Vittime sul lavoro: primi aiuti ai familiari

Il presidente della commissione speciale Lavoro, Eduardo Bruno interviene al convegno di Piombino “Morti sul lavoro: cosa resta alle famiglie”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 settembre 2009 16:42
Vittime sul lavoro: primi aiuti ai familiari

Sono cinquantatre le domande di contributo che la Regione Toscana ha ritenuto idonee per attingere al fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di infortuni mortali sui luoghi di lavoro. Di queste: per 30 sono stati certificati i decreti dirigenziali di impegno e liquidazione, per due sono state già inoltrate le proposte di decreto, per le restanti 21 l’istruttoria è in corso. Nove domande, invece, sono state respinte perché inerenti ad infortuni in itinere o accaduti fuori dal territorio regionale o definite negativamente da Inail.

Questi alcuni dei dati sui quali si soffermerà il presidente della commissione regionale Speciale Lavoro Eduardo Bruno che, sabato 26 settembre alle 16, interverrà al convegno “Morti sul lavoro: cosa resta alle famiglie” al Castello di Piombino. All’incontro partecipano il magistrato Jaqueline Monica Magi, la scrittrice Samanta di Persio. Il fondo di solidarietà, lo ricordiamo, è dotato di 3 milioni di euro a disposizione fino al 2010: un milione di euro all’anno con valore retroattivo che assicura il contributo per gli eventi mortali verificatisi a partire dall’1 gennaio 2008.

Il contributo, “una tantum”, viene erogato a titolo di assistenza sociale e ne hanno diritto il coniuge e i figli della vittima, ma anche il convivente in rapporto di coppia non sancito da matrimonio, purché individuato da dichiarazione resa ai sensi del decreto 445/2000. L’entità del contributo varia da 20 mila euro, in caso di presenza di coniuge o convivente senza figli, fino a 25 mila euro con la presenza di tre o più figli. (bb)

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