Matteoli, Tav: ''Disposto a verificare le modifiche, ma no a ritardi opera''

Si è svolta oggi nell'auditorium delle Ferrovie dello Stato a Roma, alla presenza del vertice delle Ferrovie dello Stato e del ministro delle infrastrutture Altero Matteoli la “Giornata del trasporto ferroviario regionale”. Presente l'assessore Conti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 settembre 2009 16:34
Matteoli, Tav: ''Disposto a verificare le modifiche, ma no a ritardi opera''

Si è svolta oggi nell'auditorium delle Ferrovie dello Stato a Roma, alla presenza del vertice delle Ferrovie dello Stato e del ministro delle infrastrutture Altero Matteoli la “Giornata del trasporto ferroviario regionale”. Ci sono stati anche collegamenti con le stazioni principali delle regioni che hanno concluso i “contratti di servizio” con Trenitalia, l'azienda del Gruppo FS che si occupa del servizio passeggeri. Per la Toscana era presente l'assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti.

Ovviamente per quanto riguarda la nostra regione si è parlato anche e soprattutto dell'attraversamento ferroviario di Firenze, visto le varie prese di posizione, spesso estemporanee, che continuano a venire fuori a 13 anni dall'inizio dell'iter legislativo dell'opera e che denotano quasi sempre una scarsa conoscenza in materia di trasporti e ambiente. Cominciamo dalle buone novità A livello nazionale le Ferrovie dello Stato spenderanno 2 miliardi di euro per rinnovare il parco, attraverso acquisti di nuove locomotive e carrozze e per la trasformazione di molte di quelle esistenti per renderle più comode.

Per le carrozze si pensa a una nuova serie di mezzi a due piani, che consentono a parità di spazio una maggiore disponibilità di posti, una massa minore e una manutenzione più ridotta rispetto a quelle normali. La Toscana otterrà 24 nuovi treni completi da ora al 2014, un paio di composizioni bloccate di mezzi leggeri e una pesante trasformazione del materiale esistente (carrozza per medie distanze e a piano ribassato), con la sostituzione di quelle più vecchie o messe peggio. Come è noto la nostra regione cerca di favorire il più possibile il mezzo pubblico per diminuire gli inconvenienti (traffico e inquinamento su tutti) tipici del trasporto automobilistico privato: la cosiddetta “cura del ferro” è al centro degli interventi per la mobilità e l'obbiettivo di raddoppiare da qui al 2015 il numero dei toscani che prendono il treno, facendoli arrivare a 500.000 al giorno, è possibile.

A questo proposito sia Conti che la direzione regionale toscana di Trenitalia smentiscono totalmente le voci sulla soppressione dei collegamenti Firenze–Valdarno–Arezzo via direttissima di cui si parla in questi giorni. Come novità, attendendo la fine dei lavori alla stazione di Pisa (e a Firenze), verrà istituito il memorario anche in ampi tratti della Toscana Meridionale. Per cui ormai quasi tutta la rete toscana è servita da relazioni inquadrate in questo tipo di orario. Inoltre ricorda che la Regione ha già finanziato per il 70% i lavori per il raddoppio della ferrovia tra Pistoia e Montecatini Purtroppo, come rileva l'assessore Conti, spesso le politiche della mobilità non sono prioritarie nelle agende delle amministrazioni sia locali che nazionali.

Conti ha chiesto in diretta al Ministro dei Trasporti Altero Matteoli un tavolo per la programmazione dei convogli: non possono essere solo le Ferrovie a decidere quanti e quali treni passano, né devono essere discriminati come spesso succede i passeggeri dei convogli locali rispetto al traffico degli Eurostar. Deve esserci un accordo in proposito fra Stato, Regione e Ferrovie. L'assessore è preoccupato che in caso di scelta di quali convogli mettere in orario, in caso di disagi dovuti alla costruzione del sottoattraversamento, o per inconvenienti tecnici di ogni ordine e grado a pagare sia sempre e soltanto il traffico locale e non vuole che ciò avvenga.

Inoltre preferirebbe una programmazione a lungo termine e non una situazione come questa in cui ogni anno si deve discutere mesi e mesi sul nuovo orario. Il ministro ha capito il problema e ha dato la più ampia disponibilità ad aprire un tavolo di confronto in materia. Ne ha anche sottolineato l'importanza mettendolo a conclusione del suo intervento. Quindi in attesa del sottopasso (o di altro sistema), per evitare conflitti fra traffico a lunga percorrenza e trasporto locale ci saranno precisi accordi su quanti e quali treni impegneranno il nodo fiorentino che ad oggi è prossimo alla saturazione. Vediamo ora la questione del sottopasso Dopo aver letto le voci più varie su quest'opera finalmente si sente qualcosa dalla viva voce dei protagonisti. Riccardo Conti continua a manifestare la volontà di continuare così come è stato programmato ed appaltato, anche se secondo lui sarà necessaria una nuova riunione della Conferenza dei Servizi perchè ancora nel progetto i collegamenti fra la nuova stazione e Santa Maria Novella non sono ottimali. Per quanto riguarda i problemi della falda acquifera segnala che l'Osservatorio Ambientale (una struttura consultiva, le cui determinazioni hanno la massima considerazione ed esistente solo in Toscana) sta verificando i dati assieme al Politecnico di Milano e presto emetterà un giudizio conclusivo sulla questione. Sul sottopasso il ministro dei Trasporti Altero Matteoli è stato molto chiaro, rispondendo testualmente che è “disposto a verificare delle modifiche”, ma non se “ciò comporterà un ritardo nella fine dei lavori” e che “non è assolutamente disponibile a soluzioni che necessitino una ripresentazione della Valutazione di impatto ambientale”. Una dichiarazione “super partes” che sembra mettere fuori gioco qualsiasi alternativa, visto che i “nemici” del sottoattraversamento si trovano in entrambi gli schieramenti e che, anzi, la sua posizione è più vicina a quella della Regione (e del Pd) che a quella del Pdl fiorentino. Aldo Piombino

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