Nuovi Uffizi: sbloccato il progetto dell'uscita di Isozaki
Ex area Fiat di viale Belfiore, l'assessore Biagi: Il progetto deve essere realizzato così com'è

Redazione Nove da Firenze
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11 dicembre 2006 19:46
Nuovi Uffizi: sbloccato il progetto dell'uscita di Isozaki<BR>Ex area Fiat di viale Belfiore, l'assessore Biagi: <I>Il progetto deve essere realizzato così com'è</I>

Firenze, 11 Dicembre 2006- "Il progetto di Arata Isozaki per l'uscita dei Nuovi Uffizi si farà. E' quanto ha annunciato oggi l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi in consiglio comunale rispondendo a una domanda di attualità presentata dal capogruppo dei Verdi Giovanni Varrasi in merito al "divorzio" tra Jean Nouvel e la proprietà dell'area ex Fiat di viale Belfiore. "Nei giorni scorsi si è svolta una riunione delle amministrazioni culturali toscane e del ministero dei beni culturali alla quale ho partecipato in rappresentanza del Comune - ha spiegato l'assessore Biagi - e in questa seda è stato deciso di procedere con la progettazione esecutiva prima e la realizzazione poi dell'uscita ideata da Arata Isozaki".

In dettaglio è stato convenuto sulla necessità "dar corso immediatamente alla redazione del progetto definitivo ed esecutivo del progetto Isozaki che dovrà concludersi in un tempo relativamente breve (sei mesi) e trovare la giusta armonia anche sotto il profilo cantieristico con i lavori in corso. "A questo punto - dichiara l'assessore Biagi - aspettiamo fiduciosi la ripresa del progetto esecutivo da parte dell'architetto giapponese". E ovviamente l'avvio dei cantieri per la realizzazione dell'opera e l'epilogo di una vicenda iniziata quasi 9 anni fa.

Era il 1998, infatti, quando fu bandito il concorso per la nuova uscita degli Uffizi in piazza Castellani, poi diventata piazza del Grano. Un concorso che riprendeva un'idea risalente addirittura agli anni sessanta e che avrebbe dovuto essere realizzata da Giovanni Michelucci. La morte del grande architetto fiorentino, nel gennaio del '91, impedì il compiersi di questo disegno. Per la nuova uscita della galleria era quindi necessaria un altro percorso. Nel '98 la Commissione per i Nuovi Uffizi, istituita dal ministero per i Beni culturali, decise di istituire un concorso internazionale.

Gli architetti che presentarono i loro progetti furono sei: Gae Aulenti, Mario Botta, Norman Foster, Vittorio Gregotti, Hans Hollein, Arata Isozaki. Il progetto prescelto dalla Commissione fu quello del giapponese Isozaki che nel febbraio 2001 firmò la convenzione con il Ministero per i Beni culturali per realizzare il progetto esecutivo della nuova uscita degli Uffizi entro un anno. Nella stessa occasione, l'architetto giapponese firmò anche il protocollo con il Comune di Firenze per la progettazione preliminare di piazza Castellani e la successiva sovrintendenza artistica ai lavori.

Alla firma della convenzione seguì una stagione di polemiche. Il progetto di Isozaki venne lungamente osteggiato dall'allora sottosegretario ai Beni culturali Vittorio Sgarbi, e di fatto dall'estate del 2001 l'iter del provvedimento venne bloccato. Nel frattempo, cominciò una campagna di scavi in piazza Castellani che portò alla luce reperti archeologici, identificati come un probabile pezzo della prima cerchia delle mura. Questo ritardò anche i lavori per la ristrutturazione della piazza, che comunque proseguirono dopo le necessarie indagini.

Nel frattempo anche il progetto esecutivo dei "Nuovi Uffizi" per la riorganizzazione e l'ampliamento del museo, a causa della difficoltà del Ministero a reperire le risorse necessarie, subì una fase di stallo finché, nel febbraio 2003 la svolta: il sindaco Leonardo Domenici e il ministro per i Beni Culturali Giuliano Urbani sottoscrissero un accordo per sbloccare la situazione, sia per la loggia di Isozaki sia per il progetto esecutivo degli Uffizi. L'accordo stabiliva infatti la quota parte di risorse che il Comune aveva già stanziato per realizzare il progetto di Isozaki, venisse utilizzata dal Ministero per redigere il progetto esecutivo dei Nuovi Uffizi; da parte sua il Ministero si impegnava a garantire le ulteriori risorse per realizzazione dell'intero complesso delle opere, compresa la nuova uscita progettata da Isozaki.

Nel 2004 fu presentato il progetto esecutivo dei Nuovi Uffizi e realizzata la sistemazione di piazza del Grano così come pensata da Isozaki. Per quanto riguarda la loggia progettata dall'architetto giapponese, nel 2004 terminò la campagna di scavi nella piazza dal cui esito, come precisato dal ministro Urbani, dipendeva il futuro del progetto. Su espressa richiesta del sindaco Domenici che a tal proposito aveva inviato al ministro una lettera, Urbani nell'ottobre 2004 annunciò che il progetto doveva essere rivisto sulla base dei reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici.

Nell'aprile 2005 un importante passo avanti per la risoluzione della vicenda: Isozaki, il ministero e il Comune siglarono un accordo per una nuova ipotesi progettuale dell'uscita dei Nuovi Uffizi "che comprenda e valorizzi il tessuto archeologico venuto alla luce in seguito agli scavi. E, dopo la conferma da parte del vicepremier e ministro ai beni culturali Francesco Rutelli in occasione della consegna dei lavori dei Nuovi Uffizi nel giugno scorso, adesso è arrivato il via libera alla progettazione esecutiva dell'uscita da parte di Isozaki e ai successi lavori di realizzazione.
Abbiamo convocato la proprietà e il progettista per riprendere il lavoro visto che non siamo d'accordo sulla rescissione del contratto.

Comunque il Piano di recupero prevede che ogni modifica significativa debba essere esaminata dal consiglio comunale. Non mi pare che né l'Amministrazione né il consiglio abbiano intenzione di modificare in modo significativo il progetto". Che quindi dovrà essere realizzato così com'è. E' quanto ha annunciato l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi rispondendo oggi in consiglio comunale ad alcune domande di attualità in merito alla vicenda dell'ex area Fiat di viale Belfiore, ovvero alla rescissione consensuale del contratto tra la proprietà (Baldassini Tognozzi e Pontello) e l'architetto francese Jean Nouvel.


«Grazie alla comunicazione dell'assessore all'urbanistica -commenta la capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini- riteniamo che si sia iniziato a fare chiarezza rispetto alle notizie di stampa inerenti il piano di recupero sull'area ex-Fiat nel viale Belfiore». Questo il commento il Michele Morrocchi, consigliere comunale e segretario cittadino dei DS, dopo la comunicazione di Biagi all'assemblea di Palazzo Vecchio. «Anzitutto non vi possono essere modifiche significative al Piano senza il vaglio e l'assenso del consiglio comunale - ha proseguito Morrocchi - è un elemento di garanzia e di trasparenza, a prescindere dal mantenimento o meno della firma dello studio Jean Nouvel sul progetto.

Lo sottolineiamo in relazione alla tutela dell'interesse pubblico, e quindi della città, che aveva spinto il consiglio ad approvare la variante di piano regolatore e il relativo piano di recupero. Ma lo sottolineiamo anche quale monito nei confronti dell'operatore privato, che non può non essere consapevole che le richieste di modifica che ha avanzato non è detto che abbiano accoglienza presso il consiglio». «Oltre a ciò, sottolineiamo due notizie che l'assessore all'urbanistica ci ha comunicato oggi - ha aggiunto il consigliere dei DS - la prima è che in settimana vi sarà un incontro tra l'amministrazione, la proprietà e lo studio Jean Nouvel, in cui immaginiamo che l'assessore Biagi metterà sul tavolo tutto il peso del Comune nel tentativo di ricomporre comunque il dissidio.

Inoltre Gianni Biagi ha comunicato la ripresa dei lavori per il completamento dell'uscita degli Uffizi su piazza del Grano, nel rispetto del progetto dell'architetto Arata Isozaki: ne siamo soddisfatti e pensiamo possa e debba essere una svolta nella direzione di interventi di architettura contemporanea di qualità, anche a Firenze».
«Grazie alla comunicazione dell'assessore all'urbanistica, Gianni Biagi, riteniamo che si sia iniziato a fare chiarezza rispetto alle notizie di stampa inerenti il piano di recupero sull'area ex-Fiat nel viale Belfiore».

Questo il commento il Michele Morrocchi, consigliere comunale e segretario cittadino dei DS, dopo la comunicazione di Biagi all'assemblea di Palazzo Vecchio. «Anzitutto non vi possono essere modifiche significative al Piano senza il vaglio e l'assenso del consiglio comunale - ha proseguito Morrocchi - è un elemento di garanzia e di trasparenza, a prescindere dal mantenimento o meno della firma dello studio Jean Nouvel sul progetto. Lo sottolineiamo in relazione alla tutela dell'interesse pubblico, e quindi della città, che aveva spinto il consiglio ad approvare la variante di piano regolatore e il relativo piano di recupero.

Ma lo sottolineiamo anche quale monito nei confronti dell'operatore privato, che non può non essere consapevole che le richieste di modifica che ha avanzato non è detto che abbiano accoglienza presso il consiglio». «Oltre a ciò, sottolineiamo due notizie che l'assessore all'urbanistica ci ha comunicato oggi - ha aggiunto il consigliere dei DS - la prima è che in settimana vi sarà un incontro tra l'amministrazione, la proprietà e lo studio Jean Nouvel, in cui immaginiamo che l'assessore Biagi metterà sul tavolo tutto il peso del Comune nel tentativo di ricomporre comunque il dissidio.

Inoltre Gianni Biagi ha comunicato la ripresa dei lavori per il completamento dell'uscita degli Uffizi su piazza del Grano, nel rispetto del progetto dell'architetto Arata Isozaki: ne siamo soddisfatti e pensiamo possa e debba essere una svolta nella direzione di interventi di architettura contemporanea di qualità, anche a Firenze».
«Quanto avvenuto in questi giorni non mi stupisce, già nel 2005 avevamo annunciato che si trattava di un progetto troppo snob, non fruibile dalla città e dai fiorentini».

E' quanto ha dichiarato la consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli, che è anche componente della commissione urbanistica, a proposito del piano di recupero dell'ex filiale Fiat in viale Belfiore. «Fin dal momento della sua adozione, avvenuta con l'ultimo consiglio comunale della scorsa legislatura - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - avevamo espresso un giudizio negativo sul progetto di recupero, così come ci era stato proposto. Molti consiglieri dell'allora maggioranza di centrosinistra si erano espressi con un voto negativo sulla proposta tanto che la delibera era passata con 16 voti favorevoli e 15 contrari.

Nel 2005 ci eravamo detti contrari al progetto dell'architetto Jean Nouvel perché troppo chiuso, non aperto alla città e perché sembrava realizzato solo per garantire uno splendido isolamento agli ospiti dell'albergo». «Se avessero fatto parte della commissione che ha valutato le varie soluzioni - ha concluso Bianca Maria Giocoli - i cittadini avrebbero fatto vincere un progetto meno ammaliante di quello di Jean Nouvel ma sicuramente più in sintonia e rispettoso dell'ambiente circostante.

La scelta di coinvolgere i fiorentini sarebbe risultata un significativo esempio di "urbanistica partecipata"».

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