La responsabilità degli scienziati

Redazione Nove da Firenze
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06 maggio 2008 13:04
La responsabilità degli scienziati

Livorno, 6 maggio 2008- “La responsabilità degli scienziati”: è il titolo della conferenza che si svolgerà, nell’ambito della “Primavera della scienza”, domani, mercoledì 7 maggio alle 21.15, alla Bottega del Caffè (viale Caprera 35). L’iniziativa è organizzata dal Comune di Livorno insieme all’Associazione culturale Caffè della Scienza “Nicola Badaloni”.
Interverranno il professor Francesco Lenci del Consiglio Nazionale Ricerche di Pisa e il professor Francesco Calogero dell’ Università di Roma “La Sapienza”.

Il tema è di particolare attualità e delicatezza: gli scienziati - anche se direttamente responsabili di sviluppi tecnologici aventi grande impatto politico - non hanno alcun particolare titolo ad influenzare le decisioni relative a questi sviluppi, che in un regime democratico è giusto siano esclusiva responsabilità dei rappresentanti politici scelti dai cittadini.
Le specifiche competenze degli scienziati debbono però giocare un ruolo importante in tutte le decisioni relative agli sviluppi connessi alle loro ricerche.

Ambedue queste tesi hanno elementi di validità, pertanto è significativo analizzare in che misura sono contrapposte/compatibili - per esempio a proposito delle armi nucleari.
Francesco Lenci è Dirigente di ricerca all’ Istituto di Biofisica del CNR della sezione di Pisa. Insieme a vari gruppi di ricerca , si occupa delle studio di fotoricezione e transduzione sensoriale nei microrganismi, effetti biologici della radiazione UV e molecole biologiche fotoattivate.
Francesco Calogero è professore di Fisica Teorica all’Università di Roma “La Sapienza”.

Dal 1989 al 1997 è stato Segretario Generale delle Conferenze Pugwash su Scienza e Questioni Mondiali, ed in tale veste ha ritirato ad Oslo, il 10 dicembre 1995, il Premio Nobel per la Pace assegnato in due parti uguali a Joseph Rotblat ed al Pugwash "per i loro sforzi volti a diminuire il ruolo giocato dalle armi nucleari nella politica internazionale e, nel lungo periodo, per eliminare tali armi".

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