Wildflowers: da fiori selvatici e poveri a giardino delle autostrade italiane

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2006 14:51
Wildflowers: da fiori selvatici e poveri a giardino delle autostrade italiane

Firenze, 5 giugno 2006- Fiordaliso, mentuccia, malva selvatica, camomilla, papavero, lino, cicoria. Ma hanno anche nomi meno noti che evocano la tradizione popolare, come ‘Vedovella’, ‘Erba di San Giovanni’, ‘Damigella’, ‘Specchio di Venere’. Basta vederli per riconoscervi fiori e fiorellini visti mille volte ai bordi delle strade di campagna o sui prati. Si chiamano wildflowers, ovvero piante e fiori spontanei, che salgono agli onori delle cronache grazie ad uno specifico progetto di ricerca che li vede protagonisti assoluti per usi ornamentali, per il recupero di aree urbane e periurbane (come aiuole, bordi di strade ed autostrade, anche grazie ai bassi costi di gestione e alla manutenzione relativamente semplice) e, non ultimo, per la tutela della biodiversità attraverso il recupero, la moltiplicazione e l’impianto di questa flora spontanea spesso rarefatta e quasi scomparsa.

Si tratta del progetto di ricerca “Produzione e strategie di utilizzo dei wildflowers per la valorizzazione estetico-paesaggistica e la riqualificazione ambientale di aree urbane, periurbane e marginali”, promosso e finanziato dall’Arsia, l’Agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestale, coordinato dal CNR-Istituto per lo studio degli Ecosistemi di Pisa che si è svolto nell’arco di due anni e ha coinvolto istituzioni scientifiche, enti locali, istituti di istruzione, aziende sementiere e vivaistiche.

Martedì 6 giugno, a Livorno (Auditorium Centro risorse educative e didattiche, Villa Letizia, via dei Pensieri 56, a partire dalle 9,30) si terrà una giornata di studio e di confronto su questo tema che ha suscitato un notevole interesse. Non a caso, infatti, grazie al protocollo d’intesa recentemente siglato fra Arsia, CNR e Autostrade per l’Italia, il progetto prosegue almeno in due direzioni: la produzione di semi su scala maggiore e l’approfondimento delle tecniche di impianto su nuove tratte e svincoli autostradali.

Il progetto, che si colloca in un momento non facile per il florovivaismo toscano, ha avuto come obiettivi principali l’individuazione e la moltiplicazione di specie erbacee spontanee, utilizzabili in impianti di verde pubblico e privato, la realizzazione di 15 aree dimostrative in diverse zone del territorio regionale tra rotatorie, aree marginali, verde scolastico, le cui fioriture sono visibili online all’indirizzo www.wildflowers.it, oltre ad una serie di iniziative di educazione ambientale riservate alle scuole.

(as)

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