Rifiuti: Commissione d’inchiesta appena insediata in Consiglio regionale

Redazione Nove da Firenze
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08 maggio 2008 14:11
Rifiuti: Commissione d’inchiesta appena insediata in Consiglio regionale

Firenze, 8 maggio 2008- Paolo Marcheschi (Fi-PdL) è stato eletto presidente della nuova commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti urbani, del Consiglio regionale della Toscana. Monica Sgherri (Prc) e Giancarlo Tei (Ps) sono stati eletti rispettivamente vicepresidente e segretario. L'elezione si è tenuta oggi durante la seduta d'insediamento della commissione, che è stata presieduta da Angelo Pollina, vicepresidente del Consiglio regionale. L'ufficio di presidenza ha ottenuto il voto favorevole di tutti i presenti, con la sola astensione dei diretti interessati.

Della commissione, che secondo la delibera di istituzione lavorerà per quattro mesi, fanno parte anche Andrea Agresti (An), Bruna Giovannini (Sd), Virgilio Luvisotti (Alleanza federalista), Fabio Roggiolani (Verdi). La richiesta per l'istituzione della commissione era stata avanzata dai consiglieri di centro-destra.
“Non vorremmo mai che l’incubo-immondizia di Napoli e della Campania si riproponesse anche in Toscana. E tuttavia siamo preoccupati dei gravi ritardi e degli “affanni”, una vera e propria emergenza come ha ammesso lo stesso assessore Annarita Bramerini, che contraddistinguono il sistema di smaltimento dei rifiuti nella nostra Regione.

Cerchiamo certezze sulla realtà e le prospettive nell’interesse della popolazione tutta.” Paolo Marcheschi, consigliere di Forza Italia verso il Popolo della Libertà, delinea il programma di lavoro della Commissione d’inchiesta sui rifiuti appena insediata in Consiglio regionale di cui è stato eletto presidente. “Abbiamo quattro mesi – spiega – per accertare tutte le criticità del nostro sistema: le quantità, i tempi, i costi, i mezzi e gli strumenti, le discariche, i gestori e così via.” “Proporrò alla Commissione – conclude Marcheschi – di iniziare il lavoro con un’attenta verifica dell’applicazione dei contenuti e soprattutto dei tempi dettati dalla legge regionale approvata nel dicembre scorso che prevede, fra l’altro, la riduzione sia degli ATO, che dovrebbero diventare solo tre, sia delle società di gestione.”

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