Alimentazione e Sport: scoperta relazione tra clima e obesità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2007 18:33
Alimentazione e Sport: scoperta relazione tra clima e obesità

Firenze 18 ottobre 2007 – Il caldo può favorire lo sviluppo dell’obesità e il diabete e questo dimostra il ruolo fondamentale che può avere la temperatura esterna nella lotta a queste malattie. Lo ha detto stamani ad Empoli il prof. Saverio Cinti Ordinario di Anatomia Umana all’Università di Ancona e Presidente Eletto della Società Italiana Obesità, nell’ambito del V° Congresso Nazionale della SIAS (Società Italiana Alimentazione e Sport) organizzato in collaborazione con la ASL 11 di Empoli e Fondiaria SAI, in corso di svolgimento nei locali del Polo Universitario della città toscana e che vede riuniti 250 tra medici e specialisti di fama nazionale che si confrontano sui temi della corretta alimentazione degli sportivi e sull’obesità e gli altri disturbi alimentari.

Questa teoria innovativa, che deriva da tanti anni di studi e pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche, è stata messa a punto dal prof. Saverio Cinti e della sua equipe dell’Istituto di Anatomia Umana della Facoltà di Medicina dell’Università di Ancona. Secondo questi studi nel corpo umano esistono due tipi di tessuti adiposi ( grassi), quello “bianco” che è ampiamente conosciuto e composto dalle tradizionali cellule grasse e quello “bruno” che invece ha una funzione totalmente diversa e che si oppone all’ accumulo di grasso favorendo la difesa dell’organismo contro il diabete e l’obesità considerata ora una vera e propria malattia.

Questo perché rispetto al “bianco” contiene una molecola specialissima che invece che produrre energia come fanno tutte le altre cellule, producono calore. Fino ad ora il tessuto adiposo “bruno” era stato individuato solo nei neonati ma è stato scoperto che tende a svilupparsi entro i primi quindici anni di vita. Nei teen ager infatti secondo una statistica è stato dimostrato che su 100 ragazzi dai 15 ai 16 anni il 20% è abbondantemente provvisto di tessuto “adiposo bruno”. Poi è stato trovato negli adulti e in misura maggiore in tutti gli individui che vivono nei paesi con clima freddo che quindi hanno meno rischi di ammalarsi di obesità e di diabete rispetto a quelli che vivono nei paesi caldi a prescindere dal regime alimentare.

Il messaggio innovativo che vogliamo lanciare – spiega il prof. Saverio Cinti – soprattutto ai pediatri e ai genitori è di non tenere troppo al caldo i propri figli fino a 15 anni. D’inverno basta tenere in casa e nelle scuole una temperatura di 19° per far crescere la presenza di tessuto “adiposo bruno” che può aiutare l’individuo a prevenire l’obesità e il diabete”. In più l’altra novità, individuata dal prof. Saverio Cinti è che le cellule mature possono cambiare identità in modo del tutto inaspettato.

Tale fenomeno cellulare potrebbe superare il problema etico legato all’ uso delle cellule staminali embrionali aprendo nuovi orizzonti nell’ uso delle cellule nel futuro della medicina.

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