Tutti i consoli di Firenze in Palazzo Vecchio

Le 57 rappresentanze consolari presenti a Firenze hanno incontrato questa mattina il vicesindaco e l'assessore alla cultura per parlare, fra l'altro, dell’anno delle celebrazioni vespucciane che cadrà nel 2012.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 dicembre 2009 15:37
Tutti i consoli di Firenze in Palazzo Vecchio

Per la prima volta stamani in Palazzo Vecchio l’amministrazione comunale ha incontrato le 57 rappresentanze consolari presenti a Firenze. Un’ora e mezza di riunione con il vicesindaco Dario Nardella e l’assessore Giuliano da Empoli, in cui “si sono gettate le basi di una rinnovata collaborazione – ha spiegato Nardella - per instaurare un rapporto solido e sistematico e per lavorare su progetti specifici, primo fra tutti l’anno delle celebrazioni vespucciane che cadrà nel 2012”.

“Un corpo consolare così ampio in una città relativamente piccola come è la nostra, se da un lato dimostra la vocazione internazionale di Firenze, dall’altro è per noi una straordinaria opportunità per ‘declinare’ questa vocazione in una dimensione contemporanea – ha detto il vicesindaco ai consoli presenti nel Salone dei Dugento -. Magari evitando prassi rituali (come protocolli o patti) destinate ad avere carso seguito, ma lavorando a progetti concreti e specifici nel campo della promozione economica, della cultura e del turismo.

E in questo voi potete aiutarci e svolgere un ruolo rilevante”. Nardella ha ricordato che “il tema delle relazioni internazionali di fondamentale importanza per l’amministrazione: il sindaco Renzi ha da subito operato per rafforzare le strutture, costituendo un ufficio ad hoc diretto da Antonio Preiti, che dovrà collegarsi ai singoli assessorati e integrare le iniziative di collaborazione con gli altri paesi e con le città gemellate”, ufficio al quale anche i consolati potranno fare riferimento. Da parte sua, l’assessore Giuliano da Empoli ha sottolineato che “la volontà dell’amministrazione è quella di collaborare e avere sollecitazioni su scenari e progetti concreti.

Per esempio pensiamo alle celebrazioni vespucciane, che non devono ridursi a mera cerimonia ma potrebbero diventare un’occasione per portare a Firenze i nuovi esploratori, quelli che oggi non scoprono nuove terre ma si muovono al di là dei confini conosciuti della tecnologia e della conoscenza”. “Un altro punto di incontro - ha aggiunto - potrebbe essere quello dei gemellaggi e dei patti di amicizia: vogliamo avviare una rete delle città storiche per il contemporaneo, ovvero un collegamento tra quelle città che, come Firenze, hanno uno straordinario patrimonio artistico su cui occorre imparare a far leva per lo sviluppo.

Un ulteriore progetto cui stiamo lavorando è quello dei ‘Florence ambassadors’, ovvero l’ospitare ogni giorno, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio che verrà riallestita, uno studioso, artista, scrittore, straniero di passaggio in città che possa raccontare a Firenze la sua storia e il suo percorso. Senza dimenticare - ha concluso - che il bando per l’estate 2010, appena pubblicato, è rivolto anche ai giovani creativi under 40 da tutto il mondo”. Oltre alle celebrazioni vespucciane, Nardella ha individuato anche il settore delle relazioni economiche come terreno di collaborazione: “Firenze ha un sistema di imprese ricco e diversificato – ha detto - dove molte aziende hanno rapporti forti con i paesi stranieri, in particolare con i mercati dell’est europeo, del bacino del mediterraneo, del sudest asiatico.

Un ambito che può avere grande sviluppo ”. Il vicesindaco ha anche fatto riferimento al settore del turismo, che dopo la grave flessione dovuta alla crisi cerca nuove strade di crescita. “Possiamo lavorare a nuove iniziative anche attraverso il sostegno che voi potete offrirci. Lo stesso potenziamento del traffico aereo può seguire questa strada: per esempio, attraverso la rappresentanza diplomatica svedese stiamo verificando se si possono recuperare i voli da Firenze diretti con la Scandinavia”.

(ag)

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