I laureati dell’Università di Firenze: il rapporto nazionale AlmaLaurea 2007

Redazione Nove da Firenze
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06 agosto 2008 22:33
I laureati dell’Università di Firenze: il rapporto nazionale AlmaLaurea 2007

Firenze, 6 agosto 2008- Resi noti i risultati relativi all’Ateneo fiorentino del Profilo dei laureati italiani 2007, realizzato dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea. L’indagine, presentata lo scorso maggio a Modena, ha coinvolto 46 Atenei, prendendo in esame 190.000 laureati dell’anno scorso.
I laureati dell’Università di Firenze presi in esame nell’indagine non sono tutti i 9.159 usciti dall’Ateneo nel 2007, ma solo i laureati che hanno cominciato e terminato gli studi nell’Università riformata (la riforma del cosiddetto 3+2 è stata applicata dal 2001).

L’analisi riguarda, dunque, 4.121 soggetti, distinti fra 3.531 laureati triennali (di primo livello) e 590 laureati specialistici (di secondo livello). Questa modalità di analisi è stata decisa per poter stabilire un confronto con i laureati pre-riforma, esattamente quelli dell’anno solare 2001. Per quanto riguarda i laureati di primo livello, la riforma, per effetto della riduzione della durata legale del percorso di studi, ha contribuito ad abbassare l’età media alla laurea: il traguardo della laurea è raggiunto in media a 24,3 anni, come accade ai laureati triennali a livello nazionale (24,5 anni).

I laureati fiorentini pre-riforma nel 2001 completavano, invece, gli studi in 28,7 anni.
Gli effetti positivi sulla regolarità negli studi sono evidenti: entro il primo anno fuori corso si laureano il 68% degli studenti (ed esattamente in corso si laureano il 31%, rispetto al 4,6% dei pre-riforma del 2001). Aumentano anche i laureati che frequentano regolarmente le lezioni: il 69% dei laureati triennali ha frequentato oltre i tre quarti degli insegnamenti previsti, in linea con la media nazionale.
Si allarga l’accesso agli studi universitari a fasce di popolazione meno avvantaggiate: il 70% dei laureati triennali dell’Università di Firenze, nel loro complesso, ha entrambi i genitori non laureati.

Chi consegue il titolo a Firenze ha in prevalenza la maturità scientifica (il 37%), mentre il 24% ha un diploma tecnico, il 13% classico. L’Ateneo fiorentino spicca per i laureati di primo livello coinvolti in tirocini e stage riconosciuti dal corso di studi: il 70%, più della media nazionale che è il 61%, sono stati coinvolti in tali esperienze. La riforma, però, penalizza le esperienze di studio all’estero, che coinvolgono il 10% dei laureati fiorentini, dato in linea con quello nazionale ma comunque in aumento rispetto a quello locale del 2006 (8%).
Fra i laureati dell’ateneo fiorentino l’83% si dichiara complessivamente soddisfatto del corso di studi, l’80%, in linea con la media nazionale, intende proseguire gli studi.

La gran parte, il 63%, punta ad una laurea di secondo livello, un altro 6% intende iscriversi a una scuola di specializzazione post-laurea.
Per quanto riguarda i laureati specialistici (quelli, appunto, di secondo livello), le performance sono ancora migliori. La laurea specialistica è raggiunta in media a 25,8 anni (è di 26 anni nel complesso dei laureati italiani). La percentuale dei laureati esattamente in corso è elevata, il 73% (la media nazionale è del 69%), con un altro 27% che si laurea al primo anno fuori corso.

Il 79% ha frequentato almeno i tre quarti delle lezioni. Durante il biennio specialistico, il 13% ha studiato all’estero. La soddisfazione rispetto al corso di studi è espressa da 90 laureati su cento, in linea con la media nazionale. “Abbiamo affrontato seriamente l’impegno dell’applicazione della riforma universitaria – ha commentato il rettore Augusto Marinelli – e i dati di AlmaLaurea offrono la riprova dei buoni risultati ottenuti, sia in termini di produttività (età alla laurea, frequenza alle lezioni) che in termini di strumenti a supporto della didattica (stage e tirocini, grado di soddisfazione).

Ma abbiamo voluto anche intervenire nuovamente sull’offerta didattica, applicando fra i primi in Italia nel prossimo anno accademico il DM 270/2004, per migliorare e accelerare il percorso formativo degli studenti, facilitandone la scelta, l’orientamento e l’ingresso nel mondo del lavoro”.

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