando il nonno dopo la battitura del grano destinava alla comunità la prima parte del raccolto. Il suo intervento è pieno di ricordi personali e di citazioni, da Erasmo da Rotterdam a Manzoni a San Francesco.
Definisce i Genzer, ovvero i rappresentanti della generazione Z, le “sentinelle del futuro” e sottolinea l’importanza di coltivare “l’intelligenza dell’anima”. "Lo studio è il sale della terra – dice – Ma c'è un'intelligenza che viene dallo studio, e c'è un'intelligenza che viene dall'anima. Se curate quella che viene dall'anima, sarete degli esseri umani speciali". Poi, rivolgendosi ai giovani: “dovete essere gli artefici di un nuovo contratto sociale con il creato”.
L’influencer e imprenditrice Chiara Ferragni interviene in video con un messaggio registrato. “Spero di poter continuare a dare voce a chi non ce l’ha – dice - Per me è davvero importante rappresentare e comunicare con i giovani, perché sento che le nostre idee e i nostri valori non sono rappresentati a dovere in questa società". Stefano Massini, autore teatrale tradotto in ventisette lingue, punta il dito sulla società e il mondo contemporaneo, dove “la fissazione è quella a non star male e ad evitare qualsiasi rischio per la paura di farsi male: una società contradditoria, dove basta un telefonino per aprire una finestra sul mondo, qualcosa di impensabile decenni fa, un mondo dove viaggiare è più facile e meno costoso ma che è tornato ad alzare muri e confini”.
Una che non ha avuto paura e alla fine si è lanciata è Teresa Fornaro, ricercatrice di astrobiologia che partecipa ai programmi delle agenzie aerospaziali americana ed europea per cercare tracce di vita su Marte. Anche lei sale sul palco del Next Generation Fest e si racconta.
Marco De Rossi, attore, spiega come usi il teatro, nelle scuole, per creare occasioni di confronto e di crescita. La creatività? “E’ l’arte di trasformare ciò che non va in una vita che calza a pennello: qualcosa di innato che tutti abbiamo”.
Intanto i giovani della platea del Maggio fiorentino dialogano con Fabiana Andreani, creatrice su Tik Tok che parlano, tra le altre cose, di come si scrive un curriculum. Esser capiti e raggiungere la propria strada sono le due maggiori esigenze delle nuove generazioni. Ma quanto sono coinvolti i giovani nella crescita del Paese? “Poco” risponde lapidario Alessandro Rossini, docente universitario che insegna demografia e coordina l’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo.
“Se immaginiamo la casa come un futuro – dice – i mattoni che dobbiamo usare sono le persone e, tra tutte, i giovani in particolare. Ma l’Italia ha tre problemi: ha la percentuale più bassa di under 30 in Europa ed ha tanti Neet, ovvero giovani che non studiano né lavorano, una risorsa dunque scarsa ed anche sottoutilizzata. Sprechiamo insomma i pochi mattoni che abbiamo e li regaliamo pure ad altri Paesi, perché molti fuggono all’estero: in Germania, in Spagna o nel Regno Unito soprattutto”.
Alcuni istituzioni provano a ricucire lo strappo, come l’Agenzia nazionale dei giovani presente con la sua direttrice Lucia Abbinante o il Consiglio nazionale dei giovani, a Firenze oggi con la presidente Maria Cristina Pisani. Parlano, tra le tante opportunità di crescita e formazione, del programma Erasmus +.“La sfida vera è allenare il proprio talento, ma nessuno può farlo da solo” interviene Davide Dattoli, tra i 30 under30 nel 2022, secondo la rivista Forbes, più influenti al mondo e tra i cinque maggiori innovatori.
Così ha inventato il “Giardino dei talenti”, una rete e una scuola di formazione digitale che tesse le sua fila in ventidue città di dodici diversi paesi nel mondo. I giovani fuggono all’estero perché in Italia non ci sono opportunità? Dattoli ci fa vedere anche il bicchiere mezzo pieno: “In un paese imperfetto come l’Italia – dice -, dove tante cose non funzionano, è più facile alla fine trovare la propria strada se si scopre il mondo per metterle a posto”.
Un’opportunità. Nella Silicon Valley, dove sull’innovazione sono molto più avanti, gli spazi sarebbero minori.
Un’ altra voce delle istituzioni europee apre la prima sessione del pomeriggio del Next Generation Fest, il festival per i giovani organizzato da Regione Toscana con Giovanisì, che si è aperto questa mattina, sabato 5 novembre, al Teatro del Maggio di Firenze.
Dopo il video messaggio la mattina della presidente della Commissione europea, Ursula von de Leyen, è la volta, con un altro intervento in video, della vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, che dopo aver ringraziato gli organizzatori, Giovanisì e la Regione Toscana e dopo aver “mandato un abbraccio, seppure a distanza, al presidente Giani, ha evidenziato che “nell’Anno europeo dei giovani promuovere attivamente la cittadinanza, il dialogo politico e democratico, riaffermare i valori europei, è più che importante”.
“Come ha detto la presidente Von der Leyen”, ha affermato la vicepresidente del Parlamento europeo, “se vogliamo plasmare la nostra Unione a loro immagine, i giovani devono poter plasmare il futuro dell’Europa”. E poi, rivolgendosi alle nuove generazioni: “Sappiamo bene che questi anni di pandemia, ma anche questa crisi internazionale dovuta alla terribile aggressione della Russia all’Ucraina, non sono stati facili per nessuno, in particolare non sono stati facili per voi.
Allora, questo è il tempo per partecipare pienamente al processo di integrazione europea che è l’unica cura al nazionalismo e ai conflitti. L’Unione vuole garantire maggiori opportunità di apprendimento e di crescita personale, maggiore dialogo tra tutti quanti i Paesi. E’ necessario coinvolgervi sui temi cruciali per il vostro futuro, intanto trovando delle soluzioni che vi permettano di giocare un ruolo attivo nella transizione verde, nella transizione digitale, sottolineando ancora una volta che l’inclusione rimane centrale perché tutti e tutte devono poter partecipare, anche coloro che si trovano ai confini più lontani, ai margini della nostra Unione Europea.
Vogliamo e dobbiamo far comprendere meglio le opportunità che l’Unione offre. Le vostre esigenze devono essere al centro delle politiche europee”.“Non cambierà nulla se non iniziamo a lavorare”, ha proseguito. “E anche se tutto non andrà sempre bene, sarà sempre meglio averci provato. Una delle occasioni più recenti e più importanti per provare a cambiare qualcosa è stata la Conferenza sul futuro dell’Europa, che fu voluta da David Sassoli (ex presidente del Parlamento europeo, ndr), dove tanti cittadini e in particolare tanti giovani hanno discusso e presentato nuove proposte sulle sfide e anche sulle priorità dell’Unione”.
Da questo lavoro occorre ripartire, ha detto, per affermare “una nuova cittadinanza transnazionale e un nuovo modo per intendere lo sviluppo in chiave sostenibile, un nuovo modo di intendere le relazioni internazionali basandosi sui diritti e sulle libertà”.“Non c’è nessuno più di voi che può interpretare meglio questo nuovo, potente, forte sentimento democratico”, ha concluso la Picierno. “A noi, alle istituzioni che rappresento, spetta il compito di impedire il ritorno a un passato nostalgico, come vorrebbe chi ormai da un trentennio cerca di farci ripiombare nelle strettoie del Novecento.
A voi, invece, il compito di costruire il nuovo secolo e rinnovare la nostra comunità europea e renderla più solida, più sostenibile e all’avanguardia”.
Fa arrivare il suo al Next Generation Fest di Firenze, l’evento sui giovani organizzato dalla Regione Toscana, anche Mariya Gabriel, commissaria europea per l’istruzione e la gioventù: “Sono lieta di vedere che discutete temi chiave per l’Europa, come l’ambiente, la transizione digitale, la cittadinanza attiva e l’innovazione” sottolinea in un video trasmesso nel corso del pomeriggio. “Questo festival – afferma - coinvolge migliaia di giovani e vi offrirà l’opportunità di decidere come affrontare i problemi, le domande ed i sogni della vostra generazione, che guiderà l’Europa del futuro”.
La Gabriel si è congratulata con la Regione Toscana “per dare voce ai giovani ed investire in loro attraverso progetti come Giovanisì, che promuove l’autonomia dei giovani” definendolo “straordinario” in quanto “dal 2011 ha dato l’opportunità di partecipare a tali progetti a più di 440 mila giovani”.“Eventi come questo sono il luogo ideale per parlare dell’Anno europeo dei giovani con voi, giovani innovatori, imprenditori e leader europei”, ha precisato la Gabriel.
“Il 2022 è l’anno per ascoltare le vostre preoccupazioni, le vostre opinioni e le vostre idee e coinvolgervi come protagonisti delle politiche perché voi siete al centro di tante delle nostre iniziative più interessanti. Investire in voi significa investire nel futuro”. E ha specificato: “Ecco perché dobbiamo ascoltarvi, sostenervi e coinvolgervi nei processi politici decisionali. Non è una coincidenza che queste tre semplici parole siano anche i pilastri dell’Anno europeo dei giovani.
Date voce alla vostra visione, noi vi ascoltiamo”.
Sono 18 gli speaker del Next Generation Fest che la Regione Toscana ha voluto premiare – attraverso il Presidente Giani, la capo di gabinetto Cristina Manetti e il portavoce Dika – con un “Pegaso”, simbolo dell’istituzione e “massimo riconoscimento che la Regione consegna, nell’Anno europeo dei Giovani 2022, alle persone che con il proprio impegno e testimonianza sono esempio e modello positivo di cittadinanza nel presente del nostro Paese”.
A ricevere il Pegaso, in questa occasione realizzato in versione più pop e meno formale rispetto ad altre volte, sono la conduttrice Veronica Maffei, e poi Brunello Cucinelli, Stefano Massini, Teresa Fornaro, Davide Dattoli, Eugenio in Via di Gioia, Ambra Sabatini, Matteo Romano, Tommy Cassi, Paolo Bonolis, Jonathan Canini, Cecilia Sala, Chiara Piotto, Marco Carrara, Chiara Ferragni, I Sansoni. In serata il “Pegaso” sarà consegnato a Luis Sal e Ariete.
“In Toscana se un bambino nasce in Lunigiana e un altro a Firenze nella stessa ora, nello stesso giorno e nello stesso anno, il primo partirà sempre 10 passi indietro rispetto al secondo perché non ha le stesse opportunità. La nostra Regione è afflitta dal digital divide, una disparità che deve essere colmata quanto prima. Noi non siamo per i giovani del tutto e subito, noi vogliamo garantire pari opportunità a tutti dopodiché si può iniziare a parlare di merito per i nostri ragazzi” lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, che questa mattina ha partecipato al talk organizzato da InToscana nell'ambito del Next Generation Fest al Teatro del Maggio Musicale a Firenze.
“L'altro tema fondamentale è quello del lavoro. Dobbiamo essere i promotori di una vera e propria rivoluzione culturale. Noi della generazione 7 (dei nati negli anni Settanta), siamo cresciuti con l'idea che per affermarsi da un punto di vista sociale fosse necessario prendere una laurea e diventare un professionista affermato. Oggi le cose non stanno più così, anzi è l'esatto contrario. Dobbiamo rivalutare altre due strade. Quella dell'imprenditoria, creando le condizioni affinché i nostri giovani possano investire nella nostra Nazione e creino opportunità lavorative anche per altri. Deve essere chiaro il concetto per cui i nostri giovani non vogliono mancette per stare sul divano ma strumenti di accesso al credito. Poi, dobbiamo insistere sulla rivalutazione delle professioni, spiegando che un sarto non ha niente da invidiare a un avvocato. Anzi, si raggiunge molto prima l'emancipazione economica e sociale” conclude Torselli.
Il Next Generation Fest ha anche la sua foresta. Tra Kenya, Camerun, Madagascar, Tanzania. A rendere possibile questa operazione di sostenibilità ambientale e sociale del pianeta è la partnership dell’evento, in corso al Teatro del Maggio di Firenze, con Treedom, l’azienda fiorentina che permette a persone e imprese di piantare alberi in tutto il mondo e seguirne online la storia.L’annuncio arriva quando sul palco sale Federico Garcea, ceo e founder di Treedom, che ha regalato 150 alberi di cacao, cacao tefrosia, leucena, grevillea, markhamia.
Cinquanta di questi sono stati donati ad altrettanti speaker della giornata. Gli altri 100 a ragazze e ragazzi presenti in sala, che inquadrando il qr code proiettato sullo schermo principale, hanno deciso di “adottarne” uno. Come ricorda Garcea nel corso del suo intervento, “ciascuno può dare un nome e riceverà foto, localizzazione gps della pianta e aggiornamenti nel tempo su impatto sociale e ambientale nell’ambiente in cui è l’albero è stato piantato”.
Garcea ripercorre il percorso dell’esperienza di Treedom e sottolinea lo spirito che la permea: “Quest’idea un po’ matta nata nel 2010 – spiega Garcea – oggi riesce a sostenere i contadini che diventano proprietari delle terre, degli alberi e dei frutti, frutti che col tempo garantiscono sicurezza alimentare e lavoro in aree svantaggiate del mondo”.
Dalla sua creazione, Treedom ha consentito di piantare oltre 3 milioni e 200 milioni di alberi. È stata “la prima azienda italiana a diventare benefit corporation, quindi azienda che come mission ha quella non solo di creare lavoro e profitto ma anche di portare avanti altre tematiche”. “Le attività imprenditoriali devono sempre più guardare all’ambiente e alla comunità” dice Garcea.
Prima di passare il testimone della consapevolezza ambientale a Eugenio in via di Gioia, la band torinese nata come ensemble di artisti di strada che con la piattaforma digitale Lettera al Prossimo ha creato un forum sui temi dell’ecosostenibilità, il founder di Treedom conclude con una osservazione su come si evolverà il modo di fare impresa: “Le uniche aziende che esisteranno nel futuro sono quelle che non pensano solo al profitto ma anche a rispettare innanzitutto i ragazzi che vi lavorano, all’ambiente, alla comunità”.