Legge di riforma dei servizi idrici: tariffe e partecipazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 aprile 2006 16:13
Legge di riforma dei servizi idrici: tariffe e partecipazione


di Luciano Baggiani
Coordinatore toscano delle Autorità Di Ambito Territoriale Ottimale


Le Autorità di Ambito Territoriale Ottimale (sei in Toscana) sono nuovi soggetti istituzionali pubblici ai quali la legge di riforma dei servizi idrici ha affidato i compiti di pianificazione e controllo; ai gestori è invece affidata la responsabilità della realizzazione degli investimenti e della gestione del servizio. I rapporti fra i due soggetti sono regolati da un contratto nel quale sono definiti gli obblighi e diritti dei due contraenti.
Recentemente il Coordinamento Toscano delle Autorità di Ambito ha avanzato alcune proposte in merito alla riforma dei servizi idrici presentando un documento che intende dare un contributo ai lavori preparatori per la futura legge regionale sui servizi pubblici locali.

Il documento è stato illustrato all’Anci Toscana, il cui ufficio di presidenza ne ha condiviso i contenuti.
LA REGOLAZIONE
Una prima riflessione riguarda il tema della regolazione, cioè del rapporto Autorità di Ambito- gestori. La regolazione locale sta dimostrando tutti i suoi vantaggi derivanti dalla maggiore capacità di disegnare gli obiettivi in base alle priorità locali e dalla vicinanza del regolatore al fronte dell’erogazione del servizio: questo permette di ridurre la mancanza di informazioni rispetto al gestore e, nello stesso tempo, consente di interagire in modo più efficace con gli utenti.

Tale forma di regolazione deve essere rafforzata perché è più efficace sia nei confronti degli utenti, sia nei confronti dei comuni che continueranno a rispondere di questi servizi ai cittadini. Una possibile forma di rafforzamento si potrebbe attuare rendendo più indipendenti le strutture di regolazione, lasciandone, però, la nomina in capo ai comuni. La regolazione locale deve essere integrata da un’autorità indipendente nazionale di settore che definisca le regole per la tariffa, i livelli di servizio e consenta la comparazione delle prestazioni.
LA PARTECIPAZIONE
Un’altra riflessione riguarda il tema della partecipazione.

Siamo in presenza di una forte domanda di partecipazione al controllo della gestione di questi servizi da parte degli utenti. Su questo tema si sono trovate soluzioni innovative sia in un sistema di regolazione nazionale che in quello locale. Si tratta di esperienze nelle quali il regolatore (locale o nazionale) si vede affiancato, nella propria attività, da organismi più o meno autonomi costituiti da rappresentanti degli utenti, esperienze il cui punto di forza sta nell’integrazione che si può realizzare fra rappresentanza e capacità di controllo, che deriva appunto dall’inserire la partecipazione degli utenti nel sistema di regolazione locale.

In questo senso si stanno muovendo gli ATO della Toscana.
LE TARIFFE
Riguardo la tariffa dei servizi idrici, ad essa la legge affida il compito di finanziare sia la gestione che il programma degli investimenti necessario ad adeguare i livelli dei servizi. La struttura della tariffa presenta problemi di equità e la crescita della spesa pone problemi di sostenibilità per le famiglie con redditi particolarmente bassi. Tutto questo rende necessario da una parte prevedere forme di sussidiazione per le famiglie con redditi al di sotto di queste soglie, così come si va già sperimentando anche attraverso l’indicatore ISEE, e dall’altra attuare una riforma della struttura tariffaria in modo da non penalizzare le famiglie numerose.

Sarebbe infine auspicabile che si approfondisse la possibilità di reperire risorse attraverso la fiscalità generale, da destinare agli investimenti strutturali.

GLI OBIETTIVI
Nel documento che il coordinamento degli ATO della Toscana ha inviato alla Regione e ai principali interlocutori della riforma, si è proposto la ricostruzione e l’analisi dell’esperienza toscana nella riorganizzazione dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione, avendo come obiettivo quello di indicare alla Regione, nel momento in cui si accinge a elaborare una legge regionale di riforma dei servizi pubblici locali, gli aspetti positivi che devono trovare una conferma e gli aspetti incerti o negativi che devono invece trovare nuove soluzioni politiche e istituzionali.

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