Esplosione in una casa: ferito un anziano

Redazione Nove da Firenze
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31 marzo 2009 14:01
Esplosione in una casa: ferito un anziano

Prato, 31 marzo 2009- Un'esplosione si è verificata ieri in un'abitazione a Montemurlo (Prato), in via Fornacelle. Un anziano è rimasto ferito. L’esplosione, che ha causato la parziale distruzione di un edificio, ha riproposto il problema della sicurezza degli impianti. “E necessario allargare i controlli su tutti gli apparecchi a gas”. Così commenta quando accaduto a Montemurlo, Francesco Sabatini, direttore di PubliEs che in 8 anni ha effettuato oltre 100mila verifiche sulle caldaie. Dal direttore anche qualche consiglio utile per i cittadini.

Un tema caro a PubliEs Energia Sicura, l’azienda del Gruppo Consiag e della Provincia di Prato che dal 2000 esegue per conto della Provincia stessa e del Comune di Prato le ispezioni sulle caldaie previste dalla legge. Francesco Sabatini, direttore di PubliEs, forte dell’esperienza maturata in oltre otto anni di attività e di più di 100.000 verifiche effettuate a Prato e Provincia, ma anche a Scandicci, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino (gli altri Comuni che si sono affidati alla società per eseguire le ispezioni) , spiega: “Il caso di Montemurlo è stato originato da una fuga di gas GPL da una bombola che alimentava una stufetta mobile.

Il GPL è un gas più pesante del metano e le fughe tendono a stratificarsi verso il basso. Ecco perché l’incidente si è concretizzato proprio nel piano terra anziché nel piano superiore, dove realmente è avvenuta la fuga gas”. E’ questo il primo incidente capitato nel territorio pratese in questo periodo di riscaldamento 2008-2009 che nel resto della Toscana ha registrato numeri troppo alti: “Quanto accaduto a Montemurlo – precisa il direttore – è la conferma dei nostri timori.

I controlli sono di primo acchito sempre noiosi per chi li riceve ma alla fine consentono di evitare incidenti gravi come quelli di lunedì. Purtroppo, il nostro raggio d’azione è limitato per legge. Noi possiamo intervenire solo sugli impianti termici come le caldaie, non sulle stufe. E il caso di Montemurlo riguarda proprio questi apparecchi, spesso alimentati dal GPL che è un gas che ha bisogno di accortezze particolari rispetto al metano come la realizzazione di prese d’aria in basso anziché in alto.

La normativa in vigore, soprattutto sulla sicurezza, è in continua evoluzione. Credo però che questi avvenimenti debbano spingere in una direzione di allargamento dei controlli. Nei nostri territori, sulle caldaie, non abbiamo registrato incidenti negli ultimi quattro anni e questa è la dimostrazione che una attività ispettiva ben fatta offre risultati positivi”.
I dati sulle ultime verifiche a Prato
Recentemente, PubliEs ha trasmesso al Comune di Prato la relazione sullo stato degli impianti termici (caldaie) presenti nel territorio comunale: “La situazione è da tenere sotto osservazione – dice il direttore – Nell’ultimo biennio, nel solo Comune di Prato, abbiamo inviato all’amministrazione comunale ben 22 casi di pericolo e per i quali il competente Ufficio ambiente ha predisposto apposite ordinanze per evitare l’insorgere di accadimenti dannosi.

Per il resto, grazie alle nostre notazioni, su 20.000 verifiche eseguite in due anni, abbiamo ancora 4.800 caldaie con problemi non gravi che devono essere sistemate. Se guardiamo i dati degli anni precedenti possiamo ritenerci soddisfatti”.
I consigli utili
In attesa di una normativa che contempli anche le stufe fra gli apparecchi oggetto di verifica, Sabatini dà dei consigli ai cittadini: “L’importante è rivolgersi a professionisti abilitati, i quali dovrebbero aggiornarsi costantemente e osservare scrupolosamente le norme esistenti.

Il cittadino invece dovrebbe fare molta attenzione alle aerazioni e ventilazioni dei locali. Le prese d’aria sono di fondamentale importanza per evitare l’insorgere di incidenti, sia esplosioni che intossicazioni da monossido di carbonio per cattivo funzionamento delle caldaie o caminetti: per fare un esempio, nel solo Comune di Prato abbiamo riscontrato negli ultimi due anni ben 1.200 impianti senza le adeguate aperture realizzate nel locale di installazione dell’apparecchio a gas. Infine, per le caldaie, raccomandiamo di far verificare con puntualità anche le canne fumarie visto che un loro cattivo funzionamento può causare intossicazioni da monossido di carbonio”.

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