Afghanistan: Le ragazze di San Frediano per le ragazze di Kabul

L’assessora Monni incontra i rifugiati a Montecatini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 agosto 2021 14:33
Afghanistan: Le ragazze di San Frediano per le ragazze di Kabul

L’assessora alla protezione civile Monia Monni incontra i rifugiati in quarantena in un albergo sanitario di Montecatini e dà voce alle loro storie.

“Spesso queste persone vengono etichettate solamente come i profughi afghani- ha detto- ma non sono solo questo. Sono uomini e donne con le proprie storie, sogni e speranze, con un vissuto e, soprattutto, con un futuro. Dar voce a queste persone è importante, ascoltarle è fondamentale”.

“Era febbraio, febbraio del 2021, quando davanti al Teatro Puccini in una mattinata piovosa e fredda, siamo partite con la lettura de “Le ragazze di San Frediano” di Vasco Pratolini. Eravamo in zona gialla e avevano riaperto i centri commerciali ma i teatri restavano chiusi. Quell’esperienza nata spontaneamente per segnalare quanto la cultura fosse importante per il nutrimento dell’anima, del cuore e della mente la riproponiamo di nuovo per non dimenticare, per tenere i riflettori sempre accesi sulla necessità e l’importanza di ogni espressione artistica.

E così come allora è stato importante trovarsi davanti ad un teatro chiuso, oggi non possiamo restare indifferenti davanti alla chiusura di corridoi umanitari sicuri per uscire dall’Afghanistan del regime talebano. Perché le Ragazze di San Frediano non possono non occuparsi delle Ragazze di Kabul e dei loro figli, delle loro figlie e di tutti coloro che da lì cercano ancora di una via di uscita”.

Con queste parole Anna Meacci, Daniela Morozzi, Chiara Riondino e Claudio Benelli, annunciano per primi il loro sostegno alla campagna “Emergenza Afghanistan” di COSPE, mettendo a disposizione la metà del loro cachet dello spettacolo “Le ragazze di San Frediano“ che si svolgerà il 2 settembre all’Arena Ultravox del Parco delle Cascine (ore 21.30 - biglietti: 20 euro intero e 15 ridotto). Alla serata parteciperà anche Anna Meli di COSPE e sarà possibile avere aggiornamenti, informazioni e materiale in merito all’emergenza e alla situazione afghana.

Un’iniziativa importante che si svolge a ridosso dell’arrivo in Italia di 42 ex collaboratori ed ex collaboratrici afghane di COSPE dopo giorni di ansia e timore di non farcela, e che permetterà di dare speranze sia a chi è arrivato e sta per costruirsi un nuovo percorso di vita in Italia, sia a chi è rimasto in Afghanistan e che ancora cerca di poter fuggire da un paese in cui i diritti sono negati.

Nonostante il successo dell’operazione di evacuazione che ha visto impegnato COSPE in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri e della Difesa e in collaborazione con altre ONG, e che ha portato in salvo gran parte dei nostri ex colleghi e partner, molte sono le persone che purtroppo non ce l’hanno fatta a fuggire e che ancora rischiano la vita.

La prima urgenza è dunque quella di continuare l’attività di evacuazione e quindi tenere pressione per mantenere aperti corridoi umanitari sicuri per portare in salvo chi non è riuscito ad uscire dal paese. Si tratta in gran parte di donne attiviste della società civile che dopo vent’anni di lotta sul fronte dei diritti umani, oggi vedono i risultati dei loro sforzi andare in fumo e le loro vita in pericolo.

La seconda è quella di gestire le fasi dell’accoglienza qui in Italia, attivando l’ospitalità, i servizi sanitari e di supporto psicologico, e i successivi programmi di inserimento. Queste persone hanno perso tutto: il loro paese, le loro case, le loro famiglie e persone care che probabilmente non rivedranno mai più. Hanno vissuto già da anni minacce di varia intensità e sono ancora in ansia per i familiari che sono stati costretti a lasciare nel paese

Per questo ora abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile e ci auguriamo che in molti e molte seguano l’esempio delle “Ragazze di San Frediano”: le donazioni serviranno a salvare altre donne afghane in pericolo e per gestire qui la loro accoglienza.

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