Referendum sulla tramvia: il bicchiere è mezzo pieno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2008 15:18
Referendum sulla tramvia: il bicchiere è mezzo pieno

Per i fautori del SI la vittoria e' un grande segnale, per i fautori del NO è insignificante per la fievole partecipazione al voto. L’Amministrazione comunale di Scandicci, ad esempio, ribadisce l'intenzione di procedere rapidamente al completamento della linea 1 per far sì che tra la sua messa in esercizio e la realizzazione delle linee 2 e 3 passi il minor tempo possibile.
Contemporaneamente c'è chi apprezza il valore dei risultati del sondaggio on line sulla tramvia al quale da giovedì 14 a domenica 17 febbraio 2008 hanno partecipato i cittadini dei Comuni dell’Area Metropolitana fiorentina: “Dal sondaggio on line sulla tramvia – ha dichiarato il Sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini – emerge che l’opinione dei cittadini dell’area fiorentina è nettissima a favore".

In effetti il sondaggio on line ha dato una netta indicazione positiva verso l’opera, ma sono soltanto 345 i votanti complessivi.
Sopratutto sorprendono le parole dell'Assessore Graziano Cioni, che già ieri sera minimizzava la portata della sconfitta. Eppure, venti anni fa, Cioni fu protagonista di una consultazione referendaria comunale molto simile a quella di ieri. Il 30 ottobre 1987, su 354.730 aventi diritto al voto, solo 158.000 risposero alla consultazione, di questi 110.000 in modo favorevole alla Zona a traffico Limitato istituita dall'allora assessore alla mobilità.

Cioni cantò vittoria e presentò nuovi progetti per andare avanti. Oggi lo stesso assessore, con argomenti esattamente opposti, sminuisce la sconfitta dell'Amministrazione e intende andare avanti. E dire che venti anni fa i cittadini avevano almeno ricevuto a domicilio le schede referendarie, mentre c'è da credere che ieri tanti fiorentini non fossero informati in tutto, o in parte, della consultazione.
“E’ inutile girarci intorno, questa è una sconfitta inattesa, che brucia e molto.

Dobbiamo capire che per opere pubbliche strategiche, come la tramvia a Firenze, la prima infrastruttura si chiama: comunicazione pubblica. L’informazione ai cittadini dei progetti e delle modalità di realizzazione, dei tempi di esecuzione e delle gigantesche opportunità di avere sistemi di mobilità moderna e più ecologica, non può essere lasciata per lungo tempo nelle sole mani di comitati o di personaggi in cerca d’autore. Così si alimenta una controinformazione allarmistica, falsa e inconcludente, come sta accadendo anche nel caso degli impianti di termovalorizzazione.

Le istituzioni devono mettere la comunicazione al primo posto, garantendo il massimo coinvolgimento dei cittadini”. Così Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale, commenta l’esito del referendum sulla tramvia di Firenze.
Nicola Novelli

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