Pienza: in prima nazionale i versi inediti del poeta Mario Luzi

Redazione Nove da Firenze
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26 febbraio 2009 14:37
Pienza: in prima nazionale i versi inediti del poeta Mario Luzi

Sarà presentato sabato 28 febbraio a Pienza, in prima nazionale, il libro di poesie inedite di Mario Luzi “Lasciami, non trattenermi”, pubblicato dall’editore Garzanti in occasione del quarto anniversario dalla scomparsa del poeta. La presentazione, promossa dal Centro Studi Mario Luzi “La Barca” con il patrocinio del Comune di Pienza, si terrà alle ore 16 presso la sala consiliare del Comune pientino.
“Lasciami, non trattenermi”, già in vendita presso le librerie, raccoglie poesie che Luzi ha scritto durante il suo ultimo anno di vita: sono testi recuperati da dattiloscritti e autografi, accompagnati da una sorta di monologo sulla propria vicenda coniugale e indirizzato alla propria sposa.

Luzi stava cominciando a dare un qualche assetto a questi suoi ultimi versi e aveva fatto trascrivere a Caterina Trombetti, trentacinque poesie in sezioni distinte, che costituiscono l’ultima serie di testi ordinata dall’autore e di cui si è avuto qualche anticipo su alcune riviste e nell’antologia personale, allestita da Paolo Andrea Mettel in “Autoritratto”.
Alla presentazione del libro di Luzi saranno presenti il sindaco di Pienza, Marco del Ciondolo e Gianni Luzi, figlio del poeta scomparso.

La serata, coordinata dall’assessore alla cultura del Comune di Pienza, Alfiero Petreni, vedrà numerosi interventi dei membri del Comitato scientifico del Centro Studi “La barca” tra cui Marco Marchi, Paolo Mettel, Anna Maria Murdocca, Giancarlo Quiriconi, Mario Specchio e Stefano Verdino. Come ricordo dell’anniversario, sarà messa a disposizione una plaquette, una piccola pubblicazione, curata da Paolo Mettel e stampata da Tallone Editore, contenente la poesia che Luzi scrisse per ricordare l’amico Don Fernaldo Flori, “Dalla finestra di F.Flori”.
“Il libro – afferma il curatore del volume, Stefano Verdino - conferma la ricchezza problematica dell’ultima fase della poesia luziana che, in più tratti, si configura come un vero e proprio ciclo, teso a un essenziale e continuo rendiconto dell’evento, sia nell’ordine naturale, che in quello umano ed emotivo.

Ne scaturisce un intimo senso di preghiera, all’insegna della fragilità e della discontinuità del poeta nel captare i messaggi delle proprie esperienze. Da qui la magia di versi maneggiati con la leggerezza di un ritmo che, accompagnato dal monologo autobiografico, ci presenta un aspetto sicuramente inedito, nella sua intima diatriba tra affetto e infelicità”.

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