Nuovi Cie e ronde: la Toscana aspetta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2009 23:50
Nuovi Cie e ronde: la Toscana aspetta

Firenze - Sono pervenute in Prefettura richieste di chiarimenti sulla possibilità, prevista dal piano straordinario di controllo del territorio approvato con decreto legge dal Consiglio dei Ministri nella seduta di venerdì scorso, di dar vita ad associazioni di cittadini per segnalare casi di disagio sociale o che possono arrecare danno alla sicurezza urbana. "Si tratta di una cornice normativa di riferimento alla quale seguirà un lavoro preparatorio da parte dei tecnici del Viminale - ha precisato il prefetto Andrea De Martino - prima di poter entrare in una fase concreta.

E' prematura al momento ogni iniziativa operativa sul territorio, con l'impiego di sentinelle o il coinvolgimento di associazioni di categoria, riguardo a una questione ancora all'attenzione del Governo". E' previsto infatti che, con decreto del ministro dell'Interno da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge in questione, saranno determinati gli ambiti operativi e i requisiti per l'iscrizione delle associazioni in un apposito elenco e saranno anche disciplinate le modalità di tenuta di questi albi presso le prefetture.
Il Viminale mercoledì prossimo deciderà quale sarà l’area sulla quale costruire il centro di identificazione ed espulsione di immigrati irregolari: possibile zone Grosseto e Campi Bisenzio (Firenze).
«Condivido pienamente il dissenso espresso oggi da vari amministratori locali, sia in Toscana che in altre regioni, a proposito della creazione di nuovi Centri di identificazione e espulsione annunciati dal Ministero degli Interni».

Così il presidente della Regione Claudio Martini commenta la notizia che anche la Toscana potrebbero ospitare nuove sedi di Cie permanenti. «Sembra – ha aggiunto Martini - che sia arrivato il momento delle decisioni, ma quello che ci lascia perplessi è il mancato coinvolgimento delle Regioni in queste scelte. E’ evidente che in questo modo diventa difficile costruire quella collaborazione tra governo e istituzioni locali che è necessaria per poter affrontare e cercare di risolvere questo genere di problemi».

«Nel merito – ha concluso il presidente Martini – la Regio ne Toscana ha sempre sostenuto che questi strumenti sono inefficaci, mortificano la dignità delle persone e non risolvono il problema dell’immigrazione clandestina. Quello che chiediamo invece al governo è un impegno forte verso politiche che affrontano l’immigrazione rispettando i diritti delle persone e favorendo l’integrazione tra i popoli».
Unaltracittà è nettamente contraria all'apertura anche in Toscana, come del resto in tutta Europa, dei Centri di Identificazioe e Espulsione voluti dal governo autoritario di Berlusconi: "I CIE sono dei veri e propri campi di concentramento dove sistematicamente si fa ricorso a trattamenti disumani e degradanti in violazione della Costituzione -spiega la consigliera De Zordo- Ci si impegni piuttosto nell'affermare l'inclusione sociale attraverso i diritti di cittadinanza per tutti, ad iniziare dalle vittime della globalizzazione costrette ad emigrare dal Sud al Nord del mondo.

Abbiamo un'altra idea di città, della convivenza civile, della socialità, dell'accoglienza; un'idea che rispetta in primo luogo la persona e i suoi diritti, senza sacrificarli alle paure indotte dalla politica e dai media, senza eroderli dal razzismo strisciante che coinvolge sempre di più i cittadini diversi ad iniziare dai migranti".

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