Piano strutturale: cambia lo scenario di lavoro per il Sindaco

La capogruppo di perUnaltracittà De Zordo chiede alla giunta di stabilire regole improntate all'etica pubblica: "Finalmente Renzi ammette la necessità di riscriverlo".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 ottobre 2009 14:30
Piano strutturale: cambia lo scenario di lavoro per il Sindaco

Le questioni che Matteo Renzi ha sul tavolo, da quando si è seduto sulla poltrona si Sindaco, sono diverse e potrebbero essere dipanate in maniera organica, solo mettendo mano allo strumento amministrativo del Piano Strutturale e al Regolamento urbanistico. Partire dagli strumenti di pianificazione è ciò che gli chiedono da settimane da sinistra De Zordo e Spini. E anche il consigliere del centro destra Pieri, non molti giorni fa, invitava alla chiarezza sull'area di Castello ponendo l'attenzione sul piano strutturale da approvare entro il 2010., Discorso a parte soltanto per lo Stadio, che grazie alla deregulation imposta dal disegno di legge Crimi potrebbe giovarsi di una procedura di assegnazione veloce e senza confronti in forza di un accordo istituzionale che farebbe scattare in automatico la variante al Piano regolatore. Ora però, all'indomani della pubblicazione dell'inchiesta sull'edilizia, emerge quanto molti soggetti che risultano inquisiti dalla magistratura sono anche gli estensori politici del piano strutturale attuale. “Finalmente l'amministrazione comunale ammette che il vecchio Piano Strutturale, già naufragato nella scorsa legislatura, non può essere semplicemente modificato.

La città ha bisogno di uno strumento urbanistico completamente nuovo”. E' il commento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo rispetto al dibattito cittadino sul piano strutturale. “Il sindaco e la giunta stabiliscano ora regole e criteri di etica pubblica con il quale riscrivere il documento - ha aggiunto De Zordo - se davvero si vorrà essere credibili, ad esempio, non potrà più esistere che consulenti del Comune siano legati a soggetti privati che hanno interessi in città".“Non si può ripresentare un Piano che, per quanto modificato anche pesantemente - e per ora non abbiamo alcuna garanzia in tal senso - si basi sulla stessa impostazione di quello della amministrazione Domenici.

Quel Piano è nato proprio dall'ambiente tecnico-politico che è stato completamente messo sotto accusa dalla magistratura, da Castello a Quadra, con accuse pesanti che mettono in discussione l'autonomia delle scelte e il primato dell'interesse pubblico, primo riferimento per qualsiasi atto di pianificazione territoriale" ha spiegato la capogruppo di perUnaltracittà. “La giunta in questo momento ha l'obbligo morale di distinguersi per trasparenza e discontinuità con il passato, ideando da zero un nuovo piano strutturale, incentrato sull'interesse pubblico, sulla pianificazione e basato sui bisogni effettivi di questo territorio e sulla partecipazione reale dei soggetti radicati nella realtà territoriale.

Si tratta di una richiesta che più volte abbiamo formulato, a partire dalla scorsa legislatura – ha concluso De Zordo – ora dal sindaco Renzi, dopo le parole ci aspettiamo i fatti”.

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