Firenze, 28 maggio- La sentenza del TAR Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera annullando la circolare del Ministero dell’Interno del 18 novembre 2024 che introduceva l’obbligo, a carico dei gestori di strutture ricettive, di identificare ‘de visu’ gli ospiti. Secondo il TAR Lazio la circolare del Ministro Piantedosi è viziata, sia perché risulta in contrasto con l’attuale disposto dell’articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, sia per violazione del principio di proporzionalità e per eccesso di potere collegato a una carenza di istruttoria.
"Ritenere che l'allontanamento dei residenti fiorentini dal centro della città, l'esplosione dei canoni di locazione abitativa, la scarsissima disponibilità di alloggi per i residenti, la concorrenza sleale di chi opera nello stesso mercato ricettivo ma con oneri minori, non siano "veri problemi della città", come sostiene il consigliere regionale Stella, onestamente lascia esterrefatti!
Che in città ci siano altri problemi, primi fra tutti la sicurezza e il decoro urbano, non è un buon motivo per non occuparsi del fenomeno degli affitti brevi, che ormai ha stravolto l'immagine e l'equilibrio socio-economico di questa città.
La politica deve farsi carico dell’overtourism, non legittimarlo. Ribadiamo quindi il nostro sostegno a qualunque amministrazione comunale – inclusa quella di Firenze – che voglia applicare strumenti concreti per governare il fenomeno, da noi finora troppo spesso lasciato senza regole.
Le città d’arte non sono parchi tematici per turisti, ma luoghi da vivere anche per chi ci abita e lavora. Invocare il libero mercato per giustificare il far west degli alloggi turistici è miope e irresponsabile. La libertà d’impresa, che ci è assai cara, non equivale all’anarchia. E la nostra non è una crociata contro le locazioni turistiche tout court, ma contro l’abuso di questo modo di fare attività ricettiva" dichiara Aldo Cursano, presidente Confcommercio Toscana.
“La sentenza del TAR del Lazio conferma che la lotta al self check-in ha distolto l’attenzione dai problemi reali della città: sicurezza, degrado urbano, vivibilità dei quartieri. Resta invece fondamentale – e lo ribadiamo con forza – il contrasto all’abusivismo nel settore turistico-ricettivo e l’applicazione di regole chiare, trasparenti e uniformi per tutti gli operatori. È un impegno che il Governo Meloni ha già dimostrato di voler affrontare con serietà, attraverso provvedimenti concreti e una visione d’insieme.
Tuttavia, riteniamo sbagliato e controproducente alimentare una contrapposizione tra settore alberghiero, quello delle locazioni turistiche e residenti. La vera sfida è costruire un’alleanza tra tutte le categorie sane del comparto, nonché con i residenti, unite nella lotta alla concorrenza sleale e al mancato rispetto delle regole. Firenze non ha bisogno di crociate ideologiche, ma di soluzioni pratiche, strumenti efficaci e investimenti in formazione e infrastrutture, per garantire qualità dell’accoglienza e legalità diffusa.
Serve il coinvolgimento di tutti gli attori e non propaganda. Chi opera nel rispetto della legge – qualunque sia la forma ricettiva adottata – merita ascolto e tutela. Il nostro impegno è garantire un contesto di regole eque per tutti, favorendo un turismo di qualità che non snaturi l’identità della città, ma che la valorizzi in modo sostenibile e ordinato” dichiara Giovanni Gandolfo (Fratelli d’Italia) - Vicepresidente Commissione Sviluppo Economico.
«La sentenza del TAR del Lazio dimostra che l’accanimento normativo e mediatico contro gli affitti brevi non porta nessun buon risultato. È stato un errore introdurre un regolamento così severo, che penalizza un intero comparto economico – quello dell’ospitalità extralberghiera – fatto anche di tanti piccoli proprietari e operatori professionali che lavorano onestamente.
Il tema dell’abitare e di calmierare i costi di affitto o acquisto di prime case così come e dell’overtourism è reale e urgente, ma non si risolve colpendo in modo indiscriminato chi fa affitti brevi, né vietando il self check-in o le keybox con motivazioni deboli o puramente ideologiche. Si rischia solo di danneggiare l’accoglienza, la modernizzazione del settore e anche l’immagine della città.
Sul fronte dell’overturism se vogliamo affrontare seriamente la questione, dobbiamo concentrarci su ben altro: sulla regolamentazione ad esempio del turismo mordi e fuggi, sulle grandi comitive che in poche ore consumano la città senza lasciare valore, sugli arrivi dal sistema crocieristico che, scegliendo per la maggior parte di di venire a Firenze, congestiona il centro storico della nostra città. Anche qui nessuna demonizzazione verso gli operatori ma serve gestione e un confronto con gli organizzatori affinché siano date delle limitazioni e soprattutto più offerte verso altre località della città metropolitana e/o della regione che potrebbero, all’opposto di quanto accade da noi, ottenere vantaggi e ritorni economici importanti. Firenze ha bisogno di un turismo più sostenibile, distribuito meglio sul territorio, e più rispettoso della città e dei suoi abitanti.
Occorre alleggerire la pressione sul comparto degli affitti brevi turistici inclusi i continui controlli che stanno venendo impegnando non pochi agenti della polizia municipale nelle abitazioni che invece potrebbero concentrarsi e dedicarsi ad altri compiti a nostro avviso prioritari in città. Per garantire la sicurezza e il decoro servono poche regole chiare e condivise, tecnologia per rintracciare le situazioni effettivamente fuori norma. Basta dunque con i provvedimenti simbolici che fanno notizia ma non risolvono i problemi: serve equilibrio, pragmatismo e capacità di visione» dichiara Francesco Casini, capogruppo di Italia Viva a Palazzo Vecchio.
"Il presidente di Confcommercio Firenze, Aldo Cursano, si dice stupefatto del fatto che Forza Italia sostenga la libertà di impresa nel settore delle locazioni brevi, e che lo faccia invocando il libero mercato. Sinceramente, e lo dico senza alcun intento polemico, siamo noi a essere esterrefatti dalla posizione di un'associazione di commercianti che, evidentemente, ritiene giuste norme liberticide che vanno a coartare la libertà d'impresa e di disporre dei propri beni. Eppure, basta leggere la sentenza del Tar del Lazio, depositata ieri, per comprendere che la ragione, e soprattutto il buon senso, sono dalla nostra parte" dichiara il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
"Il provvedimento annullato dal Tar del Lazio, ovvero la la circolare del Ministero dell'Interno del 18 novembre scorso, volta ad introdurre l'obbligo a carico dei gestori di strutture ricettive di identificare de visu gli ospiti per il check in - ricorda Stella, leggendo le motivazioni dei giudici amministrativi - 'determinerebbe un illegittimo vantaggio per le strutture alberghiere a scapito delle numerose attività di locazione breve'; la circolare, inoltre, 'violerebbe gravemente le disposizioni contenute nel TFUE in tema di libera prestazione dei servizi (art. 56) e libertà di stabilimento (art. 49), nonché innumerevoli diritti e libertà tutelati all'interno della Carta dei diritti fondamentali dell'Ue quali, ad esempio, la libertà d'impresa e di scelta della professione (artt. 15 e 16), il diritto di proprietà (art. 17) e la libertà di circolazione delle persone (art. 45)'".
"Quindi - sottolinea Stella - sono proprio le norme cui plaude Cursano a violare la libertà d'impresa e il diritto di proprietà, richiamate entrambe dal Tar. Quanto alla presunta concorrenza sleale, è proprio il Tar del Lazio a scrivere nero su bianco che la circolare del Ministero 'determinerebbe un illegittimo vantaggio per le strutture alberghiere a scapito delle numerose attività di locazione breve, queste ultime non solo economicamente non in grado di potersi accollare un’eventuale spesa relativa all’identificazione de visu, ma pregiudicate anche rispetto agli investimenti già fatti per consentire i check-in automatizzati e da remoto'. E' evidente che la sentenza del tribunale amministrativo del Lazio smonta, punto per punto, tutti i rilievi del presidente di Confcommercio Firenze e del sindaco Funaro. E tanto ci basta".
“Ho letto con interesse i comunicati delle opposizioni di centrodestra che subito si sono scagliate, approfittando della sentenza n.10210/2025 del TAR Lazio, contro il nostro regolamento. Le invito però alla cautela: il regolamento sulle locazioni turistiche brevi è fondato e basato su pilastri che non sono coinvolti dalla sentenza. La decisione del TAR evidenzia, a maggior ragione, la necessità non più prorogabile di un quadro normativo chiaro e condiviso a livello nazionale che sia in grado di garantire certezza giuridica ai comuni e a tutti gli operatori del settore -dichiara il capogruppo PD Luca Milani- Come già dichiarato dalla Sindaca Funaro questa sentenza non lambisce però in alcun modo i regolamenti sulle locazioni turistiche brevi e sulle key box adottati dal Comune di Firenze che rimangono, quindi, perfettamente validi e vigenti. Prosegue, pertanto, con la massima fermezza l’impegno dell’Amministrazione comunale verso una città che abbia un volto più vivibile ed equo, un turismo sostenibile e di qualità e che sia a misura delle cittadine e dei cittadini”.