72° Maggio Musicale: mercoledì 29 il Wagner Furero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 aprile 2009 14:11
72° Maggio Musicale: mercoledì 29 il Wagner <I>Furero</I>

Cresce di ora in ora l’attesa per l’inaugurazione del 72° Maggio Musicale Fiorentino con l’ultima puntata del Ring, la Tetralogia wagneriana che si conclude con “Il crepuscolo degli dei” nel nuovissimo allestimento della Fura del Baus coprodotto con il Palau de les Arts di Valencia, in prima mondiale dal 29 aprile a Firenze dove sta nascendo in questi giorni e dove per l’occasione sta convergendo la stampa internazionale.
Una visione scenica, quella del fantasioso e dirompente gruppo teatrale catalano, che ha letteralmente conquistato a Wagner un pubblico nuovo e in gran parte giovane, affascinata dal linguaggio tecnologico e fantascientifico fatto di proiezioni video e computer grafica, macchine e corpi, eppure totalmente fedele all’originale ed umile al cospetto delle ragioni della musica, come ha più volte sottolineato Zubin Mehta, che governa dal podio questo straordinario viaggio nel mito.
Proprio alla straordinaria visionarietà “furera” è dedicata la mostra che, in virtù della collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico, il Polo Museale Fiorentino e la Galleria degli Uffizi, si apre la mattina dello stesso 29 aprile, alle ore 12.00, alla Galleria degli Uffizi, nel suo spazio più antico quale è la Sala di San Pier Scheraggio che ospiterà filmati su maxischermi, bozzetti, figurini, studi preparatori accanto ai dipinti ivi conservati: i protagonisti considerati finora più dissacranti della scena teatrale mondiale verranno così celebrati in quello che è uno dei luoghi più sacri dell’arte, dove troneggerà il gigante metallico dell’Oro del Reno mentre l’immenso drago meccanico si accuccerà ai piedi dell’Annunciazione di Botticelli.
Cinque ore e mezza circa è la durata del “Crepuscolo”, compresi i due intervalli che inizieranno rispettivamente alle 20.00 e alle 21.45, e dureranno il primo 35 minuti e il secondo 30’.
La “prima”, che sarà trasmessa in diretta da Rai Radio3, e poi le repliche del 6 e 9 maggio iniziano tutte alle ore 18.00 precise, mentre domenica 3 l’inizio è alle 15.00; nessuna prescrizione questa volta di “cravatta nera”, dunque lo smoking non è obbligatorio, ma certamente sarà una prima elegante.
L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze è Testimonial speciale di questa inaugurazione, nel 180° anniversario della sua fondazione; la serata inaugurale è in collaborazione con Palazzo Tornabuoni, l’esclusivo e nuovo Club che ospiterà gli artisti al termine della loro impegnativa interpretazione.
La Maison Emilio Pucci ha gentilmente offerto i foulards che le Signore del Coro indosseranno nel secondo atto durante la scena della festa nuziale, e gli allestimenti floreali del Teatro Comunale sono a cura del Giardino Torrigiani.
All’estermo del Teatro gli spettatori troveranno non solo i cartelloni del Festival e di Maggio Off, ma anche le immagini della campagna “Senza musica mai” contro i tagli ai fondi per lo spettacolo e la cultura, con i musicisti privati dei propri strumenti.
Ci sono ancora posti disponibili, per chi non vuole perdere l’evento.
E intanto, già la sera dopo quella inaugurale, parte l’integrale di tutti i Concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven, sull’onda del successo riscontrato dall’integrale di Brahms in autunno.

Sul podio ancora super-Mehta, alla tastiera un virtuoso del calibro di Rudolph Buchbinder, capace di eseguirne ben tre in ogni serata: giovedì 30 aprile si potranno ascoltare il Secondo, il Quinto Concerto detto L’Imperatore e la Fantasia in do minore op.80; lunedì 4 maggio il Primo, il Quarto e il Terzo Concerto.
E non è tutto: è davvero il pianoforte il grande protagonista della prima parte del Festival, perché sabato 2 maggio vedrà il ritorno al Comunale del cinese Lang Lang, autentico fenomeno che, per il suo recital solistico reso possibile dalla collaborazione con gli Amici della Musica di Firenze, ha scelto un programma che spazia da Schubert a Chopin, dal Debussy rarefatto e misterioso dei Préludes alla percussività etnica di Bartok.

E sarà poi la volta di Lonquich, il 21 maggio.

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