Sanità: ideale il modello toscano per le liste di attesa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 settembre 2007 13:54
Sanità: ideale il modello toscano per le liste di attesa

Firenze, 4 settembre 2007- Stamane la Livia Turco ha definito “Ideale il modello toscano per le liste di attesa, ma non e’ che possiamo estenderlo d’imperio a tutte le regioni. In Toscana funziona alla grande l’altro meccanismo anti-attese che prevede che il cittadino, pur di non aspettare tempi biblici per avere un esame, possa rivolgersi al privato e farsi rimborsare il costo della prestazione. ”. Il ministro della Salute era ospite della trasmissione ‘A viva voce’, di Radio 24.
“La Ministra Turco è male informata e questo più che farci ridere ci indigna.

Da un Ministro, per di più della Salute, ci aspettavamo una posizione più responsabile ma soprattutto più rispettosa della verità”. E’ la replica di Annamaria Celesti, vicepresidente della Commissione sanità in Consiglio regionale “Sono forse ideali – precisa l’esponente di Fi – i 180 giorni di attesa a Pistoia e Pescia per una risonanza magnetica, i 330 giorni per una mammografia al Cisanello di Pisa, i 270 di Pontedera, i 360 di Careggi a Firenze e i 180 all’ospedale del Mugello sempre per una mammografia? E come definire l’attesa di 360 giorni per una mineralometria ossea? A Lucca, poi, sono necessari 180 giorni per un clisma opaco, ancora 180 per una radiografia al tubo digerente e 90 per terapie specifiche collegate ad artrite remautoide.

In Valdera servono 47 giorni per una visita ginecologica, 52 per una ortopedica, 113 per una visita endocrinologia, mentre a Pistoia servono 90 giorni per una visita ortopedica”. “Se questo è il modello d’eccellenza - sottolinea ancora Annamaria Celesti – chissà cosa non succede nelle altre Regioni! Lasciamo alla Turco, e al suo evidente intento di mistificare la realtà pur di portare ancora una volta il suo “soccorso rosso” all’assessore Rossi, la responsabilità di queste sue valutazioni: in Toscana le fasce più deboli della popolazione, come lo stesso Rossi conferma “chi meno può, meno sa,” stentano ad usufruire dei servizi territoriali e ospedalieri e della prevenzione.

E rimane in lista di attesa.” “Con buona pace – conclude la Celesti – dell’eccellenza del sistema sanitario toscano, del suo mentore, l’Assessore Rossi, dell’ineffabile Ministro Turco che ancora una volta dovrebbe conoscere a fondo la situazione prima di esporsi sui media sparando verità che qualsiasi cittadino-paziente è in grado di contestare perché paga sulla propria pelle i molti disservizi”.

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