Studenti americani, da gennaio al via il progetto ''Firenze Live! 2010''

Creare amicizia e favorire l’integrazione tra giovani americani e fiorentini grazie ad eventi che spaziano dallo sport alla musica, dalla cucina alla cultura.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2009 17:19
Studenti americani, da gennaio al via il progetto ''Firenze Live! 2010''

Creare amicizia e favorire l’integrazione tra giovani americani e fiorentini grazie ad eventi che spaziano dallo sport alla musica, dalla cucina alla cultura. È questo l’obiettivo di “Firenze Live! 2010”, un programma sperimentale promosso dalla Performance International e da Exout che oggi è stato illustrato alle università Usa a Firenze alla presenza dell’assessore Università e Ricerca Elisabetta Cianfanelli e del console generale degli Stati Uniti a Firenze Mary Ellen Countryman.

Un progetto recepito dall’assessore Cianfanelli che ha dato la disponibilità del Comune a sostenere e pubblicizzare le iniziative. “La filosofia di questo programma sperimentale si sposa pienamente con l’azione che stiamo portando avanti per favorire il dialogo e l’integrazione tra i tanti studenti stranieri presenti a Firenze e la città – ha sottolineato l’assessore Cianfanelli –. Abbiamo quindi accolto con entusiasmo la volontà del consolato americano di portare avanti progetti sinergici per la qualificazione del tempo libero degli studenti”.

Tra le tante iniziative in via di definizione, in particolare, l’istituzione di una sorta di mega calendario disponibile su internet dove inserire tutti gli eventi destinati ai giovani (dai concerti agli incontri fino agli appuntamenti sportivi) e il giorno dello studente americano. “Sarà un giorno in cui si cucina i piatti tipici della cucina americana cui potranno partecipare anche gli studenti italiani. La cucina, come lo sport, rappresenta un formidabile occasione di incontro anche tra persone che parlano lingue diverse.

Le mense universitarie – ha continuato l’assessore – possono quindi essere luoghi di aggregazione, ma anche di scambio culturale e di tradizioni. Firenze come città universitaria deve offrire progetti di accoglienza e di integrazione e creare occasioni per il tempo libero per favorire l’incontro tra gli studenti e lo scambio ed il confronto linguistico e di conoscenze. E il programma sperimentale presentato oggi va appunto in questa direzione”. Il progetto "Firenze Live! 2010" vuole infatti offrire a tutti gli studenti che vivono nel territorio eventi musicali, sportivi, culturali e culinari con l’obiettivo di coinvolgere i giovani, di cultura e lingua diverse, e stimolarli a partecipare in modo responsabile e consapevole alla vita notturna.

Il progetto che, prenderà il via a gennaio 2010 con alcuni eventi pilota (tra cui partite di calcio a 7, lezioni di cucina, incontri, concerti e cene per socializzazione), si svolgerà in sedi diverse ancora da definire. Sicuramente nell’elenco dei luoghi ci sarà sicuramente la Sala degli Specchi e il giardino di Palazzo Vivarelli Colonna. “Si tratta di un edificio bellissimo purtroppo sconosciuto – ha spiegato l’assessore Cianfanelli – . Per questo ho intenzione di farlo diventare uno spazio aperto alla città, agli studenti, ai ricercatori.

Un luogo di incontro e di scambio culturale”. “Desidero ringraziare l’assessore Cianfanelli e l’Amministrazione comunale per la disponibilità e il sostegno in questa ed altre iniziative mirata all’integrazione della comunità straniera nella società fiorentina – ha dichiarato il console Countryman –. Secondo le ultime stime del consolato esistono oltre 40 programmi di studio americani che hanno sede a Firenze. Qui ho avuto modo di conoscere molti giovani americani e so cosa vogliono: vogliono fare amicizia con i ragazzi italiani, far parte della comunità locale.

Gli studenti americani hanno tantissimo da offrire e si vogliono integrare nella comunità che li ospita. Ma le migliaia di americani che studiano a Firenze restano in città per un periodo limitato, dai tre mesi a un anno. Riuscire a integrarsi ed avere uno scambio culturale o linguistico con studenti italiani durante la loro permanenza rimane una grande sfida”. (mf)

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