Cittadella Viola: capra e cavoli nella fossa dei leoni

In chi è convinto che la Cittadella Viola sia la panacea di tutti i mali, il viatico per lo scudetto agognato, dubbi e puntualizzazioni non sono tollerabili: chi si ferma è perduto, anche se non sa bene dove finirà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2009 23:02
Cittadella Viola: capra e cavoli nella fossa dei leoni

Stamane abbiamo pubblicato un pezzo del Direttore che fa il punto della situazione sul caso della Cittadella Viola. Sotto il titolo "Cittadella Viola: capra e cavoli della valle" una disamina delle alternative che intralciano la realizzazione del nuovo stadio a Castello, un elenco dei dubbi di una parte della città, delle contrapposizioni nell'ambiente imprenditoriale che rendono difficile la scelta del nuovo sindaco. Poche ore dopo Fiorentina.it ha ripubblicato il pezzo offrendolo in pasto al pubblico dei tifosi.

I commenti hanno dato libero sfogo alle inquietudini della community viola. In chi è convinto che la Cittadella Viola sia la panacea di tutti i mali, il viatico per lo scudetto agognato dubbi e puntualizzazioni non sono tollerabili: chi si ferma è perduto, anche se non sa bene come finirà. Così c'è chi proprio non capisce e, come Rama e Otello che chiedono l'aiuto di un interprete su un articolo incomprensibile. E Lorenzo di Firenze arriva ad ipotizzare che l'autore dell'articolo altri non sia che uno degli alti vertici di controfiorentina.it. Chi come CAPPE, equivocando società di persone e società di capitali, se la prende con il tema dell'azionarato popolare: "Ma che non gliel'ha spiegato nessuno che quando la società finirà un bilancio in perdità e ci sarà da tirà fuori i sodli per ripianare i buco di bilancio voglio vedere chi è che poi sarà disposto a tirare fuori 1000 o 2000 euro di tasca propria?".

Ma poco dopo gli spiega Bardarossa: "L'azionariato popolare non è fallito perché nessun tifoso ha voluto sottoscriverlo per paura di rimetterci, ma perché - contrariamente a quanto era stato promesso - i Della Valle non lo hanno mai messo in pratica perché non li conveniva. Ennesimo esempio di promessa non mantenuta!". Qualcuno accusa "al solito non perdete mai un occasione per fare polemica, ed aizzarre le checche isteriche". Pippoviola aggiunge: "Articolo scritto malissimo dal quale si capisce ben poco , se non per voler continuare ad alimentare la polemica".

Ma c'è invece chi ha mangiato la foglia, come Melk che si domanda perchè un lo fanno in mugello? Viabilità servita... pochi km da Firenze... immerso nel verde... energie rinnovabili... ecosostenibile... c'è l'outlet dei Fratini... un manca nulla". "Il Lupo??...scommettiamo che alla fine la spuntano i Fratini & C.??" fa eco Xpollic di Firenze. Ma Mario del 22 prende sul serio il problema e precisa a scanso di equivoci: "Osmannoro 2000 si trova in comune di Sesto, per cui il sindaco di Firenze non ha in mano proprio niente".

Hai visto mai? "A volte -sembra concludere geo90-i'bonoi'bruttoei'cattìo, , dai'Chianti co'i' concio- per far riprendere un po' una fossa ormai da svuotare, qualcuno dà una rimescolata, e non è propriamente un bel sentire. E' quindi impressionante la pertinenza di tale modo di dire con quell'articolo ed il suo autore (colui che mescola), con le ipotesi e l'abbozzo di tesi proposte (il contenuto della fossa) e con la situazione attuale di politica e imprenditoria fiorentina (fisicamente, la fossa biologica intesa come contenitore.

Signori, è l'ora dell'autospurgo, possibile che un l'abbia capito nessuno nei Palazzi?".

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