Partecipazione, Firenze: Idra abbandona

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2008 13:36
Partecipazione, Firenze: Idra abbandona

Firenze, 17.12.'08- Mentre la nave dell’Amministrazione comunale di Firenze appare affondare sotto i colpi della partecipazione attiva dei cittadini, dell’iniziativa giudiziaria, dei sequestri e degli avvisi di garanzia, delle dimissioni in Giunta, delle lacerazioni in maggioranza e dei discussi colpi di teatro mediatici, la “barchetta della partecipazione” vorrebbe continuare a veleggiare tranquilla in mezzo alla burrasca. In un incontro disertato ancor più dei precedenti dai singoli, dai comitati e dalle associazioni (poco più delle dita di due mani bastavano a contare i presenti), lunedì sera rilettura definitiva delle linee guida per la stesura del Regolamento per la partecipazione del Comune di Firenze, presso l'assessorato alla Partecipazione, Sala degli Specchi, in via Ghibellina.

Un regolamento che Palazzo Vecchio vorrebbe condiviso e partecipato dalla città, ma che registra un flop di partecipazione, diventa nella bozza fornita “un metodo per valorizzare il senso civico (...), per promuovere consapevolezza dell’entità e della complessità dei problemi e per offrire la possibilità di poter contribuire alla loro soluzione”.
L'Associazione di volontariato Idra è intervenuta nel dibattito segnalando, non solo la preoccupante assenza della stragrande maggioranza della società civile, ma anche la farraginosità dei contenuti del documento proposto e l’inadeguatezza del linguaggio adottato: "È del tutto evidente, al contrario, quanto l’intervento dei cittadini nella vita politica e amministrativa fiorentina sia non solo un dato di fatto consolidato (altro che un valore da promuovere!), ma soprattutto un fenomeno sgradito, che turba il sonno dell’Amministrazione.

Sarà un caso se nel Piano Strutturale vengono esclusi dal piatto della partecipazione proprio i progetti più qualificanti sul piano urbanistico e ambientale, come la TAV? E se illustre assente risulta la partita di Castello?". Idra ha deplorato ancora una volta l'indisponibilità dell’Amministrazione a dare una prova di apertura alla città sulle questioni cruciali. Un mese fa Idra aveva chiesto all’assessore Bevilacqua di mostrare almeno in un caso-simbolo l’applicazione del principio della partecipazione: “Prima di andare in ferie, questa Amministrazione apra un cantiere di partecipazione su una di quelle famose invarianti strutturali blindate.

Tramvia? Mugnone? Alta Velocità? Quelle che sono state negate per definizione al dibattito della città di Firenze. Vediamoci su queste”. Lo scorso 6 dicembre l’assessore ha risposto al portavoce di Idra che nessuna di queste ipotesi è al momento praticabile.
Idra ha suggerito quindi ai pochissimi presenti all’appuntamento per la rilettura delle linee guida per il Regolamento di non lasciarsi intrappolare in un meccanismo destinato peraltro, con ogni probabilità, a non arrivare neppure alla soglia di quel Consiglio comunale che dovrebbe discuterlo ed eventualmente approvarlo: "Il massimo organo collegiale eletto dai cittadini appare infatti soffrire da settimane di una credibilità istituzionale sempre più risicata, disertato com’è dallo stesso sindaco Leonardo Domenici.

In un contesto del genere -ha osservato Girolamo Dell’Olio per Idra- continuare a sedere a questo tavolo della partecipazione dal sapore un po’ farsesco, al quale neppure l’assessore era presente, sarebbe non solo inutile ma addirittura dannoso: meglio capovolgere il tavolo e denunciare –come ha fatto già più volte in precedenza l’associazione ecologista fiorentina, che non si è negata al confronto anche in questa più recente occasione– quanto sia poco plausibile, per una Amministrazione comunale come quella fiorentina, proporre l’avvio formale di un processo di partecipazione che quotidianamente viene negato nei fatti".
L’associazione Idra ha abbandonato quindi la riunione, chiedendo ai “facilitatori” delegati a presiederla che l’assessorato dia conto pubblicamente, nei propri comunicati ufficiali, del vuoto oggettivo di adesione della città al progetto: al dissenso esplicito di Idra va infatti sommata l’evidente sfiducia di massa testimoniata dall’assenza di tutta quella quota di cittadinanza attiva che, attraverso i comitati, le associazioni e i singoli anima invece, ed efficacemente, la vita civile e il dibattito pubblico a Firenze.

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