Arrivano questa sera a Cortona le opere etrusche dell’Ermitage, il grande museo russo

Redazione Nove da Firenze
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02 settembre 2008 15:58
Arrivano questa sera a Cortona le opere etrusche dell’Ermitage, il grande museo russo

Sono già in viaggio le trenta importantissime opere della collezione etrusca che il Museo Statale Ermitage presta eccezionalmente a Cortona, in occasione dell'apertura di sei nuove sale del Maec - il Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona - e in omaggio alla sua grande tradizione e al suo impegno in campo archeologico. Le opere che viaggiano con un volo cargo, giungeranno dopo il trasbordo a Francoforte, all'aeroporto Marco Polo di Venezia nella tarda mattinata di martedì assieme agli addetti della ditta di trasporto russa Khepry e alle ricercatrici senior del Dipartimento di Antichità del Museo di San Pietroburgo che possiede una delle collezioni d'arte etrusca tra le più importanti e prestigiose al mondo. Dallo scalo veneziano il viaggio proseguirà per Cortona con i camion per trasporti d'arte della ditta Tosetto e giungerà nella cittadina toscana nel tardo pomeriggio. E mercoledì mattina presso le sale per esposizioni temporanee del Maec grande emozione per l'apertura delle casse che custodiscono le preziose opere: dalla splendida placchetta in bronzo che ornava il carro da parata di un nobile etrusco raffigurante il Dio del Sole, all'eccezionale stamnos a figure rosse sul quale è impresso un soggetto assai raro, che racconta della rappresentazione che avevano gli Etruschi del mondo dell’oltretomba; dai preziosi vasi che si rifanno ai modelli dello stile italo-corinzio a quelli originalissimi, per forma e soggetto, e straordinariamente conservati prodotti a Vulci. Particolarmente atteso è ovviamente l’arrivo di uno dei capolavori della collezione etrusca del Museo sulla Neva e in generale uno tra i pezzi etruschi più noti e importanti al mondo: l’urna cineraria in bronzo del IV secolo a.

C., unica nel suo genere, rappresenta un bellissimo giovane disteso: l’opera, rinvenuta nei pressi di Perugia e collezione del marchese Campana, dopo essere stata acquistata dall’agente dello Zar Alessandro II nel 1861 torna infatti, per la prima volta, in Italia.

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