Fiamme a Scarlino: muore un operaio romeno di 47 anni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2008 19:32
Fiamme a Scarlino: muore un operaio romeno di 47 anni

Firenze 26.06.2008- Un nuovo morto sul lavoro in Toscana, un altro operaio in gravissime condizioni. Si allunga la lista delle morti bianche. Una nube provocata dalle fiamme si è addensata su Scarlino, quando alle 13.45 è scoppiato un incendio nello stabilimento dell’Agrideco, una azienda di smaltimento dei rifiuti, che ha provocato un morto e due feriti, uno dei quali, 60 anni, molto grave, con ustioni in ogni parte del corpo, è stato trasportato d’urgenza in elicottero a Pisa.
Appena ricevuta la notizia del ritrovamento del corpo senza vita del romeno morto perché investito dalle lamiere in fiamme all’interno di un’azienda che smaltisce rifiuti speciali e non pericolosi nel Comune di Scarlino (Gr), il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini ha manifestato tutto il suo “più profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai colleghi” mentre si è attivato per rimanere costantemente aggiornato sulle condizioni dell’altro operaio ricoverato in gravissime condizioni al centro ustionati dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa.


Alessio Gramolati e Lorenzo Centenari, rispettivamente segretari generali della Cgil Toscana e della Cgil di Grosseto hanno commentato: “La strage continua, il lavoro continua ad uccidere ed è davvero insopportabile che qualcuno continui a dichiarare un giorno si e l’altro pure che le norme del decreto sicurezza fortemente voluto dal sindacato e dai lavoratori siano troppo pesanti e penalizzanti. La sicurezza di costruisce nei luoghi di lavoro un momento dopo l’altro, un gesto dopo l’altro.

Chi presta la propria opera deve essere innanzitutto essere formato, l’organizzazione del suo lavoro deve considerare la sicurezza il perno centrale intorno al quale costruire ogni sua pratica operativa. In questa direzione in Toscana si sono fatti importanti accordi, sono un patrimonio importante della nostra comunità regionale. Ci sono situazioni virtuose da estendere e generalizzare rapidamente. Solo così possiamo sperare di interrompere una strage inconcepibile ed ingiusta. L’Inail ci informa che nella nostra regione da gennaio e maggio di quest’anno sono già 25 le vittime del lavoro, 3 in più che nello stesso periodo dello scorso anno.

Siamo stufi di contare i morti, il lavoro è vita, non può, non deve uccidere. Le vittime del lavoro, i loro familiari chiedono giustizia, non può essere loro negata, se ne convincano tutti, in primo luogo il governo che vuole manomettere il decreto sicurezza. Alla famiglia delle vittima va tutta la nostra personale partecipe solidarietà e quella di tutta la CGIL che ai feriti porge il più sentito augurio per un loro pronto ristabilimento”.

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