Ricordate in Palazzo Vecchio tutte le vittime del terrorismo, mafia e criminalità comune: premiati i vincitori del concorso "Per non dimenticare"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 maggio 2007 17:43
Ricordate in Palazzo Vecchio tutte le vittime del terrorismo, mafia e criminalità comune: premiati i vincitori del concorso

Un concorso per i giovani delle scuole medie, per non dimenticare la strage di Capaci, 15 anni dopo. Circa 200 studenti delle scuole medie inferiori "Botticelli - Puccini" e "San Giuseppe dell'Apparizione", hanno preso parte all'iniziativa "Per non dimenticare - commemorazione di tutte le vittime del dovere, del terrorismo, della mafia e della criminalità", organizzata questa mattina in Palazzo Vecchio, per il secondo anno consecutivo, dal sindacato autonomo della polizia (Sap), in collaborazione con l'assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Firenze.

"Quella di oggi - ha spiegato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri - è stata un'occasione importante per ricostruire la memoria ma anche per costruire il futuro, educando alla consapevolezza e alla coscienza critica. Questa è la strada per formare i nuovi cittadini e una società più capace di combattere mafia, criminalità e terrorismo. Le voci di chi è stato ucciso per difendere le istituzioni democratiche devono ancora parlare alla nostra intelligenza e al nostro cuore". In coincidenza con il 15° anniversario della strage di Capaci, nella quale furono uccisi il magistrato Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta, e per ricordare coloro che hanno lottato contro il crimine in nome della giustizia, è stato indetto un bando di partecipazione che prevedeva la stesura di un elaborato sul seguente tema: "Immagina di ricevere una lettera da un ragazzo che vive in una realtà dove c'è la legge dei prepotenti.

A scuola trova il bullo, in piscina incontra l'arrogante, sotto casa c'è lo spacciatore o chi pretende dei soldi dalle persone in cambio di protezione. Che cosa pensi di raccontare?". I lavori, quasi tutti incentrati sul tema del bullismo, sono stati letti dagli stessi studenti e subito dopo, nel Salone dei Duecento, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione. Durante l'iniziativa sono intervenutiti l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri, il procuratore aggiunto Giuseppe Soresina, il questore vicario Giancarlo Benedetti, Gianni Tonelli, segretario nazionale del Sap e Carlo Papini segretario provinciale del sindacato autonomo di polizia.

Erano presenti il presidente della quinta commissione Dario Nardella, il vicepresidente Enrico Bosi, i consiglieri Stefano Alessandri e Giovanni Varrasi. Il concorso è nato con l'obiettivo di far conoscere alle giovani generazioni gli eventi drammatici che hanno segnato la nostra storia recente, e per indurre alla riflessione su temi importanti quali la giustizia, la legalità e il senso civico, come elementi costitutivi delle vita quotidiana.

Nel suo intervento il procuratore aggiunto Soresina ha ricordato l'importanza del rispetto della legalità, il sacrificio del capitano dei carabinieri Basile, ucciso dai killer di Cosa Nostra a Monreale (Palermo) la sera del 5 maggio 1980 mentre, a fianco della moglie e con in braccio la figlioletta, stava rientrando in caserma e la strage di Pizzollungo, quando, il 2 aprile 1985 un'autobomba collocata dalla mafia per uccidere il magistrato Carlo Palermo provocò la morte di una giovane madre e due suoi due figli.

Il questore vicario Benedetti ha invece sottolineato che in quasi un ventennio, dal 1969 al 1988, ben 428 persone sono state ammazzate dai terroristi. Il segretario provinciale del Sap, Carlo Papini, ha sottolineato "questo tipo di iniziative servono ad avvicinare i giovani alle istituzioni. Tanti dei ragazzi che questa mattina erano presenti nel Salone dei Duecento non erano nati quando le autobombe scoppiarono a Capaci e via D'Amelio e Palermo e in via dei Georgofili a Firenze ma per non far ripetere quelle pagine buie della nostra storia è necessario educare i giovani, facendo loro conoscere da vicino, in un rapporto di amicizia, chi, ogni giorno, lavora per tutelare la loro sicurezza e quella delle loro famiglie".

Al termine della manifestazione, alla quale il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito la medaglia d'argento, è seguito un minuto di silenzio ed è stata accesa una fiaccola commemorativa. (mr)

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