Drammaturgia e Violenza delle Donne: sabato 10 Maggio (dalle ore 18.00) al Teatro Manzoni di Calenzano (FI)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 maggio 2008 14:28
Drammaturgia e Violenza delle Donne: sabato 10 Maggio (dalle ore 18.00) al Teatro Manzoni di Calenzano (FI)

Al Teatro Manzoni un appuntamento straordinario dedicato alle autrici e ai testi di drammaturgia contemporanea che si sono confrontati con il tema della violenza alle donne.
Un altro appuntamento di teatro d’impegno civile, dopo quello del maggio 2007, che farà il punto della situazione su un tema specifico.
La violenza alle donne è un’emergenza per l’enormità della sua diffusione. In Italia è stata violentata una donna ogni tre giorni nel 2007. Nei primi mesi del 2008, basta leggere la cronaca sui giornali, non sta andando meglio.

Dati simili sono reperibili in tutta Europa, non ne sono esclusi neanche paesi considerati da sempre “più civili” come Svezia o Norvegia. Il governo spagnolo ne ha fatto un caso di emergenza nazionale, l’ONU sta facendo partire una campagna a livello mondiale (testimonial Nicole Kidman).
Il teatro è un mezzo potente, la sua funzione civile importante, come atto di denuncia e mezzo d’informazione. Il teatro invita a riflettere su argomenti anche difficili attraverso l’emozione, pone delle domande, invita a dubitare, supera l’ovvietà e non dimentica le sfumature.

Chi non ricorda “Stupro” di Franca Rame? La forza di denuncia di quel breve monologo? Sono 10 milioni le donne tra i 14 e i 59 anni che hanno subito molestie o ricatti sessuali nel corso della vita. Sono 900 mila i ricatti sessuali che avvengono sul lavoro e 500 mila gli stupri o i tentati stupri. Questi i dati Istat. La violenza domestica è la forma di violenza più diffusa nel mondo. Almeno il 20% delle donne ha subito abusi fisici o violenza sessuale. Fino al 70% degli omicidi di donne avviene per mano del partner o dell’ex (dati Amnesty International).

Secondo i dati della prefettura di Firenze fra il 2006 e il 2008 c’è stato un incremento tanto consistente quanto preoccupante. Si parla infatti dei soli casi denunciati, delle donne che hanno avuto il coraggio di uscire allo scoperto. Non sappiamo quanti siano in realtà i casi di violenza. Il 90% dei casi di stupro avviene nell'ambito familiare, da parte del partner o del marito. Le donne che subiscono violenza sono nella maggior parte donne istruite, laureate o diplomate, donne che svolgono spesso una professione autonoma.

C'è quindi anche una questione importante da porre sul rapporto uomo-donna, sulle loro relazioni sociali, ma anche su quelle affettive.
A Firenze di violenza alle donne si occupa Artemisia, associazione convenzionata con il Comune di Firenze, che svolge un ampio lavoro in merito e che partecipa all’iniziativa. Nella gran parte dei casi si occupa di violenza fisica e psicologica, ma anche economica, sessuale, a volte di vere e proprie persecuzioni. Ma la violenza non è solo questa. C’è anche una violenza sulle donne che viene perpetrata attraverso discriminazioni o moderne crociate, che coinvolgono movimenti, a volte stati.

Leggi promulgate da uomini, che limitano la libertà e i diritti delle donne. Una violenza che viene da lontano, dallo storico bisogno del potere maschile di controllare la capacità riproduttiva delle donne, potere unico e non condivisibile che alle donne è stato fatto pagare a caro prezzo, in vari periodi storici e in molti modi, da società che non hanno accettato e non accettano la “diversità” delle donne. Al convegno intervengono una ventina fra autrici e attrici: Valeria Patera, Simona Gonella, Elena Pugliese, Graziella Pizzorno, Raffaella Battaglini, Antonella Questa, Beatrice Visibelli, Monica Bauco, Silvia Calamai, Donatella Diamanti, Daniela Morelli, Giovanna Querci Favini, Lucilla Lupaioli, Chiara Casarico, Tiziana Scrocchi, Pia Fontana, Cecilia Gallia, Rosaria Lo Russo, Caterina Casini.

Partecipano anche gli allievi del quinto anno di corso della Scuola Nazionale di Scrittura Teatrale con sede presso il Teatro Manzoni. Le letture si alterneranno al dibattito fra le 18 e le 20,30. Alle 21,30 uno spettacolo di Pia Fontana, che ne ha curato anche la regia, ispirato alla vera storia di Natasha Kampusch, la ragazza austriaca sequestrata per otto anni dal suo rapitore.

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