Audizione in Comune a Firenze per i tecnici di Autostrade

Illustrato ai consiglieri lo stato di avanzamento dei progetti di accesso alla città, soffermandosi in particolare su opere quali il bypass del Galluzzo, lo svincolo di Peretola e la nuova viabilità a Mantignano-Ugano.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 novembre 2009 16:03
Audizione in Comune a Firenze per i tecnici di Autostrade

La commissione urbanistica del Consiglio comunale di Firenze ha ascoltato questa mattina gli ingegneri Alberto Baldeschi e Riccardo Bicchi (Autostrade per l’Italia) in merito ai lavori delle terza corsia dell’A1. Baldeschi e Bicchi hanno illustrato ai consiglieri lo stato di avanzamento dei progetti di accesso alla città, soffermandosi in particolare su opere quali il bypass del Galluzzo, lo svincolo di Peretola e la nuova viabilità a Mantignano-Ugano.

I tecnici di Autostrade hanno anche parlato del bypass delle Cascine del Riccio, collegato all’ex cava di Monteripaldi, e del viadotto del Varlungo. La commissione, presieduta da Elisabetta Meucci (Pd), ipotizza la formulazione di un calendario almeno trimestrale di audizioni per monitorare lo stato dei lavori legati all’arteria, così come una serie di sopralluoghi della commissione alle opere. L’incontro con Baldeschi e Bicchi fa parte di un ciclo di audizioni tecniche volte ad avere un quadro completo delle complesse opere urbanistiche e infrastrutturali di cui la città si occupa e si continuerà ad occupare nei prossimi anni.

Nelle scorse settimane, tra gli altri, sono stati ascoltati esperti in merito all’Alta velocità e alla tramvia. La questione 'svincolo di Peretola' "Senza un adeguato e complessivo studio della mobilità il rischio è quello di non risolvere il problema. L'opera è importante, ma siamo molto preoccupati". E' quanto afferma Tommaso Grassi, consigliere della Lista Spini per Firenze, dopo la riunione della commissione urbanistica alla presenza dei rappresentanti di Società Autostrade e del direttore dell'area Sviluppo urbano del Comune Giacomo Parenti.

"Stamani abbiamo esposto i dubbi e le preoccupazioni che il gruppo Spini per Firenze riscontra nell’analisi del progetto dello svincolo autostradale di Peretola - afferma Grassi - Pur riconoscendo l’importanza trasportistica dell’opera nel suo complesso, siamo preoccupati per come, dopo 10 anni dal primo progetto, l’intervento sia stato ridotto, prevedendo di intervenire solo su una parte della viabilità. Inoltre l’intervento è stato privato di elementi di recupero ambientale del territorio in cui si inseriva, e si è scelto di sottoporlo a conferenza dei servizi statale per di più richiedendone l’esclusione del procedimento di VIA, privando così il Consiglio comunale e i cittadini del democratico dibattito che è necessario quando in un’area urbanizzata si propongono opere che avvicinando il traffico all’abitato, comportano un aggravio delle criticità ambientali”. “Il Comune e Società Autostrade dimenticano che le responsabilità per il ritardo con cui approva il progetto è dovuto essenzialmente alla loro negligenza - continua Grassi -.

Basti ricordare che la variante urbanistica, a causa dell’errato iter tecnico che aveva seguito, è stata ritirata dallo stesso Comune e che da metà 2004 al novembre 2008, non si è proceduto alla presentazione al Comune di nessun nuovo progetto da parte di Società Autostrade. Adesso invece si ha una gran furia di approvare il progetto così come presentato negli ultimi mesi del 2008. Per esempio le aree verdi tra gli svincoli stradali non hanno un progetto organico di percorsi ciclabili e pedonali, come era previsto inizialmente così da collegare le diverse zone abitate che altrimenti si troverebbero isolate.

Inoltre nel progetto si prevede un piano di mitigazione ambientale realizzato esclusivamente con barriere anti-rumore, che dividono gli abitati senza limitare i danni che un tracciato, molto vicino alle abitazioni, può provocare: in questo caso sarebbe necessario un piano di mitigazione che possa prevedere interventi quali il trasferimento del deposito Ataf di Peretola e la salvaguardia delle arterie stradali come Via Pratese”. “Sul merito, abbiamo forti dubbi sulla sostenibilità trasportistica dell’opera nei prossimi anni; infatti nel Pue di Castello veniva previsto che una volta realizzato lo svincolo di Peretola in uscita ed in entrata dall’A11, si sarebbe dovuto prevedere una rimodulazione su più livelli dell’arteria realizzato nel 2000” ricorda Grassi. “Adesso questo è reso di difficile realizzazione, per il passaggio della linea 2 in trincea e della collocazione di due distributori di benzina su viale Guidoni, dove sarebbe stata prevista una rampa della nuova viabilità.

Pensiamo che le modalità con cui il Comune si appresta a dare il via libera a questa opera siano da rivedere – conclude il Consigliere del Gruppo Spini per Firenze –. A questo scopo nei prossimi giorni presenteremo alcuni atti di indirizzo che vadano a sanare le carenze di quanto presentato stamani in commissione dal Comune di Firenze e da Società Autostrade”. “E' grave che società Autostrade, a quanto pare insieme al Comune di Firenze, voglia evitare la Valutazione di impatto ambientale (VIA) e l'approvazione della variante urbanistica per il progetto definitivo dello svincolo di Peretola”.

Lo dichiara Ornella De Zordo, capogruppo di Perunaltracittà. “La portata dei lavori - spiega - è assai rilevante perché comporta il completamento del viadotto dell'Indiano, il collegamento con l'Autostrada Firenze Mare comprensiva di terza corsia e con il viale Guidoni, la futura nuova strada di accesso all'aeroporto e all'attuale parcheggio, il secondo parcheggio dell'aeroporto finora abbandonato di Palagio degli Spini, il parcheggio scambiatore della futura tramvia e della fermata ferroviaria”.

“Non entriamo qui nel merito di ogni singola scelta - afferma -, ma sottolineiamo che si vuole procedere portando il progetto definitivo in una conferenza dei servizi statale, che bypasserebbe la Via e l'approvazione della delibera di variante urbanistica, esautorando così lo stesso consiglio comunale ed evitando il confronto con i cittadini. Si giustifica la procedura 'nazionale' con la necessità di fare presto per iniziare i lavori, tacendo che tali interventi infrastrutturali sono funzionali al potenziamento dell'aeroporto con una possibile seconda pista e della Cittadella viola, che potrebbe essere prevista nell'area accanto di Castello”.

“E' inaccettabile - conclude De Zordo - che per un'opera di eccezionale impatto ambientale e trasportistico si voglia semplificare arbitrariamente le procedure, rischiando di pentirsene nel prossimo futuro”. (edl)

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