Audizione urgente in Regione sul sottoattraversamento AV di Firenze: la chiede Idra dopo il sopralluogo nelle gallerie ammalorate del Mugello

Redazione Nove da Firenze
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08 marzo 2007 23:32
Audizione urgente in Regione sul sottoattraversamento AV di Firenze: la chiede Idra dopo il sopralluogo nelle gallerie ammalorate del Mugello

Firenze, 8.3.’07- “Il fatto che si forniscano versioni edulcorate e rassicuranti dei danni ambientali severi e irreversibili perpetrati in Mugello – ridotti magari, leggiamo, al rango di “danni mediatici”! - ci indigna non poco. A maggior ragione se pensiamo che da una Commissione Ambiente sembra legittimo attendersi una sensibilità particolarmente vigile”. L’associazione ecologista toscana Idra scrive alla Commissione Ambiente e Territorio della Regione dopo il suo sopralluogo alle gallerie in demolizione e ricostruzione nel Mugello, e chiede un’audizione urgente sulla tratta TAV del Mugello e sul sottoattraversamento di Firenze.

La lettera è stata trasmessa per conoscenza anche al presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini.
Al termine del sopralluogo nelle gallerie TAV, ai microfoni di una emittente TV il consigliere di maggioranza Ardelio Pellegrinotti, richiesto di un giudizio, aveva dichiarato: “Mi sembra che possiamo essere soddisfatti. Le opere sono andate come era previsto, mi sembra che si rispettino anche i tempi, e quindi credo che questa, che è un’opera fondamentale per tutto il nostro paese, verrà conclusa nei tempi””.

Anche il consigliere di opposizione Marco Carraresi non aveva nascosto la propria soddisfazione: “Userei una parola: finalmente! Sono mesi, ben prima di altre trasmissioni televisive, che chiedevamo questo sopralluogo per verificare lo stato dei lavori, i danni, i rifacimenti; questa sorta di segretezza, questa sorta - come dire - di non far vedere, ci aveva fortemente insospettito. Insomma, un problema di trasparenza che poteva essere facilmente risolto in tempi non sospetti, senza tutti i danni mediatici che poi ci sono stati su questa realtà, e su questa vicenda così importante”.

Quanto al Presidente della Commissione, queste le sue conclusioni: “Noi siamo di fronte a un’opera strategica, che la Toscana deve utilizzare al massimo. Perché anche nel momento in cui i cambiamenti climatici non sono più una minaccia ma una realtà drammatica, noi possiamo finalmente tra due anni spostare quote di traffico passeggeri, ma soprattutto merci, su ferrovia”.
Idra, che segue sin da prima dell’inizio della cantierizzazione la sconcertante vicenda TAV, ha seri e fondati motivi per ritenersi preoccupata dei contenuti di queste dichiarazioni.

“Per ciò che si afferma e per ciò che si tace, scrive l’associazione, esse appaiono denotare una inquietante ignoranza o sottovalutazione degli atti e dei fatti”. E incalza: “E’ notorio che: a) il costo della tratta TAV Bologna Firenze, si è quintuplicato; b) le più recenti stime ufficiali (largamente ottimistiche) sulla durata dei lavori rivelano un incremento del 100% nei tempi: da 6,5 anni (la messa in esercizio era prevista per il 2003, e i lavori sono iniziati a luglio 1996) a 13 anni (ovvero a metà del 2009); c) quand’anche quest’ultima previsione venisse rispettata mancherebbero 60 km di galleria parallela di soccorso; d) secondo il prof.

Aurelio Misiti, oggi consigliere del ministro delle Infrastrutture, l’adeguamento della tratta TAV a questi criteri di sicurezza farà lievitare ulteriormente i costi del 30-40%; e) oltre 150 milioni di metri cubi di acqua di montagna sono stati drenati dalle falde dell’Appennino”. Come si fa, di fronte a questi dati, a sostenere il teorema per cui la TAV sarebbe una “grande opera” trasportisticamente strategica e per giunta rispettosa dell’ambiente? In un’Italia che per giunta il CNR ha recentemente descritto come soggetta a sensibile rischio siccità?
Quanto ai riflessi ambientali del preteso valore trasportistico della tratta TAV Bologna-Firenze, scrive Idra, “attendiamo qualcosa di più delle semplici petizioni di principio: chiediamo di rendere pubblico il documento ufficiale che illustra il modello tecnico ed economico di esercizio della linea sulla base del quale il Presidente può affermare che – al termine di tutti i guai ambientali e erariali – RFI e Trenitalia saranno in grado di “spostare quote di traffico passeggeri, ma soprattutto merci, su ferrovia””.
I cittadini associati in Idra dicono di nutrire inoltre forti timori per le conseguenze nefaste che deriveranno da questo approccio alla realtà se lo si proietta sulla cantierizzazione AV della città di Firenze, cara all’UNESCO.

Per questo chiedono un’audizione urgente alla Commissione, affinché i documenti istituzionali in loro possesso siano ancora una volta messi a disposizione del Consiglio regionale. “Qualora la lezione del Mugello non porti a cambiare decisamente scelte e metodo di governo, conclude Idra, cosa potremo aspettarci dal ciclopico sottoattraversamento della “capitale della cultura”? L’ottimismo a nostro avviso irragionevole palesato dalla Commissione, dietro il quale si celano i risultati fortemente inquietanti che derivano dall’esperienza del Mugello, suona a noi come un atto non responsabile, che ci sentiamo tenuti a contrastare con la forza dei dati e dei fatti.

Avvertiamo il bisogno di documentarvi, guardandovi negli occhi, ciò che è sotto gli occhi di tutti, e di comunicarvi nella competente sede istituzionale quanto inadeguata appare a noi a la vostra azione rispetto alle esigenze che i fatti drammaticamente pongono”.

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