Le Aziende di Servizio alla Persona della Toscana entrano in Cispel

De Girolamo (Cispel) e Buti (ARET- ASP): “Con l’ingresso in Cispel, le aziende di servizio alla persona chiedono maggiore rappresentanza nella programmazione socio-sanitaria”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 dicembre 2009 17:17
Le Aziende di Servizio alla Persona della Toscana entrano in Cispel

“Maggiore rappresentanza nelle Istituzioni e più peso nella programmazione socio-sanitaria regionale” questo il senso dell’accordo che le Aziende di Servizio alla Persona della Toscana, rappresentate dall’associazione regionale ARET-ASP hanno siglato con l’associazione delle aziende di servizio pubblico toscane Confservizi Cispel Toscana. A siglare l’accordo i presidenti delle associazioni regionali Alfredo De Girolamo (Confservizi Cispel Toscana, l’associazione che rappresenta le aziende di servizio pubblico di tutta la Toscana) e Donatella Buti (ARET-ASP, l’associazione regionale che raggruppa le ASP della Toscana, tra cui ASP Città di Siena, Istituti Riuniti di Montedomini diFirenze, Fraternita dei Laici di Arezzo, Istituto degli Innocenti di Firenze, Istituti Raggruppati di Pistoia). Alfredo De Girolamo ha commentato positivamente l’ingresso delle ASP in Confservizi Cispel Toscana: “Aziende toscane virtuose, che svolgono un ruolo centrale nella gestione delle strutture socio-sanitarie della nostra Regione, saranno rappresentate dalla nostra associazione che conferma di essere la ‘casa’ non solo dei servizi a rilevanza industriale, ma anche di quei servizi a carattere sociale fondamentali per la qualità della vita in Toscana”. Donatella Buti, presidente di una delle più grandi ASP della Toscana, quella di Siena, che per prima in Toscana ha siglato con il Comune un contratto di servizio (che comprende anche servizi quali le farmacie comunali e la mensa) auspica che “con l’accordo le aziende di servizio alla persona possano avere una struttura unitaria a livello regionale e garantire lo sviluppo di una rete, utile ad avere una maggiore rappresentanza nei confronti della Regione e degli altri Enti”. “Oggi – hanno spiegato i due presidenti - c’è bisogno di una rappresentanza politica più forte, anche perché il sociale non può continuare ad essere il parente povero della sanità.

Sociale e sanitario devono integrarsi”.

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