Toscana e Sudafrica: insieme per sviluppo e democrazia

Nuova missione guidata dall'assessore regionale Toschi a Pretoria e Johannesburg. Un programma da 4 milioni di euro in collaborazione con la Farnesina.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2009 22:37
Toscana e Sudafrica: insieme per sviluppo e democrazia

Toscana e Sudafrica: insieme per promuovere sviluppo locale e decentramento. E' questo l'obiettivo del programma che vede la compartecipazione della Regione Toscana, del Ministero degli Esteri italiano e del Governo del Sudafrica con la collaborazione dell'Ucodep. Il programma vede un finanziamento complessivo di 4 milioni di euro, dei quali 2,8 milioni a carico della Farnesina e 1,2 della Regione Toscana, che è il soggetto attuatore. Nei prossimi giorni una missione guidata dall'assessore alla cooperazione internazionale, Massimo Toschi, partirà alla volta del Sudafrica per la prima riunione del Comitato Direttivo e per un seminario sul “rafforzamento dei servizi di base per uno sviluppo locale sostenibile”.

I lavori si terranno a Pretoria e a Johannesrburg nei giorni fra il 13 e il 15 ottobre. In particolare le istituzioni interessate saranno la provincia del Gauteng, con le municipalità di Ekurhuleni e il distretto di Metsweding, e quella di Eastern cape, con la municipalità di Buffalo City e il distretto di OR Tambo District. Varato nel 2008, dopo una visita compiuta a fine 2007 dall'allora Ministro degli Esteri Massimo D'Alema, il programma è stato formulato per la richiesta del Ministro degli Esteri Sudafricano, Dlamini Zuma, di un sostegno italiano al rafforzamento delle politiche di decentramento in corso in Sudafrica e per rafforzare la democrazia e la pacificazione tramite lo sviluppo economico, una migliore distribuzione delle risorse e più uguaglianza fra i cittadini.

Da parte italiana la scelta è caduta sulla Toscana, vista l'esperienza già maturata con successo in altre zone, a cominciare dall'area dei Balcani (programma Seenet – I governi locali motoi dello sviluppo). Il sistema toscano di cooperazione ha inoltre un forte impegno in Sudafrica, proprio nella provincia di Eastern cape, dove si lavora ad un progetto per la sicurezza alimentare e il sostegno al reddito di famiglie che hanno avuto in affidamento bambini orfani a causa dell'Aids. Sempre in Sudafrica è inoltre in fase di avvio un altro progetto di cooperazione sanitaria rivolto a bambini e adolescenti, attraverso l'ospedale pediatrico Meyer, in collaborazione con la Fondazione Mandela.

Nell'ambito del nuovo Programma sono già state individuate alcune ipotesi di lavoro che saranno finalizzate dopo il seminario, come la costruzione di una discarica regionale e di una stazione per il monitoraggio della qualità dell'aria nella municipalità di Metsweding, un programma di edilizia sociale e lo sviluppo e gestione di “insediamenti informali” nella municipalità di Buffalo City. Ancora, nella municipalità di Ekurhuleni si prevede di creare occupazione nel ciclo di gestione dei rifiuti.

Nel corso dei prossimi incontri si discuteranno ulteriori ipotesi di lavoro. Fra queste il sostegno alla produzione agroalimentare e la creazione di mercati locali, il sostegno alle imprese e la creazione di un incubatore d'impresa, la costituzione di un sistema informativo per le imprese. La Toscana partecipa al programma non solo in quanto regione, ma anche come “sistema” di enti locali, associazioni, ong, istituzioni. Nell'ambito delle iniziative del programma, in uno spirito di rete, sono coinvolti i vari soggetti del “sistema”.

Fra gli enti già coinvolti per le iniziative sul decentramento e la partecipazione c'è il Comune di Arezzo, che è stata scelta come “città pilota” per la sua esperienza nelle politiche di democrazie partecipativa. In questo secondo seminario saranno coinvolti il Comune di Grosseto e la Provincia di Firenze. di Laura Pugliesi

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