Libri: Cosa rimane dopo Srebrenica di Elvira Mujcic

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2007 23:38
Libri: <I>Cosa rimane dopo Srebrenica</I> di Elvira Mujcic

Dopo l’inattesa sentenza della Corte di giustizia dell’Aja che solleva la Serbia da ogni responsabilità nel genocidio di Srebrenica, Infinito edizioni presenta questo incredibile diario di viaggio e di vita scritto da una ragazza nata e cresciuta nella ex enclave dove l’11 luglio 1995 si è consumato il genocidio dei cittadini d’origine musulmana.
Con questo libro Elvira Mujcic “ha voluto far conoscere ed esprimere le conseguenze dell’immane eccidio di Srebrenica rivivendolo in se stessa, nei propri sogni e incubi, nei suoi amori giovanili e nelle sue disillusioni.

Questo libro è una rara testimonianza proprio perché, a differenza di molti altri testi analoghi, ha trovato un’adeguata espressione letteraria” (dalla prefazione di Predrag Matvejevic).
Il libro di Elvira Mujcic è semplicemente unico, emozionante, duro. In ogni parola è presente una forza d’urto e un impeto rari. In ogni capitolo sono possenti la sua sofferenza, la lacerazione, la certezza della sua piccola vita offuscata dal dramma globale della guerra, la sua giovinezza condizionata, ma anche il suo entusiasmo, l’esuberanza di chi vuole recuperare il tempo perduto.
Al di là del caos è un libro raro perché intelligente e mai banale, è un’auto-terapia per andare al di là di qual caos infernale che procura quei danni “collaterali” di cui mai nessuno parla, di cui mai nessuno si preoccupa.

È, in più, un continuo rimbalzare da qui a lì, dall’Italia alla Bosnia, un irrefrenabile cercare un posto per esistere. Ma è anche un atto d’accusa rabbioso nei confronti di un mondo che si dimostra sempre opportunista e non punisce chi si è macchiato di colpe spaventose, come nel caso dei responsabili del genocidio di Srebrenica.
Accompagnano il libro canzoni e odori che sembrano la colonna sonora di una vita.
Parte dei diritti d’autore di questo libro è destinata alla CASA PAPPAGALLO di Tuzla, una casa-famiglia per ragazzi che devono lasciare l’orfanotrofio, gestita dall’associazione Tuzlanska Amica; altri proventi sono destinati al progetto dell’associazione Pl@netnoprofit ABCSOLETERRE A SCUOLA, per garantire il diritto all’istruzione e a percorsi ludico-formativi ai bambini di Chaouia-Ouardigha, in Marocco.
Con il patrocinio delle Province di Cremona, Lodi e Parma e dei Comuni di Cevo e Pescara.

L’autrice
Elvira Mujcic è nata nel 1980 in una località serba.

Si è trasferita poco dopo a Srebrenica, in Bosnia, dove è vissuta fino all’inizio della guerra, nel 1992. Da Srebrenica si è spostata con sua madre e i fratelli in un villaggio della Bosnia centrale, nella speranza che lì la guerra non arrivasse. Da lì il destino l’ha portata poco dopo in Croazia, dove è vissuta per un anno in un campo profughi. Poi l’arrivo in Italia, dove vive tuttora. Nel 2004 si è laureata in lingue e letterature straniere e si è stabilita a Roma.

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