“Aiutateci a capire!” Ancora misteri nelle carte del progetto di albergo in Costa S. Giorgio

Idra chiede soccorso alla Commissione Urbanistica di Palazzo Vecchio. Mentre per la seconda volta in pochi giorni interviene il Difensore civico della Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2021 01:10
“Aiutateci a capire!” Ancora misteri nelle carte del progetto di albergo in Costa S. Giorgio
Collegamento Forte-albergo-Boboli - Immagini di riferimento

“Che ne è stato– si chiedono i cittadini - di quei sedici progetti che hanno partecipato al concorso bandito per suggerire al Comune come recuperare la grande ex Caserma “Vittorio Veneto”, bene storico-architettonico in Costa San Giorgio, piena area Unesco, ai piedi del Forte Belvedere, accanto al giardino rinascimentale di Boboli? Perché non possono essere resi pubblici?”.

E fa notare, Idra, che non è materiale di poco conto, visto il compito ‘delicato’ che il Regolamento Urbanistico del Comune di Firenze ha affidato alla proprietà. E cioè quello di bandire un concorso internazionale “preliminare alla definizione delle nuove destinazioni d’uso, dal quale ricavare un concept “caratterizzato da un adeguato mix funzionale” e “dalla valorizzazione dei percorsi di collegamento del complesso con la città limitrofa - in particolare con il Giardino di Boboli e con il Forte Belvedere”.

Non nasconde, l’associazione ecologista Idra, le sue perplessità per il fatto che il Comune ha consegnato al privato l’esclusiva di gestire il concorso e di valutarne i risultati. “Ma sgomenta anche di più – aggiunge - constatare che, mentre il privato annuncia trasparenza su tutta la linea, altrettanta disponibilità non sembra provenire dagli uffici di Palazzo Vecchio”. E torna a citare l’arch. Silvia Viviani, intervenuta per conto della proprietà nel corso di un’audizione in Commissione consiliare Urbanistica, lo scorso novembre: “Una volta che noi abbiamo finito quel lungo percorso che ci ha portato per tre anni a lavorare e a produrre moltissimi tipi diversi di approfondimenti, di elaborati, di studi, di analisi, e di componenti progettuali, alla fine (…) abbiamo lasciato correttamente nelle mani dell’Amministrazione tutte queste elaborazioni e l’Amministrazione (…) ha fatto proprio tutto questo materiale”. Secondo i rappresentanti della proprietà quel materiale non solo sarebbe di piena titolarità dell’Amministrazione comunale”, ma addirittura meritevole di un palcoscenico pubblico.

Io avevo proposto – ha spiegato in Commissione l’arch. Viviani secondo la ricostruzione di Idra - che in realtà a un certo punto nella raccolta degli esiti delle procedure concorsuali via via per questi patrimoni in città forse l’Amministrazione aprisse, come dire, uno spazio-archivio anche consultabile, perché i contributi che hanno dato i tanti professionisti che si sono misurati via via con queste procedure concorsuali sono contributi che sono piuttosto interessanti”.

Ma i cittadini lamentano che, dopo il primo intervento del Difensore civico della Toscana, “la Direzione Urbanistica si è limitata a rispondere nero su bianco che “è intenzione di questo ufficio trasmettere all’Associazione i tre progetti vincitori”. Precisando anche che sono “gli unici nella disponibilità di questa Direzione”. Ma di fatto nessun progetto è ancora pervenuto ai cittadini”.

Di qui la nota inviata ieri alla Commissione Urbanistica, con la richiesta di fare chiarezza fra le dichiarazioni rese in Commissione e la risposta diramata dalla Direzione Urbanistica”.

In altre parole, in quindici di quei sedici progetti potrebbero esserci indicazioni alternative a quella ‘vincente’, che – a quanto pare – avrebbe orientato le scelte di pianificazione urbanistica contenute nella Variante. “Se è vero che la proprietà è felice di rendere pubblici tutti gli elaborati che hanno partecipato al concorso, perché non farlo?”, si domandano questi cittadini ‘curiosi’. “Riteniamo infatti – recita la nota trasmessa per conoscenza anche al presidente del Consiglio comunale e al Difensore civico - che la condivisione di tale materiale possa giovare alla piena conoscenza dei diversi scenari proposti da tutte le manifestazioni di interesse presentate al concorso internazionale bandito dalla proprietà, e dunque delle differenti opzioni con cui l’Amministrazione Comunale avrebbe potuto confrontarsi per ricavarne, come da indicazioni del Regolamento Urbanistico, la “definizione delle nuove destinazioni d’uso” del manufatto e dell’area, e da cui potrebbe tuttora – prima che il procedimento giunga alla fase della discussione dell’approvazione della Variante – ottenere indicazioni e suggestioni utili.

Intanto, ancora una volta, il Difensore è stato costretto a tornare a chiedere a Palazzo Vecchio, il 2 febbraio, di “riconsiderare le domande di accesso ai documenti consistenti nei progetti vincitori della procedura concorsuale che ha preceduto il procedimento in itinere”. Almeno quelli!

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