A Firenze piu' di 8000 le persone, tra adulti e minori, seguiti dai servizi per problemi di salute mentale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2006 13:21
A Firenze piu' di 8000 le persone, tra adulti e minori, seguiti dai servizi per problemi di salute mentale

«A Firenze sono più di 8000 le persone, tra adulti, giovani e minori, seguiti dai servizi per problemi di salute mentale». Lo ha detto la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini che ieri mattina ha partecipato, alla "Casa della Cultura", ad un incontro organizzato in occasione della giornata mondiale sulla salute mentale. A questa iniziativa erano presenti anche operatori e rappresentanti di associazioni. «Sono più di cinquanta le iniziative promosse per sensibilizzare l'opinione pubblica su questi temi - ha spiegato Susana Agostini - tale confronto è sentito ed atteso dagli operatori del settore, dalla "consulta per la salute mentale", all' "associazione italiana per la salute mentale" ed alla "world federation for mental health.

L'obiettivo dell'incontro era quello di formare e costruire un tessuto sociale solidale per evitare l'emarginazione delle persone afflitte da disturbi mentali. A Firenze, attraverso il piano integrato di salute, stiamo per far nascere un sistema che si prenda cura delle persone e non si occupi solo delle malattie». «Sta diventando sempre più urgente prevenire il disagio psichico ed evidenziare l'aumento di situazioni di emarginazione, disagio sociale ed economico - ha concluso la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute - sono sempre di più i casi di soggetti fragili che soffrono di solitudine ed abbandono.

Nell'ambito delle politiche di prevenzione abbiamo il dovere di impegnarci congiuntamente, associazioni ed istituzioni, attraverso l'integrazione socio sanitaria, sul piano dell'emergenza, della cura e dell'inserimento lavorativo e sociale, oltre a proseguire nella garanzia dei servizi e formare ed informare affinché la città sappia fronteggiare, senza discriminazioni, la realtà della malattia mentale».

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