Alberghi a Firenze: in calo il fatturato ad ottobre

Redazione Nove da Firenze
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20 novembre 2008 22:47
Alberghi a Firenze: in calo il fatturato ad ottobre

FIRENZE, 20 novembre 08– Ottobre negativo in termini di fatturato per gli alberghi di Firenze che hanno registrato, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, –33%. Quella di Firenze è stata la performance più negativa fra le città prese in esame: Bologna, Firenze, Milano, Roma, Torino e Venezia. Il dato è stato reso noto durante l’assemblea nazionale di Confindustria Alberghi che si è svolta martedì a Firenze, alla presenza del presidente nazionale di Confindustria Alberghi Carmela Colaiacono, del presidente dell’Associazione italiana catene alberghiere (Aica), Elena David e del presidente di Confindustria Firenze, Giovanni Gentile.

Gli operatori del settore esprimono una forte preoccupazione: ottobre è sempre stato per Firenze il mese “più forte” dell’anno. Domani mattina il mondo del turismo fiorentino incontrerà l’assessore al turismo del Comune di Firenze, Silvano Gori e l’assessore regionale al turismo, Paolo Cocchi, per confrontarsi sulle misure necessarie ad affrontare la crisi.
“Bisogna uscire dalla logica della rendita sterile, la differenza si misurerà sempre più fra chi produce cultura e aggiorna il proprio patrimonio con investimenti e chi si limita solo a consumarlo.

E’ indubbio che Firenze, oggi, ha perso il proprio smalto nel campo culturale, deve recuperare il suo ruolo di capitale mondiale della cultura”. Con questo forte appello il presidente di Confindustria Firenze, Giovanni Gentile ha aperto i lavori del convegno “Cultura, Turismo, Tecnologia”, uno dei cinque grandi eventi nazionali dedicati alla cultura che Confindustria ha organizzato questa settimana in Italia. “Il convegno di oggi è una delle testimonianza di come sia cambiato negli ultimi anni l’approccio ai temi culturali da parte delle imprese.

Da una semplice attività di mecenatismo, la cultura è diventata sempre più un contenuto dell’attività industriale, fino a essere oggi una risorsa strategica, che gioca un ruolo rilevante in molti settori chiave della nostra economia: dal turismo, alle nuove tecnologie, al restuaro, all’edilizia, all’editoria di qualità. Parlare di politiche di sviluppo, per Firenze e per la Toscana, non può prescindere dalle opportunità che le risorse culturali possono aprire”. Gentile si è poi soffermato sul ruolo internazionale di Firenze come città d’arte e cultura.

Per fare questo, ha ricordato, ci vogliono, reti, eventi, e investimenti adeguati. “Occorre un accordo sempre più stretto e sinergico fra soggetti pubblici e privati che operano in settori di altissima qualità. Ci vuole una rete che funzioni fra le eccellenze e quelle sul nostro territorio sono tante. Qualche iniziativa – come Firenze Sapere e la Fondazione Palazzo Strozzi – rappresenta un importante passo avanti, ma bisognerà fare ancora di più, non bisogna fermarsi. Ci vogliono grandi eventi internazionali che valorizzino il nostro posizionamento e sottolineino il nostro ruolo fra le città della cultura nel mondo.

Come Confidustria Firenze, stiamo portando avanti il nostro lavoro sul progetto di ospitare la ‘Davos internazionale dei Beni culturali’, una iniziativa che coinvolga tutte le più grandi personalità del mondo in materia; è un modo concreto per restituire alla nostra città la sua leadership in campo culturale. Ma ci vogliono fondi adeguati. Ci vuole un investimento ad hoc, continuativo da parte dello stato sulla città che rappresenta l’Italia nel mondo, una legge speciale come hanno già Roma e Venezia.

Da qui la nostra proposta di una legge speciale per Firenze, che rilanciamo. La proposta di legge sulle città d’arte avanzata recentemente, può andare bene per molte realtà culturali italiane, ma una capitale mondiale della cultura merita di più”. “Infine, servono strutture per rendere la città attraente e competitiva. Come si può pensare a un rilancio di Firenze senza un aeroporto che funzioni adeguatamente? O senza un nodo fiorentino dell’alta velocità ferroviaria, da realizzare nel tempo più breve possibile? Bisogna fare e fare presto.

Non si possono aspettare le elezioni amministrative, perché Firenze sta già scontando la concorrenza di altre realtà italiane e straniere che si sono mosse prima di noi. Sono priorità che rilanciamo con forza. In vista delle prossime scandenze amministrative, Confindustria Firenze, presenterà un suo programma di priorità. Lavoremo su pochi punti concreti e fattibili, che chiederemo pubblicamente con forza. L’economia ha bisogno di risposte che non sono né di destra, né di sinistra”.
Fare di Firenze un polo per il restauro, la conservazione e la manutenzione dei beni culturali.

E’ con questa proposta, avanzata da Alessandro Laterza, presidente commissione cultura di Confindustria, che si è concluso il convegno svoltosi stamani presso la sede di Confindustria Firenze dal titolo “Cultura, turismo, tecnologia”. Laterza ha accolto e rilanciato la proposta con la quale la manifestazione si è aperta, ovvero quella illustrata dal presidente di Confindustria Gentile su un forum internazionale dei beni culturali da organizzare a Firenze. Per portare avanti entrambe le iniziative, servono “disponibilità e spirito di collaborazione”, una collaborazione che Confindustria sin da adesso si sente di poter dare.

Quanto al ruolo di Firenze, Laterza ha detto che “non ci si può fermare al Rinascimento: c’è una tendenza a ribadire troppo ciò che Firenze ha ma nessuno promuove qualcosa di nuovo, qualcosa che rappresenti un elemento di rottura rispetto al passato. E’ opportuno ampliare il nostro orizzonte”. Il convegno, moderato da Luca De Biase, di Nova Il Sole 24 Ore, ha visti gli interventi di Patrizia Asproni, presidente di Confcultura e di Giacomo Neri, che ha presentato una ricerca sul tema condotta da Pricewaterhouse Coopers.

A questi interventi ha fatto seguito la tavola rotonda con Paolo Blasi, polo scientifico e tecnologico Università di Firenze, Ermanno Bonomi, dipartimento turismo regione Toscana, Fulvio D’Alvia, Confindustria, Paolo Galluzzi istituto e museo nazionale della scienza e Fabio Pammoli, istituto alti studi di Lucca, a cui hanno fatto seguito alcune testimonianze aziendali di Centrica, Dada, D’Uva Workshop, El.En, Giunti Labs, Scala group e Targetti Sankey.

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