Prezzi in Toscana: più alti a Pisa e Pistoia, più bassi a Firenze

Redazione Nove da Firenze
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11 dicembre 2006 19:15
Prezzi in Toscana: più alti a Pisa e Pistoia, più bassi a Firenze

FIRENZE- I dati congiunturali provvisori di novembre mostrano una tendenza al rialzo dei prezzi nelle città di Pisa (+0,3%), Pistoia (+0,2%) e Grosseto (+0,1%), mentre a Firenze si è verificato una notevole diminuzione dell’indice dei prezzi (-0,4% rispetto al mese di ottobre). Il trend congiunturale negativo nel capoluogo toscano è spiegato in gran parte dal forte calo dei prezzi registrato nel capitolo di spesa denominato “Servizi ricettivi e di ristorazione” (-3,0% su base mensile), dovuto principalmente alla diminuzione del prezzo del prodotto “Camera d’albergo” (-11,8%).

Viceversa, la variazione globale al rialzo più accentuata si è verificata a Pisa, città nella quale hanno pesato gli aumenti rilevati nella sezione “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,5%). Infine, da sottolineare i ribassi nel capitolo “Comunicazioni” (-1,7%), comparto nel quale i prezzi vengono rilevati direttamente dall’Istat.
E’ quanto emerge dal Rapporto “Le variazioni dell’indice dei prezzi al consumo per l’Intera Collettività Nazionale (NIC) nelle città toscane ottobre - novembre 2006” a cura del Settore Sistema Statistico Regionale, Regione Toscana, del Settore Tutela dei Consumatori e degli Utenti - Pari Opportunità e Politiche di Genere, Regione Toscana e dell’Ufficio Comunale di Statistica di Firenze.
Le variazioni tendenziali di novembre (rispetto a novembre 2005) mostrano una netta differenza fra le città toscane autorizzate ad effettuare l’elaborazione autonoma degli indici: da un lato, Firenze e Pistoia si caratterizzano per gli aumenti più contenuti (entrambe +1,6%), dall’altro Grosseto (+2,1%) e Pisa (1,9%) si collocano al di sopra della media nazionale (+1,8%).

Nell’ultimo anno, i principali aumenti riguardano i raggruppamenti “Prodotti alimentari e bevande analcoliche”, “Bevande alcoliche e tabacchi” e “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili”, mentre i ribassi più importanti si sono avuti nei capitoli “Comunicazioni” e “Servizi sanitari e spese per la salute”.
In base ai dati definitivi relativi al mese di ottobre, la Toscana ha fatto registrare una variazione annuale, cioè rispetto ad ottobre 2005, del +1,6%, inferiore al dato italiano (+1,8%): tale differenza è dovuta principalmente alle variazioni più contenute registrate in Toscana nei capitoli di spesa “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” e “Servizi ricettivi e di ristorazione”.
Su base mensile i prezzi sono diminuiti maggiormente a livello regionale (-0,2%) che a livello nazionale (-0,1%).

In particolare, il trend congiunturale negativo riguarda tutte le città toscane, con Grosseto che si segnala per le riduzioni più accentuate (-0,5%).
Sempre dai dati definitivi di ottobre, da segnalare la forte diminuzione, su base mensile, degli indici relativi ai beni energetici non regolamentati (classificazione che comprende i carburanti), con variazioni comprese fra il -3,1% di Pisa ed il -4,9% di Grosseto, e dei servizi (-0,1% a Firenze, -0,6% a Grosseto). Viceversa, su base annuale, sono i beni energetici regolamentati (comprendenti, fra gli altri, gas per riscaldamento ed energia elettrica) a far segnare gli aumenti più consistenti, con rincari dell’ordine del +10,0% rispetto ad ottobre 2005.
Nell’approfondimento di questo mese si è cercato di evidenziare quali variazioni incidono maggiormente nel computo delle variazioni globali degli indici dei prezzi.

Si ha che le variazioni complessive di Lucca e Grosseto risultano più alte della media regionale soprattutto a causa degli aumenti nel comparto “Trasporti”, mentre Siena detiene la variazione complessiva più contenuta grazie ai rialzi più modesti rilevati nei capitoli di spesa “Prodotti alimentari e bevande analcoliche”, “Abbigliamento e calzature” e “Beni e servizi vari”.
Concentrando l’attenzione sui generi alimentari, gli aumenti che incidono maggiormente riguardano le voci di prodotto “Olio d’oliva”, “Carne bovina fresca”, “Patate” e “Pesce fresco”.
Un ulteriore approfondimento ha riguardato il livello dei prezzi di alcuni prodotti nelle principali città italiane, attraverso i dati dell’indagine sui prezzi al consumo.

Napoli e Bari risultano le città con il più alto numero di prodotti (fra i 40 considerati) dal prezzo medio fra i più bassi e il minor numero di prodotti dal prezzo medio fra i più alti, esattamente l’opposto di quanto riscontrato per Genova e Rimini. Fra le città toscane, Grosseto presenta il maggior numero di prodotti (14) dal prezzo conveniente (Pistoia 8, Firenze 6 e Pisa 5), mentre Pistoia ha fatto rilevare ben 15 prodotti dal prezzo elevato (Firenze 9, Pisa 7, Grosseto 3).

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