Dal Giardino Bardini al Museo Horne: una mostra sul progetto educativo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 settembre 2007 22:17
Dal Giardino Bardini al Museo Horne: una mostra sul progetto educativo

27 settembre 2007- Il Giardino Bardini scoperto e raccontato dai bambini. La sua storia, la sua ricchezza botanica, le cure e le attenzioni che possiamo dedicare agli spazi verdi che vivono nascosti nel cuore della città. E’ questa l’esperienza educativa al centro del progetto “Dal Giardino Bardini al Museo Horne” - promosso dalle Fondazioni Horne e Bardini-Peyron in collaborazione con L’immaginario Associazione Culturale e con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e della Regione Toscana - da cui nasce l’originale mostra “Il giardino nel museo: cerealia”, inaugurata oggi alla presenza di Antonio Paolucci, presidente della Fondazione Horne, Edoardo Speranza, presidente dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Daniela Lastri, assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Firenze e Elisabetta Nardinocchi, direttrice del Museo Horne.
Una delle foto che hanno vinto il concorso fotografico: "Scala del Tempo" di Tommaso Fragassi
Allestita dai giovani artisti Andrea Caretto e Raffaella Spagna, all’interno degli spazi del Museo Horne, l’esposizione rappresenta la naturale conclusione di un percorso educativo che nel corso dell’anno scolastico 2006/2007, ha coinvolto circa 850 persone tra insegnanti e bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Durante l’anno scolastico, dopo il corso di formazione preliminare rivolto agli insegnanti, sono stati predisposti itinerari interattivi e ludici di esplorazione del giardino differenziati per fasce d’età, a cui hanno fatto seguito laboratori didattici all’interno del museo, utili ad approfondire e rielaborare in modo creativo gli spunti emersi dalle visite all’aperto.
E proprio dai laboratori di cui sono stati protagonisti i bambini, provengono le piante di cereali messe a coltura, le maquettes di giardini create dentro scatole di cartone utilizzando materiali naturali e di recupero che ora rivivono in una dimensione nuova, disposte nell’ambiente del Museo Horne, come vere e proprie opere d’arte.

Si realizza così un inedito intreccio tra arte contemporanea, architettura rinascimentale di Palazzo Corsi e dimensione educativa del progetto che oltre a coinvolgere la Fondazione Horne e la Fondazione Parchi Monumentali Bardini-Peyron, si è avvalso anche della preziosa collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione del Comune di Firenze e in particolare dell’iniziativa “Le chiavi della città”.
Del progetto educativo “Dal Giardino Bardini al Museo Horne”, è parte integrante il concorso fotografico individuale a premi, sul tema “Il Giardino Bardini e la città”, riservato ai ragazzi che hanno partecipato con la classe alle attività del progetto.

Due le categorie in gara: la senior (dalla prima alla terza media) e la junior (dalla prima alla quinta elementare). Il primo premio della categoria senior è stato assegnato dalla giuria a Tommaso Fragassi (Scuola Media Dino Compagni, I E) con "Scala del Tempo", il secondo premio a Edoardo Giuliano (Scuola Media Dino Compagni, I E) con "Fontana Magica", il terzo premio a Sheyla Yparra Guirre Cruz (Scuola Media Dino Compagni, I E) con "Un Bel Panorama". Il vincitore della categoria junior è invece, Massimiliano Giontella (Scuola Primaria Nadia Nencioni, II A) con "Rosa Fortunata", il secondo premio è stato assegnato a Lara Anzillotti (Scuola Primaria Nadia Nencioni, II A) con "Il Ruscello del Dragone", il terzo premio è andato a Chiara Arcangiolini (Scuola Primaria Nadia Nencioni, II A) con “Senza Titolo”.

“Il successo di questa iniziativa “ ha dichiarato Elisabetta Nardinocchi direttrice del Museo Horne “ci sprona a fare sempre di più e meglio. Ecco perché per l’anno scolastico 2007/2008 abbiamo presentato alla Regione Toscana un nuovo progetto che ha come capofila il Museo Horne ma coinvolge concretamente la Fondazione Bardini-Peyron con il Giardino Bardini e prevede l’ampliamento della rete museale alla Fondazione Marini San Pancrazio.”

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