4 gennaio 2007- Dopo ripetute inadempienze nell’avvio dei lavori per il progetto di ampliamento della scuola Spinelli, in via Neruda a San Giusto, con una determinazione il dirigente del settore Opere pubbliche ha revocato l’appalto all’associazione temporanea di imprese tra le ditte Comen e Dumer: l’ati era subentrata alla vincitrice, dopo una prima revoca dell’aggiudicazione della gara per inadempienze. Intanto il Ministro per le Infrastrutture Di Pietro ha risposto ad una lettera che il Sindaco aveva scritto sulla vicenda: “Il caso segnalato richiama l’attenzione su un problema che ho a cuore, quello della qualità delle imprese partecipanti alle gare e dei controlli sulle stesse”.
Revocato l’appalto per l’ ampliamento della scuola media Spinelli in via Neruda a San Giusto, dopo ripetute inadempienze delle ditte che si sono aggiudicate l’intervento. “E’ inammissibile che i lavori ogni volta che vengono affidati diventino una lotteria”, ha detto il sindaco Gheri, “con la scuola Spinelli è la seconda volta consecutiva che ciò accade, ma da quando sono primo cittadino è già il quinto intervento interrotto per colpa di imprese inadempienti”. Gheri a novembre aveva segnalato la vicenda al Ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro, che in una lettera ha così scritto: “Il caso segnalato richiama l’attenzione su un problema che mi sta molto a cuore, quello della qualità delle imprese partecipanti alle gare e dei controlli sulle stesse”; alla segnalazione ha risposto anche l’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili.
Ad annullare l’aggiudicazione dell’intervento all’associazione temporanea di imprese tra le ditte Comen e Dumer, dopo sette mesi di ritardo nell’avvio dei lavori, è stato il dirigente alle Opere pubbliche con una determinazione; è la seconda volta che viene revocato l’appalto per il progetto di ampliamento di questa scuola: l’ati alla quale sono stati tolti i lavori stavolta, dopo che se li era aggiudicati con un importo di 834.970,73 euro, era infatti subentrata alla vincitrice dell’appalto, alla quale l’aggiudicazione era stata revocata per inadempienze.
Se le imprese avessero rispettato i tempi di costruzione, l’opera sarebbe stata conclusa per l’autunno del 2006, invece i lavori devono ancora praticamente partire, a parte pochi interventi iniziali come lo spostamento dei sottoservizi e la rimozione dell’asfalto dal piazzale. Per la nuova aggiudicazione la legge prevede che siano interpellate nell’ordine la terza, la quarta e la quinta impresa in graduatoria, e in caso di tre rinunce una nuova procedura a trattativa privata. Gheri aveva scritto al Ministro Di Pietro anche per sollecitare una normativa a favore della qualità e della puntualità nella realizzazione delle opere pubbliche.
“L’esperienza ha dimostrato che il sistema introdotto con la legge 109 del ’94 e con il Dpr 34/2000, prevedendo una pluralità di soggetti qualificatori delle imprese edili, non ha pienamente risposto alle esigenze di efficacia dell’azione amministrativa”, ha scritto il Ministro. Di Pietro ha anche annunciato di aver incaricato un gruppo di lavoro per redigere il regolamento di attuazione del codice con particolare attenzione al tema della qualificazione delle ditte. Alla segnalazione del Sindaco di Scandicci ha risposto anche il direttore generale dell’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, Carlo Ferroni: “E’ un preciso obiettivo dell’Ance quello di operare per l’adozione di un nuovo sistema di qualificazione delle imprese di costruzioni, che garantisca da un lato una maggiore serietà da parte dei soggetti che rilasciano le attestazioni, dall’altro una previsione di requisiti maggiormente selettivi”.
Questo sistema, infatti, secondo l’Ance espone le imprese serie e qualificate al rischio di concorrenza sleale “da parte di chi, non rispettando le regole, si permette di effettuare ribassi spesso temerari che non consentono di eseguire i lavori”.