Pomodoro fiorentino a rischio: il clima favorisce malattie che attaccano la produzione tipica locale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2007 14:58
Pomodoro fiorentino a rischio: il clima favorisce malattie che attaccano la produzione tipica locale

Firenze, 4 luglio 2007- Si annuncia una stagione difficile per il ‘Pomodoro fiorentino’. A mettere a rischio una delle produzioni più tipiche della piana fiorentina è il clima caldo-umido che ha favorito, in quest’ultimo periodo, gli attacchi di patogeni fungini altamente pericolosi, come Peronospora, Alternaria e Cladosporiosi. Malattie di stagione, per certi versi, ma rese molto più aggressive dalle condizioni meteorologiche, come sta avvenendo anche per la batteriosi per i fagiolini, la virosi per le zucchine fiorentine o la cidia, che sta attaccando i peschi della zona.
“Siamo di fronte a una presenza inconsueta di attacchi fungini – spiega Simone Tofani, responsabile del Settore tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia -, che rischia di colpire pesantemente la produzione di qualità del ‘Pomodoro fiorentino’, sia in campo che in serra.

Il clima caldo umido, infatti, ha reso molto più aggressivi e frequenti gli attacchi fungini alle coltivazioni, che si legano prevalentemente alle aree di Ugnano, Mantignano, Scandicci e Sesto Fiorentino. La Peronospora del pomodoro attacca tutte le parti della pianta, con macchie decolorate sulle foglie, mentre l’Alternaria si presenta con macchie nere necrotiche su foglie e busto o tacche circolari sui frutti. La prima può portare alla perdita dell’intero raccolto, per essiccazione della pianta o perdita dei frutti, mentre la seconda rende non commerciabile il prodotto.

Particolarmente dannosa è anche la cladosporiosi, un altro fungo, che si manifesta con macchie giallastre sulle foglie e bruno-nerastre sui frutti. La soluzione migliore è quella di prevenire, con la lotta integrata e prodotti rispettosi dell’ambiente, perché la cura successiva, quando l’attacco fungino si è già manifestato risulta molto più difficile”.
Situazione critica anche per altri ortaggi e per la produzione di frutta, soprattutto le pesche.
“Abbiamo registrato una presenza forte della ‘Cidia molesta’, il baco della pesca, - ammette Tofani – che sta colpendo le produzioni di cotogne e di altre varietà, nell’area di Scandicci, Firenze Sud e Mugello, mentre le produzioni di zucchini fiorentini e fagiolini sono alle prese con i consueti e devastanti attacchi di, rispettivamente, virosi e batteriosi.

Il clima ha favorito gli agenti patogeni, sia fungini che non, lo vediamo anche con la vite, che è alle prese con attacchi di peronospora in continua crescita. Anche qui, la soluzione migliore è sempre cercare di prevenire, per non mettere a rischio la prossima vendemmia: chi non lo ha fatto corre grossi pericoli per la sua produzione”.

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