Affitti turistici brevi: il focus di Federconsumatori

L'applicazione delle nuove norme a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 Aprile 2025 14:51
Affitti turistici brevi: il focus di Federconsumatori

Firenze, 17-4-2025 - Si avvicina la Pasqua e, come ogni anno, in molti si preparano a partire, approfittando dei diversi ponti che questo periodo offre fino al 2 maggio. E molti sceglieranno gli affitti turistici brevi, che risultano sempre più economici degli hotel, anche se si riduce di anno in anno il margine di convenienza. Gli appartamenti destinati ad affitto turistico, infatti, non sono immuni dall’aumento di prezzo: rispetto allo scorso anno si registrano incrementi dal 10% al 24%. Visto l’elevato numero di prenotazioni presso queste strutture, Federconsumatori ha aggiornato la propria ricerca sulla regolarità e la sicurezza degli affitti brevi nelle città italiane.

LE NUOVE NORME E I DATI

Il primo gennaio 2025 sono entrati in vigore diversi obblighi in capo ai possessori di immobili in affitto breve e turistico. A dire il vero il più noto, il codice identificativo, era già previsto da tempo nelle diverse legislazioni regionali, ma la sua applicazione era stata sporadica. Dal punto di vista dell’adozione del Codice Identificativo Nazionale, il CIN, nato per migliorare l’approccio alla regolarità di questo mondo, è innegabile il risultato positivo. Si può ipotizzare che oggi circa l’80% degli appartamenti e camere in affitto turistico/breve abbia il CIN. Non sono disponibili dati comunali sul CIN, ma provinciali. Il dato peggiore è quello di Firenze, dove gli appartamenti e camere in affitto breve con il CIN sono stimabili attorno al 70%, mentre Napoli si posiziona sopra l’85%.

Approfondimenti

Capitolo self check in: su 7.500 appartamenti e camere in affitto breve, in otto grandi città italiane, abbiamo registrato che il 41,5% ha il self check-in come unica modalità di accoglienza. Ma c’è un problema: con una circolare del 18 novembre 2024 il Ministero dell’Interno ha confermato l’assoluto divieto a tutte le forme di self check-in.

La situazione sicurezza resta complicata e si rileva in vari casi il mancato rispetto delle prescrizioni di sicurezza previste dalla normativa nazionale (estintori, rilevatori di gas e impianto antincendio). L'estintore, obbligatorio nell'appartamento o al piano, è presente, nel dato generale, solo nel 30% degli immobili; gli obbligatori rilevatori di perdite di gas o della presenza di monossido di carbonio sono presenti solo nel 22-24% degli immobili; infine, gli impianti antincendio (non obbligatori) sono presenti nel 15% dei casi.

A gennaio sono entrate in vigore le nuove norme sulla sicurezza ma ad oggi risulta migliorata solo in alcune città. A Milano, ad esempio, il 58% delle strutture monitorate ha provveduto a dotare l’alloggio dei dispositivi di sicurezza secondo le ultime disposizioni, nella grande maggioranza dei casi aggiungendo il rilevatore di monossido di carbonio. Situazione analoga a Torino, dove le strutture che hanno implementato la sicurezza sono il 56% (anche in questo caso è aumentata la dotazione di rilevatori di monossido di carbonio).

Migliorano anche Bologna +42%, Napoli +40% e Catania +38%. “Non cambia nulla, invece, a Firenze - dice Laura Grandi di Federconsumatori Toscana - dove solo il 6% ha adempiuto alle nuove norme di sicurezza. La situazione è carente e allarmante. Evidentemente i tristi episodi e incidenti che si sono susseguiti non sono stati una motivazione sufficiente per investire sulla sicurezza dei clienti. Un dato discutibile, visto che ormai tali dispositivi sono reperibili sul mercato a costi davvero accessibili”.

LE PAROLE DI FEDERCONSUMATORI TOSCANA

In generale, questo il bilancio di Grandi: “Bene i codici, male self check-in e sicurezza dei turisti: resistono sacche di irregolarità. Servono più controlli su fisco e regolarità del lavoro e, accanto alle multe, deve essere introdotta la sanzione della sospensione della possibilità di affittare appartamenti e camere in forma breve per chi non rispetta le regole, e applicare un peso crescente a tutte le sanzioni in caso di recidiva, fino ad arrivare alla interdizione definitiva da tale attività. Non c'è solo il rispetto delle regole per il futuro, ma chi ha vissuto per anni agevolmente nella zona franca degli affitti brevi deve essere chiamato a sanare la propria posizione, anche con riguardo a quella parte di operatori che le regole, invece, le rispettano.”

“Ogni qual volta la sindaca Funaro parla di turismo invoca una legge nazionale dimenticandosi che il Governo Meloni, e nello specifico il Ministro Santanché, è stato il primo ed unico ad essere intervenuto sugli affitti brevi introducendo strumenti come il CIN che hanno introdotto trasparenza e legalità nel settore.

Funaro chiede una legge nazionale sugli Airbnb, una legge che andrà a ledere la proprietà privata e la libertà d’impresa come fanno i suoi regolamenti e la legge toscana sul turismo, senza rendersi conto che ha già a disposizione ottimi strumenti per contrastare l’abusivismo del settore. Perché non rafforza i controlli sul CIN anziché fare la solita propaganda contro il Governo Meloni, visto che Firenze è la città peggiore per percentuale di alloggi dedicati agli affitti brevi provvisti di legale identificazione?Anche oggi il sindaco ritorna a fare confusione tra l'allarme casa e la situazione del turismo, dimenticando volutamente che è stata la sua parte politica a trasformare il centro di Firenze in un parco giochi turistico svuotandolo di servizi e privandolo così di elementi imprescindibili perché fosse ancora residenziale.

Noi abbiamo una idea di turismo precisa che ha l’obiettivo di massimizzare tutte le forze in campo (dai player internazionali alla famiglia che affitta un alloggio) garantendo la libertà d’impresa e la vivibilità dei nostri centri e creando opportunità turistiche in tutta la Regione” dice in una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Sandra Bianchini.

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