Aeroporto a Firenze: la Toscana si salva oppure perde un'occasione?

 Il Nucleo di valutazione Impatto Ambientale della Regione Toscana ha espresso il proprio parere alla luce delle integrazioni di Enac

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 2015 16:43
Aeroporto a Firenze: la Toscana si salva oppure perde un'occasione?

Il nuovo scalo fiorentino sull'asse toscano Firenze-Pisa antagonista di Bologna fa ancora paura. Spaventa i cittadini che vivono attorno all'area, sindaci e non, spaventa gli ambientalisti, spaventa anche gli imprenditori che vedono sfumare nuovamente l'occasione di sviluppare il marketing aziendale senza dover per forza abbandonare il territorio e getta un grande punto interrogativo sullo sviluppo urbanistico dell'area che rappresenta l'unica via di crescita per un capoluogo che attorno a Peretola ha ipotizzato di inserire tutto ciò che ancora deve essere creato di servizio per la città: dall'inceneritore allo stadio.I consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti sono i primi a lanciare il sasso ed a richiedere un Consiglio straordinario, salvo ricorso diretto alla Procura della Repubblica: “I tecnici hanno constatato che non c’è un livello di definizione sufficiente per poter esprimere un parere positivo, gli uffici non se la sono neppure sentita di dare prescrizioni, dato che le prescrizioni sarebbero equivalse a dare un parere positivo”.

In pratica? “Gli uffici dicono che tali e tante sono le criticità, le incoerenze urbanistiche e le incompatibilità che non è possibile dare la luce verde al progetto di nuova pista. ENAC e Toscana Aeroporti Spa non hanno minimamente tenuto conto dei rilievi e delle richieste di “integrazioni” degli uffici regionali e hanno presentato la nuova versione del progetto come se nulla fosse stato detto, scritto e richiesto: come se i tecnici non avessero rilevato la scorsa estate un numero impressionante di criticità, a cui si sarebbe dovuto dare risposta e soluzione”.

Interferenze, impatti e relative mitigazioni? Criticità su ogni aspetto dai livelli di rumore alla cantierizzazione, dalle emissioni d’inquinanti in atmosfera alle vibrazioni e radiazioni elettromagnetiche e conseguenti rischi per la salute pubblica, fino al rischio idrogeologico, le terre di scavo, viabilità, il parco agricolo della Piana, il sito Unesco  delle Ville e Giardini storici medicei e per il lago di Peretola.

Fattori e Sarti citano anche l’Università di Firenze, che il 3 novembre ha trasmesso "una serie di contro osservazioni al Ministero dell’Ambiente rispetto al nuovo Master Plan dell’Aeroporto di Firenze, molto critiche e dense di preoccupazione, in un corposo e dettagliato lavoro di quasi 200 pagine. I dati forniti dall’Università sembrano mostrare inequivocabilmente come l’intero progetto a oggi sia dal punto di vista tecnico del tutto infondato e presenterebbe anche il non rispetto delle leggi vigenti”.

Perdere 2mila posti di lavoro? "Enrico Rossi, l'assessore competente e i tecnici della Regione vengano subito in Commissione, e quindi in Consiglio regionale, a riferire in maniera chiara e dettagliata quali sono gli orientamenti della Giunta in merito alla nuova pista dell'aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, dopo che gli uffici tecnici del nucleo regionale di Via della Toscana hanno espresso un parere a non procedere con la Via per il masterplan di Enac dello scalo di Peretola" lo chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella"Quel che trovo assurdo, in questa vicenda - aggiunge l'esponente di Forza Italia - è che ci sia ancora chi, dopo 20 anni che se ne parla, lavora contro l’ammodernamento del Vespucci, senza considerare che dallo sviluppo dell'aeroporto Firenze può trarre solo benefici in termini di rilancio economico.

Se verrà realizzata la nuova pista da 2.400 metri, passeremo da 2,2 milioni a 4,5 milioni di passeggeri e avremo 2.000 nuovi posti di lavoro, con quasi 200 milioni di euro di investimenti. E' un'opportunità che non possiamo perdere, in nessun modo".

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