Family Day, oppure All Families Day?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 maggio 2007 14:42
Family Day, oppure All Families Day?

Alla vigilia dalle manifestazioni del Family day e del Coraggio laico, non si placano le polemiche sulla conferenza di Firenze, alla quale non sono state invitate le associazioni di omosessuali. “La famiglia è per noi un valore fondamentale e imprescindibile -spiega Cosimo Zecchi, presidente provinciale di Firenze annunciando l'adesione di Azione Universitaria al Family Day- Per questo, in un periodo dove la famiglia è costantemente sotto attacco, è doveroso scendere in piazza. Non è solo per difendere questo valore che aderiamo alla manifestazione, ma per chiedere a gran voce 'più famiglia' nelle politiche sociali ed economiche che molto spesso trascurano quello che è il nucleo fondamentale della società.“
Una fiaccolata lungo le vie del centro è l'altra faccia della manifestazione a favore della famiglia tradizionale che avrà una sua appendice a Firenze il 17 maggio organizzata da Alleanza Nazionale.

“E' con grande entusiasmo – dichiara Elisa Zanetti, presidente del neonato Circolo delle Libertà 'La Firenze che vorrei” – che comunichiamo la nostra piena adesione I temi di sicurezza e denuncia del degrado sono pienamente condivisi dal nostro circolo che punta la propria identità politica proprio sul rilancio di Firenze e del suo centro storico. D'altronde quando viene a mancare la sicurezza di girare per le strade della propria città, a farne le spese è la libertà dell'individuo e del cittadino.

Non si tratta di una battaglia ideologica ma di un diritto fondamentale che l'amministrazione dovrebbe garantire Per il nostro circolo, composto da giovani simpatizzanti di Forza italia, di Alleanza Nazionale, ma anche da persone che si avvicinano alla politica per la prima volta, sarà la prima uscita ufficiale e l'occasione per dimostrare che chi ama Firenze e la sua storia Giovedì sarà in Piazza Libertà a difenderla.”
"Ho aderito a titolo personale al comitato promotore che organizza la festa del 12 maggio in Piazza Navona per celebrare l’anniversario della vittoria dei No nel referendum sul divorzio -spiega Massimo Lensi (FI)- Una testimonianza del coraggio laico e una festa che, è bene ricordarlo, non nasce come contro-manifestazione o in contrapposizione al cosiddetto Family day, ma per offrire a chi ritiene la laicità (senza aggettivi) un bene non disponibile, l’opportunità di ritrovarsi insieme per ricordare quel 12 maggio 1974.

Un giorno indimenticabile che dette il via ad un’importante stagione di riforme per l'affermazione dei diritti civili in Italia, prima fra tutte la riforma del diritto di famiglia del 1975. Molti oggi in Italia usano definirsi“laici”, a volte con l’aggiunta di aggettivi come “credenti” o di bizzarri ossimori come “atei devoti” e via dicendo. Chiunque ha diritto alla sua identità, ma la festa del Coraggio Laico permette a tutti coloro che si sentono laici-e-basta di rivendicare e difendere le conquiste civili iniziate negli anni ’70.

Ecco, la scommessa del 12 maggio sta proprio qui, nel non abbassare la guardia di fronte all’offensiva culturale e politica di chi della laicità fa scempio e mero strumento utile a discriminare le diversità e a fomentare uno scontro di civiltà che esiste solo negli incubi del sonno della ragione. C’è una sola laicità, quella che affonda le sue radici nell’indiscutibile diritto dell’individuo alla propria, inalienabile, libertà".
E mentre Cesare Salvi ironizza «già fatto a Pasqua a Lecce con mio fratello e mia sorella», la Sinistra giovanile toscana lancia per domani venerdì 11 maggio l’ “All families day”, una giornata di mobilitazione in tutta la Regione, in cui si ribadisce il valore della famiglia,ma si richiede anche il riconoscimento della dignità giuridica e sociale per tutti i tipi di unioni civili.

«Non è nostra intenzione minare le fondamenta della famiglia tradizionale o creare famiglie di serie B - continua Andrea Guarnieri, segretario Sg Empolese Valdelsa- ma riteniamo necessario mettere in campodelle serie politiche per la famiglia, come l’ampliamento di posti negli asili nido, accesso facilitato alla casa, stabilità lavorativa. Riteniamo però che allo stesso tempo si debba evitare che milioni di coppi, dello stesso sesso o diverso, siano discriminate nei propri diritti solo per il fatto di non scegliere il matrimonio».
“Stiamo assistendo ad una trasformazione della nostra società, nella quale anche la Famiglia diventa elemento di cambiamento: ed è proprio per questi mutamenti che la Politica e le Istituzioni con forza devono intervenire per promuovere, salvaguardare e aiutare l’istituzione della Famiglia come prevista dall’Art.

29 della Costituzione Italiana”. Il consigliere de La Margherita Piero Giunti puntualizza il proprio punto di vista dopo l’approvazione, in Consiglio provinciale, della mozione sulle coppie di fatto. “Il documento votato in Consiglio Provinciale, afferma che la proposta di legge: “Diritti e Doveri delle persone stabilmente conviventi” non va a creare una alternativa alla famiglia già esistente, in quanto questo D.D.L. sottolinea che la titolarità dei diritti dei doveri e delle facoltà stabilite, è la situazione di fatto, e non un patto tra i conviventi o altro elemento consensuale.

Con questo disegno di legge, per essere chiari non si va a riconoscere un nuova forma di famiglia, ma semplicemente a normare una situazione di fatto che nella nostra sociètà si sta creando. Il documento oltre ad invitare il Parlamento Italiano ad approvare questa proposta di Legge, invita il Governo a adoperarsi quanto prima, anche in base a quanto emergerà dalla Conferenza Nazionale sulla Famiglia che si terrà a Firenze a fine Maggio, a legiferare e favorire tutte quelle azioni necessarie per aiutare e promuovere la famiglia.

Credo che un approccio strumentale a questi temi sia dannoso e non serva a nessuno – sottolinea Piero Giunti – ma, soprattutto, rischia di danneggiare e limitare quei soggetti che vorremmo difendere: la famiglia fondata sul matrimonio è un bene prezioso e fondamentale per la nostra società, e a dire questo non sono solo i cattolici, ma è la nostra Costituzione Italiana. Inviterei tutti, a recuperare quel senso di valori condivisi che da sempre hanno conciliato il bene comune con le responsabilità e diritti delle singole persone.

Ed è con questo spirito che aderisco a titolo personale alla manifestazione del Family Day di sabato prossimo, ma soprattutto – conclude Giunti – seguirò con particolare attenzione i lavori della Conferenza Nazionale sulla Famiglia che si terrà a Firenze, sperando che da tale momento il Governo possa individuare soluzioni e proposte concrete per aiutare con interventi strutturali le Famiglie Italiane”.

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