Infrastrutture: il Decreto Correttivo del Codice dei Contratti Pubblici penalizza le piccole imprese

Redazione Nove da Firenze
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17 ottobre 2008 13:51
Infrastrutture: il Decreto Correttivo del Codice dei Contratti Pubblici penalizza le piccole imprese

Firenze, 17 ottobre 2008- No di Confartigianato Imprese Firenze al Decreto Correttivo del Codice dei Contratti Pubblici appena approvato dal Ministero delle Infrastrutture.
“Una misura fortemente penalizzante per i consorzi artigiani che non potranno più partecipare alle gare di appalto inferiore al milione di euro cui prenderanno parte, singolarmente, anche le imprese consorziate. Fino ad oggi, invece, il divieto di partecipazione alla medesima gara era valevole solo per la consorziata di cui il Consorzio si serviva per partecipare all’appalto, ma non per tutte le altre imprese aderenti, lasciate libere di partecipare o meno all’aggiudicazione” dichiara Alessandro Mazzocchi neo-presidente di Confartigianato Imprese Firenze Edilizia.
L’aggregazione di piccole imprese, sollecitata da più parti come unica chance per rimanere sul mercato, è di fatto vanificata dal nuovo provvedimento che escluderà tante aziende, specie artigiane, da una fascia di mercato che, solo attraverso lo strumento del consorzio, sono in grado di raggiungere potendo competere così ad armi pari con le imprese di grandi dimensioni.
“Lo strumento consortile appare minato nel suo funzionamento visto che i consorzi artigiani, a differenza degli altri, coinvolgono imprese così numerose da esser difficili da coordinare per evitare anche solo di incorrere involontariamente nella partecipazione congiunta a gare – prosegue Mazzocchi – Questo si tradurrà in un’estromissione forzata delle piccole e medie imprese dal mercato degli appalti pubblici e in un incremento del ricorso al lavoro in subappalto con tutte le criticità che esso comporta, tra cui riduzione della sicurezza sul lavoro e crescita della precarietà”.
Confartigianato chiede dunque al Parlamento l’immediata soppressione della nuova norma attraverso la Finanziaria 2009.

“Non procedere adesso a modifiche implica il ricorso ad un nuovo Decreto e dunque l’attesa di un lasso di tempo variabile dai due ai tre anni che segnerà inevitabilmente la morte di tutti i consorzi di piccole imprese” conclude Mazzocchi.
La lotta coinvolge le associazioni Confartigianato di tutta Italia che, singolarmente, sono già impegnate in azioni di pressione rivolte ai parlamentari eletti nella circoscrizioni di competenza, nonché ogni singola impresa chiamata a far fronte comune sensibilizzando gli organi competenti.

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