Presidenziali francesi. Questa sera confronto televisivo Royal- Sarkozy

Redazione Nove da Firenze
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02 maggio 2007 11:49
Presidenziali  francesi. Questa sera confronto televisivo Royal- Sarkozy

(Parigi,2 maggio) - Tra i 20 e i 30 milioni di telespettatori dovrebbero essere davanti alla tv alle 20.30 di oggi per seguire il faccia a faccia televisivo fra i due finalisti delle elezioni presidenziali francesi, Nicolas Sarkozy e Segolene Royal, momento decisivo di questo fine di campagna elettorale prima del ballottaggio di domenica prossima. Da una parte, il candidato dell'Ump ha dichiarato di volere un dibattito "rispettoso e fermo". Dall'altra, la candidata socialista desidera un "confronto" in cui il suo rivale "non faccia la parte della vittima".

I due candidati in corsa per l'Eliseo si sfideranno in diretta su TF1 e France 2 e a condurre il duello saranno Patrick Poivre d'Arvor e Arlette Chabot, due volti famosi dei tg delle due reti televisive, la prima privata, la seconda pubblica. Le regole saranno quelle dei dibattiti tradizionali: i due rivali saranno l'uno di fronte all'altro, separati da un tavolo lungo due metri, ognuno avrà davanti un cronometro. I posti sono stati tirati a sorte: Sarkozy sarà a destra dello schermo, la Royal a sinistra.

E' previsto inoltre che non ci saranno primi piani di un candidato mentre l'altro parla. Ancora l'ultimo sondaggio Tns Sofres per Le Figaro dà per favorito Sarkozy, eletto con il 52% dei voti contro il 48% per la Royal. I media invece non esitano a parlare di "duello televisivo". La maggior parte dei francesi tuttavia non considera questo faccia a faccia come determinante per il risultato delle elezioni. E' almeno quanto emerge da un sondaggio TNS Sofres pubblicato oggi da Le Figaro: per il 62% dei francesi il dibattito ha un ruolo "secondario", mentre solo il 36% lo considera "decisivo".

Sono comunque in buona parte d'accordo che servirà a chiarire alcuni punti: le qualità comunicative dei candidati (74%), le loro proposte (71%), la personalità (66%), quello che faranno se sono eletti (62%) e il modo in cui governeranno (60%).

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