Convenzione Europea del Paesaggio: venerdì 10 novembre, alle 15 a Villa Chigi Saracini, a Castelnuovo Berardenga (SI), un convegno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2006 15:18
Convenzione Europea del Paesaggio: venerdì 10 novembre, alle 15 a Villa Chigi Saracini, a Castelnuovo Berardenga (SI), un convegno

9 novembre 2006- Il Chianti in prima fila nella tutela del paesaggio e di chi lo abita. Sarà questo il tema affrontato nel convegno “I Paesaggi della Ruralità Contemporanea. Verso l'applicazione della Convenzione Europea del paesaggio”, in programma domani, venerdì 10 novembre, alle ore 15 presso Villa Chigi Saracini, a Castelnuovo Berardenga (SI). “Bisogna trovare l’equilibrio fra i bisogni sociali, attività economiche e ambiente. Il paesaggio è sempre più il vero patrimonio della comunità da salvaguardare.

Da tempo stiamo lavorando allo sviluppo sostenibile del nostro territorio”. Con queste parole il sindaco di Castelnuovo Berardenga, Roberto Bozzi anticipa i temi dell’importante iniziativa che si inserisce l’edizione 2006 di “Chianti d’Autunno”. Promosso dall’Associazione Atelier dei Paesaggi Contemporanei con la collaborazione scientifica della Facoltà di Architettura di Firenze, il convegno ha l’obiettivo di presentare i due progetti chiantigiani (di Castelnuovo Berardenga e di Greve in Chianti) che fanno parte del network europeo RURAL MED e che sono volti all’applicazione dei principi contenuti nella Convenzione Europea del Paesaggio, che verrà presentata ufficialmente nel corso della giornata di studi.
“Il paesaggio è una risorsa da salvaguardare, gestire, pianificare, valorizzare perché è il perno dello sviluppo dell’intero territorio – continua Roberto Bozzi - E’ importante parlare della situazione contemporanea, perché negli ultimi anni si è verificata una nuova scoperta della campagna.

In passato la gente la abbandonava, ora invece torna a viverci. Per questo occorre ripensare prima di tutto i servizi, ma anche lo sviluppo del territorio in funzione alle nuove esigenze di vita. Occorre trovare un equilibrio per salvaguardare e migliorare la qualità della vita”.
“La percezione del paesaggio è incentrata sulla qualità della vita, che è migliore se il tessuto rurale è intatto – afferma Marco Hagge, sindaco di Greve in Chianti – La realtà del Chianti è una realtà complessa, ma autentica, riconoscibile e con connotati storici molto chiari.

Il progetto Rural Med a cui abbiamo partecipato negli ultimi tre anni sottolinea questo aspetto. Il vissuto, il contemporaneo, sono aspetti inscindibili del nostro territorio. Cosa significa vivere oggi il territorio? Cosa serve per abitarlo, con le esigenze della vita odierna? Partiamo dall’esistente, da una fotografia del Chianti, che non è un Chianti da cartolina, ma che è una terra ricca di storia e di cambiamenti. Un territorio nel quale si vive bene, mantenendo un equilibrio fra le esigenze attuali e le esigenze del sistema antropico”.
Con i sindaci di Castelnuovo Berardenga e Greve in Chianti, nel corso del convegno interverranno anche i curatori della ricerca, Giorgio Pizzaiolo, docente del Dipartimento di Urbanistica Università di Firenze, e Maurizio Ciumei, Presidente dell'Atelier dei Paesaggi Mediterranei, Nella Oggiano, dell'Arsia Toscana, Ginevra Lombardi, del Dipartimento di Economia Agraria Università di Firenze, Claudio Galletti, assessore all'Agricoltura della Provincia di Siena, Luigi Nigi, assessore all’Ambiente e alla pianificazione territoriale della Provincia di Firenze, Susanna Cenni, assessore all'Agricoltura della Regione Toscana e dirigenti e amministratori locali di varie regioni italiane ed europee.

La Convenzione Europea del Paesaggio
La Convenzione Europea del Paesaggio, che verrà presentata ufficialmente nel corso della giornata di studi, è stata ratificata anche dall'Italia nel gennaio del 2006 ed impone un nuovo punto di vista sul paesaggio e sulla gestione dei processi che lo riguardano.

Definisce il paesaggio come “prodotto dell'interazione nel tempo tra fattori naturali e antropici, così come è percepito dalla popolazione residente e da tutti coloro che in vario modo ne sono fruitori e osservatori” e attribuisce alla popolazione un ruolo centrale. Il paesaggio quindi è frutto di una costruzione sociale e rappresenta un luogo di vita, riflettendo gli stili di vita di chi lo abita e influenzandone il benessere.
A partire da questa visione, i comuni del Chianti, da sempre in prima linea per quanto riguarda la salvaguardia del paesaggio e la qualità della vita, sono stati interessati da due progetti pilota, uno su Castelnuovo Berardenga e uno su Greve in Chianti.

Il progetto di Castelnuovo Berardenga
Il Museo del Paesaggio e l’Associazione Quinquatrus hanno svolto una ricerca sul territorio della Berardenga, raccogliendo i racconti di un campione di anziani che hanno lavorato come agricoltori e che, per tale motivo, hanno potuto seguire i cambiamenti avvenuti nel corso degli ultimi anni.

Grazie a questo progetto è stata avviata una banca dati relativa alla percezione del paesaggio, che ha messo in luce come uno degli aspetti critici della ruralità contemporanea sia una certa difficoltà nella socializzazione. Si è cercato così di riattivare momenti stimolanti per la condivisione e lo stare insieme, organizzando incontri in determinati luoghi che in passato sono stati nodi di socializzazione importanti. Altro tema interessante emerso dalle interviste, è stata la visione del territorio come contesto di vita e di lavoro e non come paesaggio in sé.

Per gli anziani agricoltori il Chianti non è bello in sé, ma lo in quanto luogo del vivere, un “pezzo di vita” funzionale al mantenimento delle famiglie e al trascorrere dell’esistenza.

Il progetto di Greve in Chianti
Anche il progetto di Greve in Chianti è partito dall’esperienza di vita sul e del territorio del Chianti. Al di là degli stereotipi, si tratta di un paesaggio ricco di vita e di storie. La ricerca è andata ad analizzare proprio i cambiamenti avvenuti in aree specifiche, che presentano caratteristiche peculiari e diverse rispetto al resto del territorio: la Val di Cintoia, Monte San Michele, Lucolena, Lamole e Panzano.

Sono tutti luoghi interessati da anni da forme migratorie stanziali. Per questo è emersa la necessità di una “alfabetizzazione rurale” rivolta a tutti, con l’obiettivo di tutelare e gestire il paesaggio attraverso la riqualificazione di quelle aree che rischiano di perdere la propria identità specifica.

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