La comunicazione dell’olio ha due facce

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2008 16:04
La comunicazione dell’olio ha due facce

L’olio, il suo ruolo nel turismo e la sua comunicazione. Questi i temi principali che sono stati affrontati questa mattina nel convegno “La comunicazione dell’olio in Italia” presso la Provincia di Siena, organizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Un momento di riflessione fra addetti ai lavori, che ha fornito spunti importanti per le strategie da intraprendere sia in ambito comunicativo che di marketing di un prodotto che ci rende orgogliosi nel panorama internazionale.

Sono intervenuti all’incontro Enrico Lupi, presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Barbara Aquilani docente presso l’Università degli Studi di Siena, dipartimento di Scienze della Comunicazione, Claudio Galletti, assessore all’Agricoltura della Provincia di Siena, Donatella Cinelli Colombini, assessore al Turismo del comune di Siena e Vittorio Galgani, presidente della Camera di Commercio di Siena. “Fra i prodotti più richiesti dai turisti che visitano il nostro Paese – ha affermato Donatella Cinelli Colombini – l’olio occupa il terzo posto, dopo il vino e l’ortofrutta e si compra sempre di più in campagna, direttamente nelle aziende.

Da una previsione fatta dagli esercenti di Siena inoltre, il turismo enogastronomico è quello che crescerà maggiormente”.
Dati confermati dall’assessore Galletti che ha aggiunto “Aumentano i consumi di extravergine rispetto agli altri oli di oliva e si cerca sempre di più la qualità, ma l’olio rimane il cugino di campagna del vino. Bisogna investire di più sulla sua comunicazione, sfruttare di più internet, grande risorsa a portata di tutti. Oltre il 40% dei visitatori a Siena, si documenta su web.

Il ruolo della comunicazione è fondamentale. Un sondaggio svolto dalla Provincia, attraverso 3mila interviste dirette, ha dimostrato che il 42% dei turisti in terre di Siena ha come motivazione principale gli itinerari enogastronomici, quindi abbiamo forti motivazioni per comunicare meglio il prodotto e farlo diventare veicolo delle presenze sul territorio e quindi fonte di economia”. “A dicembre saremo a Bruxelles di fronte alla Commissione Europea – ha affermato Enrico Lupi – dove porteremo i risultati della ricerca.

Sarà un’opportunità di confronto, un primo passo per creare sinergia con le istituzioni e studiare strategie di comunicazione del mix inscindibile fra olio e territorio, valore aggiunto del prodotto made in Italy”. Barbara Aquilani ha poi illustrato la ricerca svolta attraverso il monitoraggio dei media nazionali dalla quale la comunicazione dell’olio in Italia risulta abbastanza debole e frammentaria. “Si guarda all’olio – ha affermato - più come simbolo della tradizione o mezzo per la valorizzazione del territorio ma non si approfondisce l’identità del prodotto.

Internet inoltre, risulta al momento lo strumento più esaustivo per conoscere l’olio, con più di 600 siti rilevanti su circa 2800 analizzati”.

In evidenza