Firenze, 19 maggio 2006- Si annuncia un’ottima annata per le ‘fragole di Mosciano’, produzione tipica dell’area fiorentina, concentrata nella zona collinare di Scandicci. Agli inizi della raccolta, infatti, si conferma l’alta qualità del pregiato frutto, accompagnata da una produzione quasi record, che dovrebbe superare i 300 quintali.
“L’area collinare di Scandicci – spiega Simone Tofani, responsabile tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia –, Mosciano in particolare, è una zona storicamente vocata per la coltivazione delle fragole, con diverse aziende quasi esclusivamente dedicate a questo tipo di produzione.
La raccolta, iniziata proprio in questi giorni, sta confermando l’elevata qualità del prodotto, caratterizzato da una particolare dolcezza e bontà. Merito del terreno e di un microclima ideale, tanto che quest’anno si dovrebbero superare i 300 quintali di produzione”.
Una produzione di nicchia, estremamente pregiata, che si è evoluta nel corso degli anni, con l’intruduzione di nuove varietà di piante.
“La coltivazione delle fragole – ammette Tofani –, negli anni passati, si legava quasi esclusivamente alla varietà ‘belrubi’, caratterizzata da un’eccezionale dolcezza, ma anche da un’eccessiva delicatezza, che rischiava di pregiudicarne anche il confezionamento per il trasporto a mercati più lontani.
La ridotta possibilità di commercializzazione aveva messo in crisi questa produzione di nicchia, facendone paventare la scomparsa. Adesso la varietà ‘belrubi’ è stata soppiantata da altre più resistenti ed è quasi impossibile da trovare anche nei vivai. La difficoltà è stata quella di trovare varietà con le stesse caratteristiche al gusto, ma con il pregio di una maggiore resistenza. Negli ultimi anni sono state introdotte le ‘tethis’, le ‘tudla’ e, ultimamente, anche le ‘asia’, con risultati di notevole livello.
Un successo per i nostri agricoltori, che hanno confermato la qualità di una produzione locale di alto pregio”.
