Teatro: a San Salvi ''Congotrail'' della Babalush e Capesante

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 giugno 2009 14:45
Teatro: a San Salvi ''Congotrail'' della Babalush e Capesante

L'estate a San Salvi si caratterizza da molti anni come uno spazio aperto a nuove proposte di teatro, musica, danza. In questa direzione si colloca lo spettacolo “Congotrail” della compagnia Babalush e Capesante, che sarà proposto nel teatrino dei Chille domani, mercoledì 17 giugno alle ore 21:30 (ingresso 8 euro, prenotazione consigliata).
Babalush e Capesante è stata fondata quest'anno da Roberto Caccavo, un giovane attore palermitano con molte esperienze di teatro (Savelli, Massai, Lamuraglia, tanto per fare qualche nome) e particolarmente attento alle differenze; la compagnia sta attualmente lavorano al nuovo spettacolo “Metrocubo”, teatral rialitì, studio comico–grottesco sul concetto di precarietà.


L'attore-autore Roberto Caccavo, in scena a San Salvi con il musicista Valentino Receputi, così presenta Congotrail : “E' un po’ teatro di narrazione, un po’ cabaret, un po’ teatro-canzone. Parla di incontri, scontri, rincontri, solitudini viste da dentro e da fuori, noie metropolitane, Sandokan, o di quello che ne è rimasto, di ragazzini cacacazzi, cani-uomini e uomini-cani, viaggi, urla raccapriccianti, silenzi, riscatti, di un uomo. Anzi due. Lo spettacolo nasce qualche anno fa dall’incontro con Joseph, avvocato congolese; Joseph ha vissuto sulla propria pelle il dramma della dittatura nel suo paese.

La sua sensibilità, razionalità, memoria sono stati l'inchiostro per il primo studio di testo. Racconto le vicende di un ragazzino cresciuto in una notte. Lo spettacolo non parla d’Africa: ha il respiro di un racconto tra amici. Racconta in modo divertito di molti meridioni e di meridioni che diventano magicamente settentrioni per altri meridioni. Nasce come esigenza di raccontare 'delle' storie, non 'la' storia; tuttavia quest’ultima ci entra e inevitabilmente se ne afferra qualche pezzo”.
Il teatro della parola di Roberto Caccavo è stato definito “un nudo, divertente grido di denuncia” e certamente troverà a San Salvi uno spazio ed un pubblico ideali con i quali confrontarsi.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza